Presidio e sit-in pro Palestina al salone del libro di Torino durante la presentazione di "la cultura dell'odio"

Presidio e sit-in pro Palestina al salone del libro di Torino durante la presentazione di “la cultura dell’odio”

Un presidio pro Palestina al Salone del Libro di Torino durante la presentazione del libro di Nathan Greppi ha suscitato tensioni con le forze dell’ordine, evidenziando il dibattito sul conflitto israelo-palestinese.
Presidio E Sit In Pro Palestin Presidio E Sit In Pro Palestin
Un gruppo di attivisti pro Palestina ha organizzato un presidio pacifico al Salone del Libro di Torino durante la presentazione del libro di Nathan Greppi, con tensioni e interventi delle forze dell’ordine, sottolineando il dibattito sul conflitto israelo-palestinese anche in ambito culturale. - Gaeta.it

Un gruppo di attivisti pro Palestina ha organizzato un presidio pomeridiano al Salone del Libro di Torino, poco prima di un incontro previsto per la presentazione del libro di Nathan Greppi intitolato “La cultura dell’odio”. La protesta ha coinvolto decine di persone tra chi si è avvicinato alla sala e chi ha manifestato all’esterno, suscitando tensioni con le forze dell’ordine. L’episodio rimarca le contrapposizioni sul conflitto israelo-palestinese anche in contesti culturali italiani.

La dinamica del presidio all’interno della sala conferenze

Nel pomeriggio di oggi, pochi attivisti – meno di dieci – si sono avvicinati alla sala dove si sarebbe svolto l’incontro per la presentazione del libro di Nathan Greppi. Questi hanno steso una bandiera palestinese e si sono seduti in semicerchio davanti al pubblico. Hanno mostrato cartelli con la scritta “In silenzio per la Palestina”, con l’intento di porre l’attenzione sulla situazione nel territorio mediorientale senza interrompere l’evento nel modo più forte possibile.

Questa forma di protesta pacifica non ha impedito lo svolgimento della presentazione, ma ha tradotto il dissenso in una presenza visibile e costante. Gli attivisti hanno voluto così ricordare la loro causa durante un appuntamento dedicato a temi culturali e letterari, sottolineando che allo stesso tempo tale contesto non può ignorare le questioni di politica internazionale.

La manifestazione all’ingresso e la tensione con le forze dell’ordine

Poco prima del sit-in, altre decine di manifestanti si erano radunati all’ingresso del Salone del Libro con striscioni e bandiere palestinesi. Sono stati pronunciati slogan come “Fuori i sionisti dal Salone del Libro” e “Palestina libera”, accompagnati da cori e richieste di attenzione pubblica sul conflitto. La protesta è cresciuta di intensità quando, dopo aver bussato più volte sulla cancellata di ingresso, alcuni manifestanti hanno agitato i pannelli di recinto aprendo una breccia nel tentativo di entrare.

Le forze dell’ordine presenti sono intervenute immediatamente, imponendo un cordone che ha bloccato il tentativo di penetrazione. Le forze pubbliche hanno così fatto arretrare i manifestanti per contenere l’azione di protesta. La situazione è rimasta tesa per alcuni minuti, con controlli serrati e resistenza pacifica intervallata da momenti di alta emotività.

La conclusione della protesta e gli impegni futuri degli attivisti

Dopo l’intervento della polizia e il controllo dell’area, la situazione si è gradualmente calmata. I manifestanti hanno mantenuto saldi i messaggi contro lo Stato di Israele, ribadendo le critiche politiche sul trattamento della popolazione palestinese. L’evento ha preso la forma di un presidio volto a tenere viva l’attenzione sui diritti umani e sulle condizioni di vita nel Medioriente.

Al termine della giornata, i promotori della protesta hanno annunciato un nuovo appuntamento per sabato pomeriggio in una zona della periferia nord di Torino. Questo segna una prosecuzione delle mobilitazioni nelle strade cittadine, con iniziative che punteranno a coinvolgere un pubblico più ampio. Queste manifestazioni confermano come le questioni legate al conflitto israelo-palestinese restino argomenti di forte dibattito anche nei contesti culturali e sociali della città.

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