Un nuovo progetto artistico unisce Napoli e Parigi in un tributo alla tradizione del presepe napoletano. La Cattedrale di Notre Dame ospiterà dal 7 dicembre un’esposizione dedicata al Presepe Settecentesco Napoletano, realizzato da Biagio Roscigno con oltre 100 pezzi che raccontano storie tradizionali e usi locali, frutto del lavoro meticoloso dei fratelli Sinno. Questa iniziativa si distingue non solo per il valore artistico, ma anche per il simbolico legame tra due culture che si intrecciano attraverso l’arte.
Il processo creativo del presepe
L’idea di realizzare un presepe all’interno della Cattedrale di Notre Dame nasce da un’intuizione di Alberto Ravaglioli, un appassionato romano che aveva già percorso questa strada prima della sua scomparsa. Sul progetto hanno poi lavorato il fratello Marco e l’amico Agatino, continuando il sogno di portare il presepe napoletano in un contesto internazionale. Biagio Roscigno, restauratore d’arte sacra e scenografo presepiale, ha svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione di questa scenografia, supportato dal fratello Diego e dall’amico Giampiero Fortunato.
Roscigno ha dedicato diversi mesi alla costruzione del presepe, curando ogni dettaglio con precisione. Utilizzando legno, stucco e sughero, ha creato una scenografia che abbraccia uno spazio di 5 metri e 80 centimetri in lunghezza, 2 metri e 80 in profondità e 2 metri e 50 in altezza. Questa rappresentazione multiforme include tre scene principali: la Natività, l’osteria e l’annuncio ai pastori, integrate con contesti di vita quotidiana come mercati e fontane, caratteristici della Napoli del Settecento.
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La scelta di inserire un’edicola votiva nel presepe è un omaggio alla spiritualità del popolo napoletano, richiamando le molte icone che arricchiscono il centro storico della città. Roscigno ha mirato a collegare l’arte del presepe con un profondo senso di appartenenza e tradizione, portando all’estero una parte della cultura partenopea.
Un legame tra mondo artigianale e cultura
L’esposizione del presepe napoletano non è solo una celebrazione dell’arte, ma anche un significativo scambio culturale. La presenza di questa opera a Notre Dame sottolinea l’importanza delle tradizioni locali e il loro potere di unire le persone attraverso le emozioni. Roscigno si è detto orgoglioso di rappresentare la sua città in questa occasione, affermando l’importanza del lavoro artigianale nella promozione della cultura italiana nel mondo.
Grazie al sostegno di sponsor come Intesa Sanpaolo, Ferrero e Generali, insieme all’alto patronato delle ambasciate italiane e francesi, il progetto ha avuto la possibilità di concretizzarsi. L’apertura al pubblico del presepe coincide con il giorno dell’Immacolata, rimanendo visibile fino al 2 febbraio, un periodo durante il quale turisti e visitatori possono immergersi in una tradizione che continua a vivere attraverso le generazioni.
La scelta di posizionare il presepe in un luogo di grande prestigio come Notre Dame rappresenta una testimonianza tangibile della vivacità della cultura napoletana e del suo potere evocativo. Roscigno, da piccolo amante del sughero, ha intrapreso un viaggio che lo ha portato a realizzare un sogno, sottolineando come l’emozione e la passione siano elementi fondamentali per chiunque voglia intraprendere un percorso artistico.
Messaggio ai giovani artisti
Biagio Roscigno ha una chiara visione per il futuro degli artigiani e degli artisti: è essenziale unire passione e dedizione per ottenere successi autentici. Il suo percorso, ricco di esperienze significative, serve da fonte di ispirazione per le nuove generazioni. L’artigiano invita i giovani aspiranti a non cercare scorciatoie, ma a perseverare nel loro lavoro con costanza e determinazione.
La straordinarietà di questo progetto non risiede solo nei materiali utilizzati o nelle tecniche artigianali, ma nell’amore e nelle storie che ogni pezzo racconta. Roscigno rappresenta un esempio di come la tradizione possa incontrare l’innovazione, mantenendo viva una cultura che, nonostante le differenze, continua a parlare all’animo di tutti.