La sala Biagi di Bologna ospiterà il 7 maggio 2025 la prima esecuzione di in-canto II, composizione ispirata alla serie di Fibonacci firmata da Patrizia Montanaro. L’evento chiuderà la rassegna primaverile ‘Conoscere la Musica’ con un programma che intreccia classico e contemporaneo affidato ai musicisti Marino Bedetti all’oboe e Emanuela Degli Esposti all’arpa.
Il contesto della prima assoluta di in-canto II a bologna
Il concerto si svolgerà alle 20.30, segnando l’ultimo incontro della stagione musicale dedicata a esplorare repertori diversi. Montanaro, compositrice bolognese di 69 anni, ha scelto un tema tecnico e affascinante come la serie di Fibonacci per realizzare quest’opera. L’idea nasce dallo studio di sequenze numeriche presenti in natura e arte, adattate in una forma musicale originale. La sua fama cresce soprattutto come compositrice, dopo aver studiato con Bruno Bettinelli, ed è considerata una delle voci contemporanee più interessanti della scena italiana.
Programma della serata diviso in due parti
Il programma proporrà una duplice metà : la prima con pagine classiche scritte da Marcello, Rossini e Donizetti, la seconda con musiche del Novecento e contemporanee che orientano l’ascolto verso sonorità attuali. Quest’ultima parte prevede brani di Nino Rota, Astor Piazzolla, Ennio Morricone, Vincenzo Zitello, Agatha Bocedi e naturalmente la prima del brano Montanaro, che chiude la serata.
Leggi anche:
Il dialogo di oboe e arpa, un abbinamento storico e raffinato
L’abbinamento tra oboe e arpa mette in luce il contrasto e la complementarietà di due strumenti dal carattere molto diverso. L’oboe dal timbro penetrante e lirico si sposa con le corde vibranti e morbide dell’arpa, creando atmosfere delicate ma ricche di sfumature. Questo accostamento ha attirato la curiosità dei compositori soprattutto nelle trascrizioni e in passi celebri come l’adagio dal concerto di Alessandro Marcello. Quel brano, molto noto anche per la sua diffusione in colonne sonore di film e programmi televisivi, è un classico nella letteratura per questi strumenti.
Aperture classiche della serata
Seguiranno poi l’Andante e Variazioni sul tema da “Tancredi” di Rossini, pezzo caratterizzato da una struttura più virtuosistica, e il Solo di Donizetti, che metterà alla prova le doti tecniche dei musicisti. Queste tre composizioni apriranno la serata conquistando il pubblico grazie al loro equilibrio tra espressività e maestria tecnica.
Dal novecento ai giorni nostri, un viaggio musicale tra nomi noti e giovani talenti
La seconda parte della serata offrirà un percorso tra pezzi moderni e contemporanei per oboe e arpa. Si partirà da Nino Rota con la sua Elegia, un brano carico di un’intensità emotiva nota a chi apprezza la sua musica per cinema e teatro. Seguirà “Gabriel’s Oboe” di Ennio Morricone, una melodia già diventata iconica, poi Cafè 1930 e Oblivion del compositore argentino Astor Piazzolla, che ha rivoluzionato il tango unendo sonorità classiche e popolari.
Non mancheranno creazioni italiane recenti come Songe Gaelique di Vincenzo Zitello, arpista-compositore con una carriera ventennale legata al folk e al mondo mediterraneo. La presenza di Agatha Bocedi, giovane arpista di 24 anni, con il suo brano Bardic porterà freschezza a una serata ricca di spunti. Infine, la sorprendente conclusione sarà affidata alla musica inedita di Patrizia Montanaro con in-canto II, segnale della vitalità e varietà delle composizioni italiane contemporanee.
Un evento importante per la musica di bologna
L’esecuzione del 7 maggio rappresenta un momento di attenzione verso proposte che uniscono ricerca e musica d’autore. La scelta di strumenti antichi come l’oboe e l’arpa, capaci di suoni unici, permette agli esecutori di esplorare repertori poco frequentati ma suggestivi. L’evento rientra nella tradizione di Bologna, città che mantiene un ruolo centrale nella musica italiana grazie a luoghi storici come la sala Biagi e a iniziative culturali di qualità .
Marino Bedetti e Emanuela Degli Esposti, rispettivamente all’oboe e all’arpa, sono artisti con un solido curriculum sia in ambito classico che contemporaneo. Il loro impegno nel concerto promette una lettura puntuale e coinvolgente del programma, ricco di contrasti timbrici e di atmosfere differenziate. Di fatto, la prima esecuzione di un brano come in-canto II aggiunge un tassello importante alle proposte della stagione e si propone come appuntamento da seguire con attenzione.