L’escalation di violenza con armi bianche tra i giovanissimi preoccupa l’opinione pubblica e le istituzioni. Di fronte a un numero crescente di ferimenti e aggressioni che coinvolgono minorenni, il Partito Democratico ha presentato alla Camera una proposta di legge che mira a regolamentare la vendita di coltelli e altri oggetti potenzialmente pericolosi ai minori. L’obiettivo è intervenire concretamente su un’emergenza che sta toccando diverse regioni italiane nei primi mesi del 2025.
Come si è evoluta la situazione negli ultimi mesi
Il 2025 ha visto un aumento di episodi violenti con armi bianche tra i giovani italiani. Solo da inizio maggio, i casi documentati di ferimenti causati da coltelli o armi simili sono almeno cinque, con vittime spesso adolescenti. A Napoli, tra il 4 e il 5 maggio, due ragazzi di 14 e 15 anni sono stati feriti in modo grave da coetanei con coltelli: episodi di questo tipo non sono più sporadici ma sembrano ripetersi con una frequenza preoccupante nelle grandi città.
Nel resto d’Italia, emergono altre cronache simili. A Bologna, un 20enne di origine tunisina è stato ferito da una pugnalata il 4 maggio. Nella notte tra il 3 e il 4 maggio si sono verificati due omicidi con arma bianca a Bergamo e a Castelfranco Veneto, con due giovani vittime uccise dopo liti fra tifosi e in contesti di locali notturni. Questi fatti, che coinvolgono per lo più persone tra i 18 e i 26 anni, riflettono una tensione sociale che si sta concentrando negli ambienti giovanili e nelle periferie.
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Alcuni episodi emblematici
Nel corso del primo trimestre del 2025, la cronaca riporta numerose aggressioni che coinvolgono sia minorenni che giovani adulti. Ad esempio, a fine aprile una ragazza di 20 anni ha ferito il fidanzato 23enne durante una lite a Sanremo. Il 18 aprile ad Abbiategrasso, vicino a Milano, un 21enne egiziano è stato trovato morto per una grave ferita da taglio al torace. Le aggressioni non si limitano a uno specifico ambito geografico, estendendosi da nord a sud.
A Roma, sempre il 18 aprile, un 18enne tunisino ha colpito un coetaneo al collo dopo avergli rubato una catenina, un episodio che evidenzia come piccolo crimine e violenza si intreccino a volte in modo drammatico. Nel quartiere napoletano di Chiaia, un 14enne ha accoltellato un 18enne a una coscia il 3 aprile, dimostrando che il problema riguarda anche zone centrali e frequentate. Altre ferite da arma bianca sono avvenute in contesti di risse, come quella di San Benedetto del Tronto del 16 marzo, dove un 24enne e altre cinque persone sono rimasti feriti.
Giovani, minorenni e la spirale della violenza
Le aggressioni con coltelli spesso vedono protagonisti giovani e minorenni in contesti familiari o tra conoscenti. Un caso particolare è accaduto il 13 marzo a Somma Vesuviana, dove una lite per motivi futili tra due sorelle si è sciolta in un’aggressione con sei coltellate sferrate da una 20enne contro la sorella di 24 anni. Queste dinamiche non sono isolate, mostrano quanto dentro e fuori casa la convivenza possa degenerare.
In febbraio e marzo si registra inoltre una serie di episodi che coinvolgono minorenni di origine straniera, come quello del 19 febbraio a Bologna, dove un 17enne tunisino è stato accoltellato alla gola in un accerchiamento da parte di un branco, e quello del 9 marzo a Castelvetrano, in Sicilia, con un’aggressione che ha lasciato un 25enne ferito da quattro coltellate. La presenza di minorenni e giovani stranieri in queste vicende indica una componente sociale e culturale che richiede attenzione specifica.
La risposta legislativa proposta
La legge proposta dal Partito Democratico cerca di intervenire proprio nella vendita di oggetti pericolosi ai minori. Il provvedimento prevede limiti precisi e sanzioni per i commercianti che cedono coltelli o armi bianche a ragazzi sotto una certa età, allo scopo di limitare la diffusione di questi strumenti. La proposta affida anche maggiori poteri alle autorità di controllo e introduce forme di prevenzione nelle scuole e nei luoghi di aggregazione.
Alla base dell’iniziativa c’è la constatazione che molti giovani riescono a procurarsi coltelli senza difficoltà, con conseguenze spesso drammatiche. Una stretta sulle vendite dovrebbe impedire un facile accesso, soprattutto nei contesti urbani più a rischio. Al tempo stesso, la proposta vuole sollecitare interventi sul terreno educativo e sociale per contrastare il crescente ricorso alla violenza tra i giovani.
Il dibattito parlamentare su questa proposta si apre in un momento particolarmente teso, con numerosi appelli da parte di famiglie, forze dell’ordine e associazioni per riportare sicurezza nelle strade e nelle scuole. I numeri di queste aggressioni indicano una realtà che non va sottovalutata e chiedono risposte concrete a breve termine. Il tema rimane sotto osservazione anche nell’agenda politica locale, in vista di eventuali altri interventi normativi e di prevenzione.