Il tribunale di Teramo ha sancito la fine della gestione provvisoria degli impianti di risalita alla ditta Marco Finori, lasciando la provincia pronta a intervenire formalmente per la restituzione coatta. La situazione riguarda la cabinovia e gli impianti dei comprensori dei Prati e di Prato Selva, nel Gran Sasso Teramano. La provincia ha illustrato il piano per riaprire gli impianti in vista della stagione estiva e prospettato interventi futuri per il rilancio del territorio.
La decisione del tribunale e la mancata riconsegna degli impianti
Il tribunale di Teramo ha di recente decretato la conclusione della gestione provvisoria affidata alla ditta Marco Finori, che aveva la responsabilità degli impianti di risalita del Gran Sasso Teramano. Questa decisione segna un punto di svolta, poiché la società non si è presentata a riconsegnare materiali e strutture secondo le scadenze fissate. Da qui la possibilità per la provincia e la società Gran Sasso Teramano di chiedere la restituzione coatta entro dieci giorni dall’assenza di consegna.
La mancata riconsegna ha costretto l’ente proprietario a programmare un’azione giuridica per tornare in possesso dei beni indispensabili. La provincia di Teramo e la GST sono pronte a muoversi formalmente al termine del termine legale concesso. Questo procedimento serve a evitare blocchi ulteriori e a garantire la fruibilità degli impianti durante la stagione turistica di quest’estate. Si tratta di infrastrutture vitali per l’attrattiva turistica e lo sviluppo economico del territorio.
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La conferenza stampa con i protagonisti istituzionali e le istituzioni locali
Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa presso la sede della provincia di Teramo, che ha coinvolto diverse figure chiave del territorio. Presenti vi erano rappresentanti dell’ente provinciale, Gran Sasso Teramano, i liquidatori della ditta Marco Finori, la camera di commercio, i sindaci di Pietracamela e Fano Adriano, oltre alle due associazioni di baite e coltivatori di Pietracamela e Intermesoli.
Durante l’incontro il presidente della provincia Camillo D’Angelo ha illustrato la situazione attuale e le prospettive immediate. Le parti presenti hanno sottolineato l’importanza di riportare rapidamente la cabinovia e gli impianti di risalita sotto il controllo diretto dell’ente provinciale, che è proprietario degli asset. Lo scopo è evitare ulteriori ritardi nella manutenzione e nell’avvio della stagione turistica, che ha ricadute dirette sulla comunità e sull’indotto economico locale.
Il piano per la riapertura estiva e il futuro degli impianti
Camillo D’Angelo ha chiarito gli obiettivi operativi per il prossimo periodo. La priorità sarà effettuare la manutenzione straordinaria necessaria per ottenere dalla Regione Abruzzo la prova d’esercizio che autorizza la riapertura. L’intenzione è riaccendere la cabinovia e gli impianti di risalita entro il 30 giugno per garantire la fruizione durante la stagione estiva 2025.
Il presidente ha inoltre annunciato che si sta già lavorando per definire le modalità di gestione e interventi in vista della stagione invernale. Si prevede una fase di rilancio più complessa, che potrebbe coinvolgere anche investimenti privati in sinergia con l’ente pubblico. Il piano non si concentra solo sul funzionamento degli impianti ma punta a un rilancio complessivo delle infrastrutture turistiche della zona.
Tale progetto nasce dalla necessità di superare anni difficili di gestione e trovare soluzioni che garantiscano continuità e sviluppo. Il coinvolgimento degli attori locali, istituzionali e privati, rappresenta una strada per rafforzare l’offerta turistica e riportare il Gran Sasso Teramano a essere una meta attrattiva tutto l’anno.
La situazione resta ancora in evoluzione, ma le iniziative di questi giorni segnano la fine di una fase problematica. La provincia di Teramo e la GST assumono un ruolo diretto e centrale per tutelare e valorizzare questo patrimonio strategico, pianificando tempi e modalità per la prossima apertura estiva e per i mesi futuri. Il rilancio degli impianti è al centro delle priorità per recuperare attività e posti di lavoro legati all’economia turistica locale.