A Potenza prende forma la terza edizione di “Pare parecchio San Gerardo“, iniziativa promossa dall’associazione I Portatori del Santo, attiva dal 1997 per valorizzare i festeggiamenti in onore del patrono cittadino. Il progetto si distingue quest’anno per la collaborazione con la casa circondariale locale e la cooperativa La Mimosa, impegnate insieme nella realizzazione di gadget a tema. L’iniziativa punta a riscoprire le radici culturali della città, coinvolgendo anche persone in situazioni di svantaggio.
Il progetto con il carcere santoro: inclusione e festa a potenza
Da tre anni I Portatori del Santo hanno affiancato al tradizionale omaggio a San Gerardo un’iniziativa che riguarda la casa circondariale Santoro di Potenza. L’intento è quello di estendere lo spirito di festa ai detenuti, creando un ponte tra la comunità carceraria e la città. Nelle attività promosse all’interno del carcere, i detenuti partecipano alla produzione di t-shirt e borse serigrafate con il logo della festa dedicata a San Gerardo.
Un lavoro condiviso fra carcere e cooperativa
Per l’edizione 2025 il disegno della grafica è frutto del lavoro congiunto degli ospiti della cooperativa La Mimosa. Quest’ultima è attiva nel supporto all’inserimento lavorativo di persone con disabilità psicomotorie e in difficoltà sociali. La collaborazione ha portato a un prodotto finale che unisce tradizione e inclusione sociale, con le magliette e altri gadget destinati alla vendita durante eventi pubblici della città.
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Il protocollo d’intesa tra associazioni e istituzioni a potenza
Questa iniziativa prende forma grazie a un protocollo d’intesa siglato tra la casa circondariale Santoro, la cooperativa La Mimosa, l’associazione Officine Officinali e naturalmente I Portatori del Santo. Il collegamento tra queste realtà consente una sinergia concreta, che unisce realtà carcerarie e sociali con l’obiettivo di promuovere la festa dedicata al patrono di Potenza.
Il 20 maggio, poco prima della presentazione ufficiale del progetto, i protagonisti hanno organizzato una visita nel carcere per mostrare i risultati del lavoro svolto in comune. Questo momento ha rappresentato un’occasione per rafforzare il senso di comunità attorno alla festa, coinvolgendo detenuti, cooperative e associazioni culturali. I gadget realizzati saranno messi in vendita durante il Potenza Folk Festival previsto per il 26 maggio, con il ricavato interamente devoluto all’associazione Officine Officinali.
I protagonisti della collaborazione
Paolo Pastena, direttore della casa circondariale di Potenza, ha sottolineato come la collaborazione con I Portatori del Santo si fondi su tradizioni molto radicate. Ha ringraziato tutte le realtà coinvolte, evidenziando come il progetto permetta ai detenuti di sentirsi parte della città in un momento importante come la festa del patrono.
Anche Vincenzo Forliano, esponente dell’associazione I Portatori del Santo, ha espresso soddisfazione per il percorso fatto insieme a La Mimosa. Ha rimarcato l’emozione nel vedere protagonisti i ragazzi con disabilità nella creazione del disegno destinato a rappresentare l’edizione 2025. Il ruolo della direzione del carcere e degli operatori che hanno accompagnato la fase di realizzazione dei gadget è stato più volte riconosciuto come fondamentale.
Antonella Lucia Marzario, psicologa e coordinatrice del Csed Rotary della cooperativa La Mimosa, ha evidenziato come il progetto sia in linea con la mission sociale della cooperativa. Ha definito il laboratorio creativo legato alla festa di San Gerardo un’occasione concreta per favorire inclusione e partecipazione, portando un contributo diretto alla comunità di Potenza.
La festa di san gerardo tra tradizione, inclusione sociale e cultura cittadina
San Gerardo è il santo patrono di Potenza e da sempre la festa ad esso dedicata rappresenta un momento fondamentale per la città. L’iniziativa di I Portatori del Santo mira a mantenere viva questa tradizione, allargandone però l’orizzonte. Il coinvolgimento del carcere e di cooperative come La Mimosa contribuisce a un racconto collettivo che abbraccia aspetti culturali e sociali.
Far partecipare persone in contesti ai margini come la casa circondariale alle celebrazioni del patrono è un gesto che dà corpo a valori di responsabilità e solidarietà. La vendita dei prodotti realizzati diventa strumento per sostenere altre attività sociali attraverso l’associazione Officine Officinali. Quest’anno il legame tra festa, territorio e inclusione appare più saldo grazie alla pluralità dei soggetti coinvolti e alla qualità dei risultati raggiunti.