L’Unione europea punta a un’intesa con gli Stati Uniti per stabilire un dazio uniforme del 10% su numerose merci esportate. Ma Bruxelles insiste perché Washington riduca le tariffe in vari settori strategici, a partire da farmaci e aerei commerciali, settori chiave per entrambe le economie. L’accordo avrebbe implicazioni importanti per i rapporti economici transatlantici, ancora segnati da tensioni tariffarie risalenti agli ultimi anni.
La proposta dell’Ue su tariffe uniformi e riduzioni mirate
Secondo quanto riferisce Bloomberg, citando fonti vicine ai negoziati, l’Ue è pronta ad accettare un dazio soprattuto uniformato al 10%, più basso in media rispetto alle tariffe attuali imposte da entrambe le parti su scambi commerciali rilevanti. Questa soluzione potrebbe semplificare il sistema attuale, riducendo in maniera significativa barriere e costi doganali sulle esportazioni europee verso l’America.
In cambio però l’Ue chiede agli Stati Uniti di abbassare le tariffe molto elevate su segmenti industriali fondamentali. Tra questi, la farmaceutica, la produzione di alcolici, semiconduttori e la manifattura di aerei commerciali. Questi settori rappresentano voci di import export particolarmente sensibili, che risentirebbero fortemente di qualsiasi dazio eccessivo.
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Le riduzioni in settori così importanti evidenziano quanto la trattativa non sia solo di carattere commerciale, ma tocchi anche punti strategici di sviluppo tecnologico e innovazione industriale in Europa e Usa.
Le tariffe attuali su auto, acciaio e alluminio oggetto di discussione
Le fonti Bloomberg indicano che Bruxelles vuole anche convincere Washington a rivedere le tariffe più alte, ovvero quelle del 25% su automobili e componenti per veicoli e del 50% su acciaio e alluminio. Questi dazi, introdotti da Washington negli ultimi anni per tutelare industrie domestiche, pesano molto sulle esportazioni europee verso il mercato americano.
L’Ue sembra spingere per introdurre inoltre quote o esenzioni che possano attenuare l’effetto di queste tariffazioni pesanti, ponendo un freno al rialzo dei costi per le imprese europee coinvolte nel commercio transatlantico. Se approvate, queste misure potrebbero alleggerire il peso delle tariffe e rilanciare il settore dell’auto che già fatica a riprendersi da sfide globali come crisi logistiche e fluttuazioni di mercato.
A Washington la proposta sarà valutata nei prossimi mesi, mentre le parti cercano di trovare un equilibrio tra la protezione delle industrie locali e la necessità di mantenere aperti i canali commerciali.
I riflessi geopolitici e commerciali dell’intesa in vista
Non a caso questa possibile intesa arriva in un contesto globale dove i rapporti commerciali tra Ue e Usa restano delicati. Il tentativo di superare le vecchie dispute tariffarie risalenti al periodo della guerra commerciale sotto l’amministrazione Trump cerca di evitare un’escalation che potrebbe causare danni bilaterali duraturi.
Nel complesso, fissare una tariffa unica più bassa per molte merci e impegnare gli Stati Uniti a ridurre i dazi su prodotti strategici rappresenta un passo concreto verso la stabilità dei rapporti economici transatlantici. Voci diplomatiche indicano però che la trattativa richiederà tempi non brevi e altro lavoro rimane sulle modalità di applicazione e controllo.
Implicazioni sulla sicurezza industriale e tecnologica
Anche perché questi dazi toccano settori collegati alla sicurezza industriale e tecnologica, per cui ogni apertura deve fare i conti anche con politiche interne e pressioni di gruppi industriali influenti.
Quel che si sa è che le prossime settimane saranno cruciali per il proseguo delle trattative, con le due parti chiamate a mettere in campo compromessi e garanzie precise sulla gestione futura di tasse e dazi.