Nel luglio 2025 torna la rassegna Maccaferri, evento dedicato alla chitarra centopievese e alla musica jazz manouche. La manifestazione si svolge tra Cento, in provincia di Ferrara, e Pieve di Cento, comune bolognese, valorizzando l’eredità del liutaio Mario Maccaferri. Il festival si inserisce nel contesto del più ampio Festival Entroterre e si concentra su musica, narrazione e artigianato locale, offrendo un’occasione per riscoprire un patrimonio culturale legato a uno strumento che ha segnato la storia del jazz europeo.
La figura di mario maccaferri e il valore della chitarra centopievese
Mario Maccaferri, nato a Cento, è riconosciuto come il padre della chitarra manouche, strumento che ha reso celebre Django Reinhardt. Inventore e liutaio, ha lasciato una traccia profonda nella musica jazz grazie a una chitarra dal suono unico, adottata da numerosi musicisti gitani europei. La sua opera ha contribuito a creare uno stile caratteristico, risonante tra tradizione gitana e influenze swing, che continua a vivere attraverso artisti e incontri culturali. La rassegna prende il nome da lui proprio per sottolineare l’importanza storica e artistica della sua creazione nella scena musicale centopievese e internazionale.
Programmazione musicale e artistica della rassegna 2025
La seconda edizione della rassegna copre il periodo dal 18 al 20 luglio. Ogni serata propone eventi diversi, spaziando tra concerti, momenti narrativi e tasting di artigianato. Il 18 luglio a Cento si apre con un’intervista impossibile: Luca Damiani dialoga con Mario Maccaferri “interpretato” da Patrizio Roversi, per raccontare la vita e la storia di Maccaferri stesso. In contemporanea il Silence Duo, formato da Claudio Farinone alla chitarra e Rosario Bonaccorso al contrabbasso, accompagna la serata con musica dal vivo. Il giorno seguente, alle 19, il Giangiacomo Rosso Jazz Manouche Quartet presenta “Sulle orme di Django”, un’immersione nello swing europeo e nella tradizione gitana. Più tardi, alle 21.30, si sposta a Pieve di Cento il Maurizio Geri Swingtet con “Anima Manouche”, un concerto che mescola jazz gitano, swing e canzone d’autore italiana.
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Il gran finale e gli ospiti più attesi
L’ultimo giorno, 20 luglio, inizia alle 19 a Cento con un concerto di Adrien Marco accompagnato da Tolga During alla chitarra a due manici e Pippi Dimonte al contrabbasso. Il trio esegue brani ispirati a Django Reinhardt con un approccio tecnico e poetico. Alle 21.30 si trasferisce a Pieve di Cento Alex Britti per chiudere la rassegna con un live che unisce brani storici come “Oggi sono io” e “La vasca” a canzoni più recenti come “Supereroi” e “Tutti come te”. Il suo repertorio spazia tra blues, pop e cantautorato, rievocando un percorso musicale lungo e riconosciuto nel panorama italiano. La varietà degli ospiti rende il festival un importante momento di confronto tra generazioni e stili.
L’artigianato artistico come cuore della tradizione locale
Durante tutti e tre i giorni dell’evento, dalle 18 alle 22, la scuola di artigianato artistico del centopievese apre al pubblico, svelando la pratica storica dei liutai che hanno caratterizzato questo territorio. La scuola custodisce e trasmette tecniche di costruzione di chitarre e altri strumenti, con un legame diretto a figure storiche come Luigi Mozzani e lo stesso Mario Maccaferri. Visitare questa realtà significa entrare in contatto con un patrimonio artigianale e culturale che continua a vivere grazie a maestri e apprendisti. È un’occasione rara per vedere da vicino strumenti fatti a mano e conoscere i processi che li rendono speciali.
Legame tra musica e radici artigianali nella rassegna 2025
L’edizione 2025 della rassegna Maccaferri conferma così il legame profondo tra musica e radici artigianali della zona centopievese. Il festival prosegue nel raccontare una storia fatta di passione e mestiere, mettendo sotto i riflettori artisti nazionali e internazionali, senza dimenticare l’identità locale. La presenza di musicisti di rilievo e momenti di approfondimento contribuisce a mantenere vivo l’interesse verso la tradizione della chitarra manouche e il jazz gitano tra nuovi pubblici.