Recupero di una tarantola del Brasile nel campus universitario di Reggio Emilia

Recupero di una tarantola del Brasile nel campus universitario di Reggio Emilia

Una tarantola del Brasile avvistata nel campus di Reggio Emilia è stata recuperata dai Carabinieri Forestali, evidenziando l’importanza della gestione degli animali esotici e la sensibilizzazione sulla fauna non indigena.
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Recupero di una tarantola del Brasile nel campus universitario di Reggio Emilia - (Credit: www.ansa.it)

In un curioso episodio che ha sorpreso gli abitanti di Reggio Emilia, una tarantola, avvistata nel campus dell’Università, è stata recuperata dai Carabinieri Forestali. Questo ragno, noto per la sua origine tropicale, ha suscitato l’interesse di studenti e docenti, portando a un intervento tempestivo per garantire la sua sicurezza e protezione.

L’evento insolito nel campus universitario

Negli ultimi giorni, il campus universitario di Reggio Emilia è diventato il teatro di un evento insolito che ha attratto l’attenzione di studenti e professori. Un esemplare di tarantola, appartenente alla specie Tarantola del Brasile, è stato notato nel giardino dell’ateneo. Questo ragno, dalle caratteristiche imponenti e pelose, è tipico degli ambienti tropicali e, quindi, rappresenta un’incongruenza evidente rispetto all’habitat locale.

Subito dopo il primo avvistamento, alcuni studenti e membri del personale accademico hanno deciso di intervenire. Hanno prontamente prelevato l’aracnide dal suo ambiente naturale e l’hanno sistemata in una scatola per garantire la sua incolumità. Questo gesto di responsabilità ha evidenziato non solo la prevenzione verso potenziali pericoli legati alla presenza di un animale esotico, ma anche l’interesse nel proteggere la vita selvaggia, anche quando si tratta di specie non indigene.

Successivamente, il ragno è stato consegnato al centro ‘Il Pettirosso‘ di Modena, una struttura specializzata nel recupero e nella cura della fauna selvatica. Qui, i professionisti hanno potuto esaminare l’esemplare per comprenderne meglio la provenienza e le condizioni di salute, al fine di garantire che ricevesse le cure necessarie.

Provenienza e caratteristiche della tarantola del Brasile

La Tarantola del Brasile, scientificamente nota come Lasiodora parahybana, è una specie particolarmente apprezzata tra gli appassionati di aracnologia. Originaria delle foreste tropicali del Brasile, questa tarantola è facilmente riconoscibile grazie alle sue dimensioni imponenti e al suo aspetto peloso. Può raggiungere un’apertura alare di oltre 20 centimetri, rendendola una delle tarantole più grandi al mondo.

Questo ragno si nutre principalmente di insetti e piccoli vertebrati e ha un comportamento generalmente timido, preferendo evitare il contatto con gli esseri umani. Tuttavia, la sua presenza negli ambienti urbani non è del tutto inusuale, poiché gli esemplari possono fuggire da terrari o essere abbandonati da proprietari non più in grado di prendersi cura di loro.

Data la natura tropicale di questo ragno, la Tarantola del Brasile non potrebbe sopravvivere a lungo in un clima temperato senza misure adeguate. Infatti, è probabile che l’esemplare rinvenuto nel campus sia fuggito da un’abitazione o sia stato volontariamente abbandonato. In ogni caso, la sua presenza ha dimostrato la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo alla gestione e alla cura degli animali esotici.

Destinazione finale dell’aracnide recuperato

Il destino della Tarantola del Brasile è ora nelle mani degli esperti del centro ‘Il Pettirosso‘. Dopo un’attenta valutazione, si prevede che l’aracnide venga trasferito in un centro autorizzato, dove potrà essere accudito in condizioni climatiche appropriate. Questi centri sono attrezzati per riprodurre l’ambiente naturale di cui tali specie hanno bisogno per vivere e prosperare.

Il recupero di questa tarantola non ha solo rappresentato un intervento urgente per la sicurezza dell’animale, ma ha anche evidenziato l’importanza della sensibilizzazione sui temi legati alla fauna non indigena. Contribuire alla protezione delle specie esotiche e promuovere una corretta gestione degli animali domestici è fondamentale per evitare situazioni simili in futuro.

In sintesi, questo episodio mette in luce non solo l’affascinante mondo degli aracnidi, ma anche la responsabilità collettiva che abbiamo nei confronti della fauna selvatica e del nostro ambiente. Operazioni come quella dei Carabinieri Forestali dimostrano l’importanza di un intervento efficiente e la necessità di una maggiore educazione sull’argomento.

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