Da metà giugno, il porto di Genova, insieme a quelli di Savona e Vado Ligure, si trova in una situazione di emergenza senza precedenti. Una crisi gestionale senza storia secondo quanto prevede la legge 84/1994, che tradizionalmente stabilisce un solo presidente per le Autorità portuali in Italia. Questo cambio di rotta sta suscitando preoccupazione tra lavoratori e sindacati, tra cui il segretario della Cisl Liguria, Luca Maestripieri, il quale mette in evidenza l’urgenza di una guida stabile e competente.
La criticità della gestione portuale
Il sistema portuale ligure, uno dei più vitali d’Europa e linfa per l’industria del Nord Italia, è ora comandato da due commissari. Questa situazione non solo genera incertezze amministrative, ma ha anche un impatto diretto sulle operazioni quotidiane dei porti. Le relazioni economiche e le attività commerciali muovono ingenti risorse finanziarie e l’assenza di una leadership solida può ostacolare non solo le operazioni immediate, ma anche lo sviluppo a lungo termine della struttura portuale.
Maestripieri sottolinea quanto sia cruciale la velocità di intervento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per nominare un nuovo presidente. La mancanza di un’autorità chiara in questo momento critico rischia di rendere impossibili progetti essenziali, come l’elettrificazione delle banchine o la realizzazione della diga foranea. Le scelte urgenti in materia di governance portuale devono avvenire in un contesto di serenità e fiducia, affinché le operazioni possano svolgersi senza lungaggini o indecisioni.
Leggi anche:
Necessità di investimenti e sviluppo
La questione degli investimenti rappresenta un altro punto fondamentale nella gestione dei porti liguri. La Cisl Liguria ha messo in rilievo che solo una guida stabile può garantire la progettazione e l’implementazione di piani di sviluppo adeguati. Senza un presidente a capo dell’Autorità di sistema portuale, la capacità di attrarre risorse e di investire concreto nel futuro della logistica marittima diventa estremamente difficoltosa. L’industria portuale non può competere con gli scali sia nazionali che internazionali senza investimenti strategici in infrastrutture.
Le aziende che operano nel settore del porto e i loro dipendenti, migliaia di lavoratori, abbiano necessità di un referente chiaro e autorevole. La rapida realizzazione di progetti chiave, come l’aggiornamento del piano regolatore portuale, è essenziale per posizionarsi in modo competitivo e sostenibile. Queste sfide sono attese da anni, e la sensazione è che il tempo stia scorrendo contro gli interessi del sistema portuale.
Appello alla politica per una leadership autorevole
Il grido di allerta della Cisl Liguria non è rivolto solo al Mit, ma anche alle istituzioni regionali e alla politica locale. Le richieste si concentrano sulla necessità di un intervento tempestivo per porre in atto quella leadership tanto necessaria. Ciò che si cerca è una figura capace di portare avanti le policy di sviluppo economico per il porto e la comunità. Il timone dei Ports of Genoa necessita di una guida che sappia affrontare le sfide evocando equilibrio e visione strategica.
Il porto di Genova ha storicamente rappresentato un motore economico per l’intera regione e il Paese. Affidare questo compito a una personalità riconosciuta e capace di interagire efficacemente con gli stakeholder a livello locale e nazionale è un passo cruciale per rimettere in carreggiata l’intero sistema portuale ligure. La tensione rimane alta, mentre le parti interessate attendono un segnale chiaro sulla direzione futura.