L’incontro “Fili per il futuro delle città”, tenutosi presso l’Università Iulm di Milano, ha visto come protagonista Andrea Gibelli, presidente di Fnm. In questo frangente, Gibelli ha illustrato l’evoluzione di un’idea presentata tre anni fa, trasformata ora in un progetto concreto. Al centro di questa iniziativa c’è una profonda riflessione sulla mobilità e sul ruolo delle ferrovie in un contesto urbano in continua metamorfosi. Questo articolo analizza le due anime del progetto: la tradizione ferroviaria e la sostenibilità ambientale, esaminando le ambiziosi obiettivi per il futuro.
La visione del progetto Fili: un equilibrio tra passato e futuro
Nel suo intervento, Gibelli ha discusso i tre elementi cruciali che caratterizzano il progetto Fili: il passato, il presente e il futuro delle ferrovie. Sottolineando come, storicamente, le ferrovie abbiano contribuito alla creazione di lavoro e benessere, ha evidenziato anche le conseguenze negative di tale sviluppo, come l’urbanizzazione e il degrado ambientale. Oggi, il progetto si propone di invertire questa tendenza, promuovendo una visione ferroviaria centrata sulla mobilità sostenibile. Fili non è solo un’infrastruttura; è una risposta consapevole alle sfide attuali della mobilità.
La chiave risiede nella capacità di ogni comunità di rapportarsi non solo con la grande metropoli, ma anche con i piccoli centri attorno a essa. La sfida globale di un futuro sostenibile sottolinea la necessità di un approccio integrato che metta in connessione le diverse realtà locali, unendo Milano e i suoi territori satelliti. L’obiettivo non è creare una metropoli sempre più grande, ma piuttosto una rete di centri interconnessi, ognuno con la propria identità e le proprie risorse.
Sostenibilità e innovazione: il ruolo della tecnologia
Gibelli ha quindi enfatizzato l’importanza della tecnologia nel progetto Fili, considerata non solo come strumento, ma anche come alleata nella costruzione di un ambiente urbano rispettoso della natura. La progettazione prevede l’implementazione di tecnologie verdi che possano contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture ferroviarie. Un esempio concreto di questa filosofia è la creazione di una “fabbrica dell’ossigeno”, un progetto che mira a generare aria pulita attraverso spazi verdi e innovativi, collegati tra loro da piste ciclabili.
Questo approccio comporta la creazione di una “scultura ambientale” rappresentata da una quercia ad alto fusto. Questa pianta, con le sue radici nella tradizione, simboleggia la volontà di preservare il territorio e di rispettare i suoi cicli naturali. La grande quercia è il simbolo di una rinascita, una crescita che deve avvenire in simbiosi con l’azione umana. Il percorso ciclabile, concepito come limite dell’azione umana, invita gli individui a considerare l’importanza della coesistenza tra la tecnologia e la natura.
La sfida delle grandi città: il futuro della mobilità nel 2050
Infine, il presidente di Fnm ha posto l’accento sulle proiezioni demografiche per il 2050, che indicano un’incessante crescita della popolazione nelle grandi città dell’emisfero nord e sud del mondo. Questo quadro presenta una sfida significativa per la pianificazione urbana. Il timore di una super città sempre più affollata e caotica deve essere affrontato attraverso una strategia che privilegi un equilibrio tra le esigenze della popolazione urbana e quelle delle comunità più piccole.
In questo contesto, il progetto Fili rappresenta un’opportunità per rifondare il concetto stesso di città, favorendo una mobilità non solo più efficiente, ma anche più giusta. La realizzazione di un sistema ferroviario che mettendosi in rete con le realtà circostanti, si prefigge di allentare la pressione sulle metropoli e di mettere il benessere delle persone al centro della responsabilità collettiva.
Il convegno ha messo in luce che il futuro della mobilità dipende dalla capacità di integrare le diverse dimensioni della vita urbana, dalla salvaguardia dell’ambiente alla valorizzazione della comunità. Il progetto di Fili, con la sua centralità nella mobilità ferroviaria e la sua attenzione alle problematiche ambientali, rappresenta una risposta concreta a queste sfide.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Sara Gatti