Renato Vallanzasca, figura emblematicamente legata alla mala milanese, si trova attualmente in una situazione di grave disagio sanitario. Affetto da demenza, Vallanzasca potrebbe beneficiare di cure specialistiche al di fuori del contesto carcerario. La procura generale di Milano, rappresentata dal pg Giuseppe De Benedetto, ha condiviso la richiesta di differimento pena avanzata dalla difesa, motivata dalla valutazione clinica che riconosce l’incompatibilità dell’attuale stato di salute del detenuto con le condizioni detentive. Durante l’udienza, Vallanzasca, conosciuto come “Bel René”, ha assistito al dibattito riguardante il suo futuro mentre una decisione del tribunale è attesa nei giorni successivi.
Le condizioni di salute di Vallanzasca
Un deterioramento progressivo
Dall’inizio dell’anno 2023, Renato Vallanzasca ha mostrato segnali preoccupanti di decadimento cognitivo che hanno spinto la difesa, guidata dagli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, a rinnovare la richiesta di differimento della pena. Attualmente, il detenuto non è più in grado di auto-sostenersi, e il suo stato di salute non consente una comunicazione consapevole. Questa condizione è stata giudicata “incompatibile con il carcere”, datosi che le strutture penitenziarie non sono attrezzate per affrontare patologie di questo tipo. Vallanzasca non percepisce più il significato della reclusione e il senso della pena inflittagli, aggravando ulteriormente la sua esperienza carceraria.
La risposta della procura
Durante l’udienza odierna, il pg Giuseppe De Benedetto ha confermato l’esistenza di una “condizione di demenza” certificata da più medici. Secondo il rappresentante della procura, le attuali condizioni di detenzione di Vallanzasca richiedono un rinnovamento immediato, suggerendo il trasferimento del detenuto in una struttura più adatta che possa offrirgli le cure necessarie. La sanità degli istituti penitenziari è spesso un tema controverso, e nel caso di Vallanzasca, il parere concorde di medici e avvocati supporta la tesi secondo cui la sua detenzione potrebbe comportare un aggravamento delle già precarie condizioni di salute.
La proposta di trasferimento
Accoglienza in una struttura specializzata
Solo dieci giorni fa, la difesa ha ricevuto il benestare per un’eventuale accoglienza di Vallanzasca in una struttura residenziale specializzata per malati di Alzheimer situata in provincia di Padova, la maggiore del Veneto. La struttura ha effettuato una valutazione accurata delle condizioni di Vallanzasca e ha confermato la gravità della sua patologia. La vicina stazione dei carabinieri ha altresì garantito la possibilità di eseguire controlli regolari, rassicurando così la difesa e il tribunale riguardo la sicurezza del trasferimento.
Il caso di pericolosità
L’avvocato Paolo Muzzi ha sottolineato che, considerando le attuali circostanze, non ci sono impedimenti affinché Vallanzasca venga trasferito in questa struttura. Con un permesso premio attivo da ormai due anni e deficit di collegamenti con la criminalità esterna, il detenuto non può più essere considerato pericoloso. La difesa ha enfatizzato la necessità di garantire a Vallanzasca un ambiente che ne consenta un adeguato monitoraggio della malattia, rispettando così i principi di umanità necessari in tali casi.
La situazione in aula
La presenza di Vallanzasca e del suo sostegno
A bordo della sala del tribunale, Renato Vallanzasca ha assistito all’udienza con un aspetto che rifletteva le sue condizioni di salute. Con occhiali da vista, pantaloni blu scuro e una camicia chiara, il detenuto era accompagnato da un volontario che ha assunto il ruolo di “angelo custode”, presente per offrirgli supporto durante tutto il dibattimento. Caratterizzato da una presenza silenziosa ma significativa, Vallanzasca ha vissuto la discussione con il conforto costante di quest’assistente, il quale ha mantenuto una mano sulla sua spalla per tutta la durata dell’udienza.
La decisione finale del tribunale della Sorveglianza è attesa nei prossimi giorni, e le implicazioni per il futuro di Vallanzasca pongono interrogativi sia sul piano giuridico che umano. La salute e il benessere dei detenuti devono essere sempre al centro del dibattito pubblico, e in questo caso particolare, la situazione di Vallanzasca rappresenta un test importante per la giustizia e il sistema sanitario penitenziario.
Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Elisabetta Cina