Procura di Aosta chiude inchiesta su medico e staff per caso gatta ferita e tac ineseguito correttamente

Procura di Aosta chiude inchiesta su medico e staff per caso gatta ferita e tac ineseguito correttamente

La procura di Aosta indaga su presunte irregolarità e truffe all’ospedale regionale Parini, coinvolgendo il medico Gianluca Fanelli e altri operatori con legami politici nella gestione del reparto radiologia.
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La procura di Aosta indaga su presunte irregolarità e truffa nell’ospedale Parini, coinvolgendo medici con legami politici, a seguito di un caso riguardante una tac irregolare su una gatta ferita. - Gaeta.it

La procura di Aosta ha ultimato le indagini sul caso relativo alla gatta ferita che, nel gennaio scorso, era stata sottoposta a una tac al ospedale regionale Parini. Il medico Gianluca Fanelli, responsabile di Radiologia e neuroradiologia interventistica e marito della senatrice Nicoletta Spelgatti, è tra gli indagati. L’inchiesta riguarda presunti reati come truffa e comportamento scorretto nell’ambito della struttura sanitaria.

Dettagli sull’inchiesta e i soggetti coinvolti

La vicenda nasce dal ricovero di una gatta nel gennaio del 2025 all’ospedale regionale Parini di Aosta. Secondo l’accusa, l’animale avrebbe subito una tac non eseguita nel modo corretto, o comunque avrebbe subito irregolarità nel trattamento. Le indagini hanno subito coinvolto il medico Gianluca Fanelli, che oltre a essere il responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica, è noto anche per il suo legame con la politica, essendo il marito della senatrice Nicoletta Spelgatti della Lega.

Accanto a Fanelli, sono finiti sotto inchiesta anche Massimiliano Natrella, primario di Radiologia, e Giulia Sammaritani, tecnica di radiologia. Quest’ultima è particolarmente attenzionata per la sua parentela con Paolo Sammaritani, consigliere regionale della stessa formazione politica. Durante gli accertamenti, il fascicolo si è ampliato includendo l’ipotesi di comportamenti illeciti legati alla gestione del reparto e dell’attività svolta.

Accuse contestate agli indagati

Gli indagati devono rispondere di diversi capi di imputazione. Tra questi spicca l’indebita destinazione di denaro o cose mobili, un’accusa che implica un utilizzo improprio di risorse pubbliche o aziendali. In aggiunta ci sono le contestazioni di esercizio abusivo della professione e truffa ai danni dello Stato, riferite a timbrature e presenze che, secondo l’accusa, non corrisponderebbero alla realtà dei fatti.

L’interruzione di pubblico servizio è un’altra accusa rilevante, che riguarda proprio la sospensione o il rallentamento dell’attività sanitaria per cause imputate ai soggetti coinvolti. Un’ulteriore tecnica è stata anch’essa indagata per questa stessa contestazione. Il caso, quindi, non si limita a un singolo episodio ma coinvolge elementi organizzativi e comportamentali con peso sulla funzionalità dell’ospedale.

Contesto e implicazioni per l’ospedale regionale parini

L’ospedale regionale Parini è il principale presidio sanitario della Valle d’Aosta e ha un ruolo centrale per la salute pubblica del territorio. La vicenda ha sollevato preoccupazioni sulla gestione interna e sul rispetto delle procedure mediche e amministrative. I reperti emersi durante le indagini fanno luce su presunte irregolarità che, se confermate, potrebbero modificare la percezione sulla correttezza della struttura.

La presenza di figure con legami politici, come Fanelli e Sammaritani, ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. L’inchiesta diventa così un caso che intreccia aspetti sanitari, legalità e politica regionale. Tutti questi elementi influenzeranno le prossime fasi, con perizie tecniche e ulteriori verifiche richieste dalla procura prima di eventuali passi successivi.

Prospettive e prossimi passi della vicenda giudiziaria

Ora che la procura ha formalmente chiuso l’inchiesta, si aprono diverse possibilità per lo sviluppo del caso. Gli indagati potranno presentare memorie difensive e affrontare l’eventuale processo che deciderà sulla fondatezza delle accuse. Tra i temi centrali ci sarà la verifica delle modalità con cui sono state svolte le prestazioni mediche e amministrative contestate.

La vicenda evidenzia, sul piano pratico, l’importanza di procedure trasparenti e rispettate rigorosamente negli ospedali pubblici. Qualsiasi irregolarità rischia di compromettere sia la qualità delle cure sia la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario del territorio. Il caso di Aosta sarà dunque seguito anche per valutare eventuali ripercussioni organizzative e normative sul funzionamento del ospedale Parini.

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