Premiati in Senato i 102 professionisti del modello One Health: un approccio integrato alla salute

Premiati in Senato i 102 professionisti del modello One Health: un approccio integrato alla salute

L’incontro al Senato ha premiato 102 professionisti per il loro contributo all’approccio One Health, evidenziando l’importanza della collaborazione tra salute umana, animale e ambientale nella sanità integrata.
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Premiati in Senato i 102 professionisti del modello One Health: un approccio integrato alla salute - Gaeta.it

L’incontro di premiazione svoltosi in Senato ha fatto emergere l’importanza del modello One Health, un approccio che interconnette salute umana, animale e ambientale. Questa iniziativa, promossa da Boehringer Ingelheim in collaborazione con Edra, ha premiato ben 102 professionisti tra medici di medicina generale, veterinari e farmacisti, riconoscendo il loro contributo nell’ambito delle pratiche sanitarie integrate.

L’iniziativa One Health Ambassador: obiettivi e risultati

Il programma One Health Ambassador è stato avviato in primavera con l’obiettivo di promuovere una visione multidisciplinare della salute, evidenziando la necessità di una collaborazione tra diverse professioni sanitarie. Durante i mesi di attività, è stato possibile identificare e mappare diverse buone pratiche nel settore sanitario. La mappatura ha permesso di più di sensibilizzare la comunità sanitaria sull’importanza di affrontare i problemi sanitari in maniera integrata, una necessità particolarmente rilevante nel contesto delle recenti questioni globali in ambito sanitario, come le zoonosi e la resistenza agli antibiotici.

Il dottor Giovanni Leonardi, responsabile del Dipartimento One Health del Ministero della Salute, ha sottolineato la fondamentale importanza di adottare un approccio olistico per risolvere le difficili sfide sanitarie future. Secondo Leonardi, “la salute non deve essere concepita come una serie di settori isolati, ma come un sistema interconnesso.” La pratica del One Health si fa quindi portatrice di concreti benefici per i professionisti e i cittadini, contribuendo alla costruzione di un sistema sanitario più solido e resiliente.

Il Comitato scientifico: valutazione e premiati

Il Comitato scientifico, sotto la direzione del professor Stefano Vella e dell’esperto Antonio Gaudioso, ha svolto un ruolo decisivo nella selezione dei candidati. Dei 120 nominativi presentati, 102 sono stati premiati come esempi di ‘One Health Ambassador‘. La ripartizione tra le professioni è significativa: il 55% dei premiati proviene dal settore veterinario, il 27% dalla farmacia e il 17% da medici di medicina generale. Questa composizione è indicativa della diversità professionale coinvolta in un approccio che mira a creare sinergie tra diversi esperti della salute.

Tuttavia, l’analisi delle candidature ha anche evidenziato alcune aree di debolezza. La distribuzione geografica dei premiati ha rivelato una forte partecipazione da Lombardia, Lazio e Emilia Romagna, mentre altre regioni, potenzialmente più vulnerabili a malattie zoonotiche, presentano una presenza ridotta tra i candidati. Ciò suggerisce la necessità di maggiore consapevolezza e sensibilizzazione in zone che potrebbero beneficiare enormemente di questo modello.

Collaborazione tra professionisti e formazione interprofessionale

Uno dei temi critici emersi durante l’iniziativa è la necessità di un rafforzamento della collaborazione tra i diversi professionisti della salute. Le interviste hanno messo in evidenza il forte desiderio di sinergia tra medici di medicina generale e veterinari, sebbene ci siano ancora delle lacune significative. Infatti, un numero sorprendente di medici di medicina generale ha riferito di non aver mai consultato un veterinario per diagnosi legate a zoonosi, evidenziando un deficit nella formazione su questo argomento.

D’altro canto, veterinari e farmacisti hanno affermato di collaborare con maggiore frequenza tra di loro. Questo mette in luce la necessità di integrare meglio i programmi formativi per includere tematiche inerenti alla salute animale e umana. La formazione continua e i momenti di confronto tra professionisti risultano cruciali per aggirare le sfide future nella sanità.

Antibiotico-resistenza e consapevolezza comune

La questione dell’antibiotico-resistenza è stata al centro dei dibattiti durante l’evento, con tutti i professionisti concordi sull’importanza di affrontare questa problematica. Mentre la maggior parte dei medici di medicina generale riconosce l’uso eccessivo di antibiotici come un problema significativo, si sono riscontrati punti di vista divergenti riguardo l’importanza dell’antibiogramma nella prescrizione. Al contrario, i veterinari e i farmacisti manifestano una maggiore consapevolezza e attenzione nei confronti di questa questione.

L’approccio One Health richiede ai professionisti di rilevare e affrontare in modo congiunto la resistenza agli antibiotici, situazioni in cui le pratiche di prescrizione e uso di antibiotici devono essere gestite con attenzione. Una strategia condivisa per educare e formare tutti gli attori coinvolti risulta essenziale, i risultati dell’incontro indicano un forte bisogno di programmi educativi mirati per superare le attuali lacune conoscitive.

Una nuova era per la sanità: il ruolo delle istituzioni e dei professionisti

Francesco Zaffini, presidente della X Commissione del Senato, ha evidenziato come l’approccio One Health possa rappresentare un’opportunità fondamentale per un sistema sanitario più sostenibile. Secondo Zaffini, “è necessario che le istituzioni enfatizzino politiche di collaborazione interprofessionale e promuovano strategie che possano realmente affrontare le sfide attuali come l’antibiotico-resistenza.”

L’avvio dell’iniziativa One Health Ambassador è quindi visto come un segnale positivo verso un cambiamento culturale e pratico nell’approccio alla salute. I rappresentanti di Boehringer Ingelheim hanno dichiarato che questo programma si inserisce in un percorso di lungo periodo, mirato a promuovere una salute che colleghi sempre più vari attori, creando valore per la comunità. L’interazione tra professionisti di prossimità e le istituzioni è quindi essenziale per rafforzare quel legame di fiducia esistente, attuale e fondamentale per benessere collettivo.

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