Il concorso letterario dedicato a don domenico “meco” ricca, storico cappellano del carcere minorile ferrante aporti di torino, ha raccolto 850 elaborati da detenuti italiani. L’iniziativa, alla sua prima edizione, vuole celebrare la memoria del sacerdote scomparso nel marzo 2024 e promuovere l’espressione artistica tra i giovani ristretti e persone detenute. I testi selezionati saranno premiati durante il salone del libro e daranno vita a una pubblicazione il cui ricavato sosterrà una comunità per minori in difficoltà.
Il concorso e la selezione degli elaborati per il ricordo di don domenico ricca
Il concorso nasce per onorare don domenico “meco” ricca, che ha dedicato gran parte della sua vita al servizio nel carcere minorile ferrante aporti di torino. Al bando hanno risposto detenuti provenienti da diverse regioni italiane, inviando complessivamente 850 scritti. La giuria, guidata dalla giornalista marina lomunno e composta da nomi noti quali gli scrittori margherita oggero e younis tawfik, l’ex magistrato ennio tomaselli, il docente claudio sarzotti e la garante dei detenuti monica cristina gallo, ha selezionato sessanta elaborati. Questi rappresentano le diverse categorie del concorso: giovani e adulti sopra i 19 anni, adolescenti dai 14 ai 18 anni, una sezione riservata ai giovani detenuti presso l’ipm ferrante aporti, oltre a due premi speciali per autori con disabilità. I lavori scelti dovranno affrontare tematiche legate alla vita, alla rieducazione e alla crescita personale dietro le sbarre.
Premiazione e destinazione degli elaborati vincitori al salone del libro
La cerimonia di premiazione si terrà il 16 maggio alle 18 durante il salone del libro. Ogni categoria vedrà l’assegnazione di premi per gli scritti ritenuti più significativi. La scelta ricade su testi che testimoniano esperienze di crescita e riflessione, frutto di un percorso difficile ma fondamentale per chi si trova in contesto detentivo. La risonanza dell’iniziativa si estende oltre la premiazione: è prevista la pubblicazione di una raccolta dei migliori lavori. Questo volume avrà un duplice scopo, valorizzare la creatività dei partecipanti e sostenere un progetto sociale. I proventi delle vendite saranno infatti devoluti alla comunità harambée di casale monferrato, un centro che accoglie minori fragili e dove don domenico era spesso presente come punto di riferimento.
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Il valore sociale delle iniziative letterarie in carcere e il sostegno alla comunità harambée
Il forum terzo settore ha sottolineato come il risultato positivo di iniziative culturali in ambito carcerario dipenda molto dalla sensibilità e dedizione degli operatori coinvolti. Le attività letterarie rappresentano un mezzo efficace per la cura e la rieducazione delle persone detenute, favorendo un dialogo interiore e la riscoperta di sé. L’esperienza di don domenico ricca conferma questo approccio: “il suo lavoro instancabile nel carcere minorile ha lasciato un’impronta duratura”. Coinvolgere i detenuti nei processi di scrittura permette di tracciare nuove prospettive, contribuendo a un cambiamento dentro e fuori dalle mura. Il legame con la comunità harambée rafforza l’impegno verso i minori in difficoltà, promuovendo inclusione e sostegno concreto attraverso fondi raccolti con la pubblicazione dei testi premiati. L’evento si inserisce in un percorso più ampio di attenzione verso i diritti e il recupero delle persone ristrette.