Rapporti Inail: Gli Incidenti sul Lavoro nel 2024, Aumenti e Rischi Settoriali

Rapporti Inail: Gli Incidenti sul Lavoro nel 2024, Aumenti e Rischi Settoriali

Nel 2024, in Italia si registrano 890 morti sul lavoro, con un aumento delle fatalità durante il tragitto casa-lavoro. Crescono anche le denunce di patologie professionali, evidenziando preoccupazioni sulla sicurezza.
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Rapporti Inail: Gli Incidenti sul Lavoro nel 2024, Aumenti e Rischi Settoriali - Gaeta.it

Il tema degli incidenti sul lavoro continua a destare preoccupazione in Italia. Secondo il rapporto dell’Inail relativo ai primi dieci mesi del 2024, si registrano un totale di 890 decessi, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Sebbene le morti avvenute direttamente sui luoghi di lavoro siano in calo, il numero delle morti durante il tragitto tra casa e lavoro, definite “morti in itinere“, mostra un netto aumento. Questi dati sollevano interrogativi sulla sicurezza e sulle misure protettive implementate nei vari settori.

Gli infortuni sul lavoro nel 2024

Nel periodo considerato, le segnalazioni di infortuni sul lavoro ammontano a 491.439, un incremento del 0,4% rispetto allo stesso periodo nel 2023 e una diminuzione considerevole del 17,5% rispetto al 2022. Questi dati evidenziano una certa flessione nel numero degli incidenti, sebbene le fatalità siano aumentate. L’incidenza degli infortuni sul totale degli occupati, secondo l’Istat, ha visto una diminuzione significativa rispetto al 2019, con cali del 12% per gli infortuni e del 5,1% per le morti.

Tuttavia, il paragone rispetto al 2023 mostra una leggera crescita dell’1,1% negli infortuni, mentre le fatalità sono aumentate dell’0,8%. Un aspetto preoccupante è l’aumento del 22,3% delle denunce di patologie professionali, con un totale di 73.922 casi segnalati, il che potrebbe indicare una maggiore attenzione da parte dei lavoratori nell’identificare e segnalare malattie legate alle condizioni lavorative.

Le morti sul lavoro

Dai dati pubblicati dall’Inail, su 890 morti totali, 657 sono avvenute realmente sul posto di lavoro, segnando un leggero calo rispetto ai 672 morti dello scorso anno. Di queste, 233 morti si sono verificate durante il tragitto da e verso il lavoro, in aumento rispetto ai 196 dell’anno passato. Si rileva un contrasto nelle segnalazioni: mentre diminuiscono gli incidenti tra lavoratori italiani, aumentano le segnalazioni da parte di lavoratori extracomunitari e provenienti da altri paesi europei.

Dal punto di vista demografico, il numero degli uomini deceduti nei luoghi di lavoro è passato da 809 a 815, mentre le morti femminili sono aumentate da 59 a 75. I dati indicano che per ogni donna vittima di incidenti sul lavoro, ci sono quasi 11 uomini che perdono la vita. Questo squilibrio sottolinea la necessità di strategie e politiche mirate per affrontare le cause profonde di questi incidenti.

I settori con maggior rischio di incidenti mortali

L’analisi del rapporto evidenzia i settori con i più alti tassi di mortalità sul lavoro. Il comparto delle costruzioni risulta il più pericoloso, registrando 128 decessi, un incremento rispetto ai 117 nel 2023. Il settore manifatturiero segue con 86 morti, mentre il trasporto e magazzinaggio segnalano 84 decessi. Altri settori come il commercio e i servizi hanno visto rispettivamente 48 e 35 letti, confermando una continua esposizione al rischio.

La concentrazione degli incidenti mortali in specifici settori suggerisce la necessità di normative più severe e di pratiche di lavoro più sicure, insieme a programmi di formazione per ridurre i tassi di infortunio e mortalità.

Le regioni con il maggior numero di morti sul lavoro

Il rapporto evidenzia variazioni significative nel numero di morti sul lavoro secondo le diverse aree geografiche. Al Nord-Ovest, il numero di decessi è passato da 228 a 242, mentre il Nord-Est ha registrato una diminuzione da 196 a 189. Anche il Centro ha visto un aumento, passando da 156 a 173 morti, mentre il Sud ha registrato un calo da 213 a 190. Le Isole, però, hanno visto un incremento preoccupante maggiore, con decessi passati da 75 a 96.

Le regioni che hanno visto i maggiori aumenti sono Lazio, Lombardia, Sicilia e Toscana. Al contrario, regioni come il Veneto e la Campania hanno registrato le diminuzioni più significative. Questi dati regionali rivelano differenze che possono essere collegate a condizioni di lavoro specifiche e a misure di sicurezza che variano considerevolmente da una regione all’altra.

Strategie per la sicurezza nei luoghi di lavoro

In risposta a questi dati allarmanti, il governo Meloni ha introdotto una misura innovativa, una sorta di patente a punti per i cantieri, nell’intento di migliorare la sicurezza sul lavoro. Questa iniziativa mira a monitorare le performance di sicurezza delle aziende e dei lavoratori, promuovendo un ambiente di lavoro più sicuro e sano.

Le misure di sicurezza e le normative si dimostrano necessarie nel contesto attuale, in cui il numero degli infortuni e delle morti sul lavoro continua a destare preoccupazioni. L’implementazione di politiche più rigide e una maggiore vigilanza potrebbero rappresentare passi significativi verso la riduzione degli incidenti e la salvaguardia della vita dei lavoratori.

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