In Etiopia, la situazione della fame è allarmante e non può essere affrontata con approcci tradizionali. Marcello Malavasi, responsabile della missione per Cesvi in Etiopia, ha delineato i dettagli dei tre progetti che si inseriscono all’interno di un programma dedicato alla resilienza delle comunità, in risposta ai bisogni emergenti nel sud del paese, in particolare in Burkina e nella Somali Region. Questa iniziativa si pone come obiettivo quello di combattere la fame, un problema che affligge una larga parte della popolazione.
Risposta immediata alle emergenze
Il primo progetto implementato da Cesvi in Etiopia è focalizzato sulla risposta immediata alle emergenze, rispondendo così ai bisogni primari delle persone. In situazioni di crisi, come quelle causate da siccità o conflitti, la distribuzione di denaro e kit igienici è vitale per garantire la sopravvivenza. Marcello Malavasi spiega come questo intervento sia essenziale per fornire un sollievo immediato, permettendo alle famiglie di soddisfare le necessità più urgenti. Non solo questo approccio aiuta a superare le situazioni di emergenza, ma permette anche di costruire una base per iniziative future.
Questa fase non si limita semplicemente alla fornitura di aiuti materiali. Cesvi lavora anche per costruire un legame di fiducia con le comunità locali, rendendole partecipi del processo e facilitando così una risposta più tempestiva e organizzata in caso di nuove emergenze. Questo approccio è fondamentale perché le comunità sono in grado di unirsi e affrontare le difficoltà in modo più efficace, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.
Leggi anche:
Rafforzamento dei sistemi di allerta precoce
Il secondo progetto si concentra sul rafforzamento dei sistemi di allerta precoce. Collaborando con le autorità locali, Cesvi ha implementato meccanismi che permettono alle comunità di essere informate in anticipo riguardo a potenziali crisi. Questi strumenti di protezione comunitaria servono a formare i membri delle comunità nella gestione delle emergenze, riducendo così la dipendenza da attori esterni per le risposte a calamità.
Il potere delle comunità di auto-organizzarsi è un fattore chiave per la resilienza. Attraverso la formazione e la sensibilizzazione, le persone sono messe nella condizione di prendere decisioni informate e proattive. Questo non solo migliora la loro capacità di reazione, ma favorisce anche un senso di appartenenza e responsabilità collettiva. La creazione di una rete di supporto fra i membri della comunità, che possano intervenire rapidamente in caso di necessità, costituisce una forma di protezione sociale vitale.
Promozione della resilienza a lungo termine
Il terzo aspetto del programma si concentra sulle soluzioni a lungo termine per migliorare la resilienza delle comunità agricole, prevalentemente abitati da pastori. Cesvi investe nella riqualificazione della rete idrica, puntando a sviluppare sistemi di irrigazione che possano garantire l’agricoltura anche durante le stagioni di siccità. Questo è un aspetto cruciale in un contesto dove l’agricoltura è fortemente dipendente dalle piogge.
Malavasi sottolinea che, durante le fasi di siccità, uno dei danni principali per le comunità è la morte del bestiame, un evento che comporta gravi perdite economiche. Per questo motivo, Cesvi sta avviando programmi di assicurazione che possano alleviare questi impatti finanziari. Grazie al supporto di agenzie delle Nazioni Unite, queste iniziative mirano a offrire un sostegno economico alle famiglie in momenti critici.
I risultati ottenuti fino ad ora indicano come correggere le vulnerabilità delle comunità richieda un approccio strategico, sia a livello infrastrutturale che a livello socio-economico. Creare opportunità per sostenere l’agricoltura durante le avversità climatiche è una parte fondamentale per garantire la sicurezza alimentare, permettendo alle famiglie di mantenere il proprio sostentamento anche nelle situazioni più difficili.
Giustizia di genere nei progetti di sviluppo
Un elemento centrale del lavoro di Cesvi in Etiopia è il focus sulla giustizia di genere. Malavasi chiarisce che una parte fondamentale delle iniziative promosse è la priorità data ai gruppi più vulnerabili, come le famiglie guidate da donne o quelle con molti membri. È essenziale che ci sia rappresentanza femminile nei comitati locali che prendono decisioni riguardo l’allocazione delle risorse.
Le attività di distribuzione e rafforzamento dei sistemi di assicurazione coinvolgono una partecipazione significativa di donne, che rappresentano quasi il 60% dei membri attivi nelle operazioni. Questo approccio non solo favorisce una maggiore inclusività nelle decisioni, ma contribuisce anche a trasmettere competenze e conoscenze nelle comunità, sostenendo una trasformazione socio-culturale progressiva.
Cambiare le dinamiche di potere all’interno delle comunità non è facile, e Cesvi è consapevole delle sfide che questo comporta. Tuttavia, l’obiettivo rimane quello di promuovere la presenza femminile in posizioni decisionali senza sconvolgere l’equilibrio sociale esistente, in modo da garantire un cambiamento realmente sostenibile e capace di ridurre le ingiustizie di genere.