Primo caso di Mpox in Italia legato al clade ib mpxv più pericoloso e trasmissibile

Primo caso di Mpox in Italia legato al clade ib mpxv più pericoloso e trasmissibile

Il primo caso in Italia del clade ib mpxv di Mpox, variante più letale e trasmissibile, evidenzia la necessità di sorveglianza sanitaria rafforzata secondo l’Organizzazione mondiale della sanità.
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In Italia è stato rilevato il primo caso del virus Mpox del clade ib mpxv, una variante più contagiosa e letale, evidenziando la necessità di una vigilanza sanitaria rafforzata a livello nazionale e globale. - Gaeta.it

Il virus Mpox, conosciuto un tempo come vaiolo delle scimmie, ha fatto registrare in Italia il primo caso attribuibile al clade ib mpxv, una variante che presenta caratteristiche di maggiore letalità e capacità di trasmissione tra persone. Questo episodio rappresenta un segnale importante per la sorveglianza sanitaria nazionale, soprattutto alla luce della diffusione ancora in corso del virus in diverse aree del mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato il quadro epidemiologico globale e ha riconfermato l’allerta sanitaria a livello internazionale, ribadendo la necessità di monitorare l’evoluzione della malattia. Vediamo nel dettaglio i dati raccolti e cosa significa questo evento per il contesto sanitario italiano e mondiale.

La diffusione del clade ib mpxv e la sua prima comparsa in italia

Il caso italiano segnalato riguarda un uomo adulto che, dopo un viaggio in Tanzania, è risultato positivo al virus Mpox appartenente al clade ib mpxv. Questa variante si distingue per una trasmissibilità interumana più alta e un tasso di letalità superiore rispetto ad altri ceppi noti del virus. La presenza di questa forma più aggressiva in Italia rappresenta una preoccupazione aggiuntiva per gli operatori sanitari incaricati di controllare la diffusione del contagio. L’individuo coinvolto è stato individuato tramite test di laboratorio, che hanno permesso di identificare il clade specifico e, di conseguenza, di attivare le necessarie misure di prevenzione e contenimento.

Oms e il monitoraggio del clade ib mpxv

L’Oms, inserendo questa nuova segnalazione nel suo 54esimo rapporto di monitoraggio globale, conferma che la diffusione di questo clade rimane principalmente confinata in alcune regioni dell’Africa centrale e orientale. Tuttavia, l’identificazione in Italia di un caso esportato sottolinea i rischi di trasmissione legati alla mobilità internazionale. Va considerato che, a oggi, la circolazione del clade ib Mpxv nelle comunità al di fuori dell’Africa mostra una diffusione ancora limitata, ma il potenziale di contagio aumenta se non vengono rispettate le misure di sorveglianza e controllo.

Il quadro globale dell’epidemia: numeri e aree colpite

Nel mondo, al 31 maggio 2025, sono stati riportati 6.823 casi confermati di Mpox distribuiti in 49 Paesi. Il bilancio delle vittime, fermo a 16 decessi, porta il tasso di mortalità globale al 0,2%. Questi dati sono stati elaborati dall’Oms che aggiorna costantemente l’elenco dei paesi colpiti, fornendo anche dettagli sulla trasmissione e sulla gravità dei casi. Fra i continenti coinvolti, l’Africa rimane la zona con la persistenza più significativa del virus, specialmente nelle regioni dell’Africa centrale e orientale.

Situazione in sierra leone e difficoltà nei dati

Paesi come la Sierra Leone mostrano una diminuzione progressiva del numero di nuovi casi, anche se l’effettiva valutazione della situazione è rallentata dai ritardi che si registrano nel flusso delle segnalazioni. Questo limita la capacità di avere un quadro completo e tempestivo dell’evoluzione della malattia in alcune aree. La variazione nella qualità e nella tempestività dei dati tra i paesi comporta una certa difficoltà per gli enti sanitari internazionali nel calibrare la risposta e modulare le strategie di prevenzione in modo puntuale.

Il monitoraggio globale viene integrato da aggiornamenti sull’intera catena operativa di risposta, che tiene conto delle risorse messe in campo e della capacità di intercettare nuovi casi anche in contesti non endemici. La diffusione internazionale del virus, seppur contenuta in certi paesi, richiede attenzione costante soprattutto su flussi migratori e viaggi di ritorno che possono favorire casi isolati come quello italiano.

L’Oms mantiene lo stato di emergenza sanitaria internazionale per mpox

Una decisione chiave arrivata a inizio giugno 2025 riguarda il mantenimento di Mpox nella lista delle emergenze sanitarie di interesse internazionale secondo l’Oms. Nel 54° rapporto, il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ribadito la gravità della situazione e la necessità di una vigilanza continua. “L’etichetta di emergenza sanitaria pubblica impone una serie di azioni coordinate tra stati e agenzie sanitarie per sorvegliare i casi, attuare protocolli di isolamento e promuovere campagne informative rivolte al pubblico.”

Questa scelta non significa solo un’attenzione costante sulla malattia ma anche un appello ai governi per rafforzare le attività di tracciamento dei contatti, diagnosi rapida e trattamento. “Le esperienze precedenti mostrano quanto sia importante intervenire in fretta per limitare la diffusione dei contagi e prevenire episodi di contagio su larga scala.” La conferma dell’emergenza sanitaria ha anche l’obiettivo di tenere vivo l’interesse per la ricerca di vaccini e farmaci specifici contro Mpox e per lo sviluppo di strategie di prevenzione mirate.

Impegni e controlli in italia

Italia si trova ora di fronte a questa sfida, con l’obbligo di monitorare ulteriormente i casi, soprattutto quelli legati al ceppo più pericoloso del clade ib mpxv. La collaborazione con i centri di riferimento e la comunicazione trasparente verso la popolazione saranno determinanti nell’affrontare questa fase dell’epidemia. L’attenzione verso i viaggiatori provenienti da aree ad alto rischio, come indicato dal caso con la Tanzania, rimane un punto di partenza indispensabile per l’attività di controllo.

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