Protesta davanti al maschio angioino a napoli durante il consiglio comunale sulla situazione di gaza

Protesta davanti al maschio angioino a napoli durante il consiglio comunale sulla situazione di gaza

Il movimento “7 Novembre” protesta al maschio angioino di Napoli durante il consiglio comunale dedicato a Gaza, chiedendo lavoro e spazio per le proprie istanze tra forte presenza delle forze dell’ordine.
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A Napoli, il movimento disoccupati “7 Novembre” ha protestato davanti al Maschio Angioino durante il consiglio comunale dedicato a Gaza, chiedendo spazio per far sentire le proprie istanze sul lavoro, mentre la polizia ha mantenuto il controllo della situazione. - Gaeta.it

Una folla di manifestanti appartenenti al movimento disoccupati “7 Novembre” si è radunata davanti al maschio angioino a Napoli, proprio nel giorno in cui il consiglio comunale era chiamato a discutere la situazione di Gaza. La protesta ha richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine, schierate in assetto antisommossa per contenere i partecipanti. La richiesta principale dei manifestanti era di ottenere spazio dentro l’aula consiliare per portare le proprie istanze.

Il presidio dei disoccupati ‘7 novembre’ al maschio angioino

Il movimento “7 Novembre”, noto per le sue mobilitazioni legate alla crisi occupazionale, ha scelto il cuore di Napoli per far sentire la sua voce. Già dalle prime ore, decine di persone si sono concentrate davanti all’ingresso principale del maschio angioino. La protesta era focalizzata sulla richiesta di lavoro e tutela dai disagi legati alla disoccupazione. I manifestanti hanno scandito slogan come “lavoro, lavoro” con la speranza di raggiungere un confronto diretto con gli amministratori presenti al consiglio comunale. La tensione si è avvertita subito, non solo per la portata della manifestazione ma anche per la forte presenza delle forze di polizia.

In questi momenti delicati, il corpo delle forze dell’ordine ha disposto un cordone rigido sulla strada di accesso al castello. Agenti in tenuta antisommossa hanno presidiato ogni possibile punto di ingresso, impedendo che la manifestazione si spostasse oltre il perimetro esterno. Il posizionamento rigoroso ha fatto sì che la protesta restasse fuori dall’aula, ma non ha spento il desiderio dei disoccupati di farsi ascoltare.

Il tentativo di sfondamento e presenza delle forze dell’ordine

Durante la manifestazione, tre giovani membri del movimento sono riusciti a eludere i controlli usando un percorso secondario attraverso i giardini adiacenti al maschio angioino. Hanno raggiunto, così, il pontile sul lato del castello, a breve distanza dall’ingresso principale. Quel momento ha accresciuto la tensione tra polizia e manifestanti, costringendo gli agenti a un intervento rapido per bloccare il gruppo e impedire ulteriori spostamenti.

Dopo pochi minuti, i tre sono stati ricondotti dalla folla verso il punto di partenza, mentre il cordone di sicurezza si è intensificato. La scelta dei disoccupati di attraversare i giardini rivela un tentativo di sfidare le restrizioni imposte, cercando di portare la protesta all’interno del luogo dove si teneva il consiglio. Ma la presenza forte delle forze dell’ordine ha garantito il controllo della situazione, evitando episodi di violenza o scontri più gravi.

La seduta monotematica del consiglio comunale sulla situazione di gaza

La convocazione del consiglio comunale di Napoli per discutere della situazione a Gaza ha richiamato l’attenzione non solo degli amministratori ma anche di diversi cittadini, attivi nel dibattito su temi internazionali. Non a caso, la seduta si è svolta in un clima già caldo fuori dall’edificio, a causa della protesta dei disoccupati.

Il consiglio si è dedicato esclusivamente a questo tema, affrontando le conseguenze del conflitto e le ripercussioni che la crisi può avere anche a livello locale, in una città come Napoli con una comunità sensibile a vicende di politica estera. Nel frattempo, la manifestazione dei “7 Novembre” ha rappresentato una voce alternativa, che ha voluto focalizzare l’attenzione sulle emergenze sociali interne, in particolare sulla mancanza di lavoro.

Non si sono registrati interventi violenti all’interno della sala del consiglio, mentre fuori il presidio è durato per tutta la durata della riunione. L’opposizione tra temi globali e urgenze del territorio ha scandito una giornata di mobilitazione e scambio in una delle piazze storiche della città. Il maschio angioino è stato così teatro di un doppio confronto, esterno e interno, su questioni che segnano la vita di Napoli e dello scenario internazionale.

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