Il cinema italiano si prepara a una rivoluzione digitale con “Pompei Z”, il nuovo film nato dall’uso completo dell’intelligenza artificiale per creare ogni aspetto visivo e sonoro. Il progetto, diretto da Andrea Biglione e prodotto da Roberto Bessi e Alessandro Torrisi, punta a coniugare tecnologia avanzata e narrazione d’autore, proponendo un thriller ambientato in una Pompei futuristica sconvolta da disastri ambientali e sociali.
Una produzione italiana con protagonisti avatar di intelligenza artificiale
“Pompei Z” è una produzione italiana che mette insieme esperienza tecnica e creatività innovativa. Andrea Biglione, già noto per lavori come “Almeno tu nell’universo” e “N.E.E.T.”, cura sia la regia artistica sia quella tecnica. La produzione è affidata a Roberto Bessi, con all’attivo titoli come “Ladyhawke” e “Wonderwell”, e Alessandro Torrisi, general manager di Kalicon, società che nel 2024 ha realizzato film come “Maserati: the brothers” e “Modì – Tre giorni sulle ali della follia”.
Il film sarà girato in 4K, con un’attenzione particolare alla post-produzione sonora, al mix e alla color correction, elementi fondamentali per creare un prodotto finale di qualità cinematografica. Non si useranno attori in carne e ossa ma avatar generati dall’intelligenza artificiale. Questi avatar riprodurranno volti e movimenti in modo realistico, garantendo un nuovo tipo di esperienza visiva, e i nomi degli attori virtuali saranno rivelati a breve.
Leggi anche:
La trama: un terremoto, un contagio di zombie e il collasso dei governi mondiali
La trama di “Pompei Z” è ambientata durante un vertice del G7 dedicato al clima, che si terrà proprio nelle vicinanze dell’area archeologica di Pompei. Un terremoto improvviso sconvolge la città e da quel momento ha inizio un contagio con caratteristiche simili agli zombie, trasmesso in diretta streaming che aumenta la tensione globale.
Al centro dell’epidemia c’è un gladiatore, conservato dalla catastrofe del 79 d.C., che guida i non-morti in un assalto senza precedenti. La narrazione segue il rapido crollo delle istituzioni e dei governi nel giro di poche ore, mettendo in luce quanto la fragilità della leadership attuale sia esposta a eventi di crisi improvvisi e violenti.
Il racconto affronta temi attuali come la crisi climatica, la vulnerabilità politica e la manipolazione mediatica, riflettendo le preoccupazioni che agitano la società contemporanea. Il contagio diventa così una metafora di una realtà destabilizzata, in cui i confini tra naturale e tecnologico si mescolano per delineare uno scenario apocalittico.
Il rischio di un intervento militare estremo per contenere l’epidemia
Nel film, mentre l’epidemia avanza, i militari propongono un tentativo estremo di “sanificazione” nucleare per fermare il contagio. L’operazione coinvolge un bombardamento atomico del sito di Pompei, portando la città archeologica sull’orlo dell’annientamento definitivo.
Questa ipotesi estrema apre un dibattito sul valore culturale e sociale del patrimonio storico in presenza di emergenze globali. L’idea di distruggere ciò che resta di Pompei per fermare un male più grande pone questioni di etica e urgenza che sono al centro della trama, creando un crocevia tra passato e futuro.
Il racconto non tralascia la complessità delle decisioni militari in contesti di crisi e che tipo di esiti potrebbero avere su una società già messa a dura prova da eventi naturali e manipolazioni mediatiche.
Tecnologia e narrazione si intrecciano per un film d’autore
“Pompei Z” è basato su una sceneggiatura scritta interamente a mano, che unisce la sapienza narrativa a uno sviluppo visivo realizzato con intelligenza artificiale generativa. Lo sforzo di post-produzione punta a raggiungere qualità tipiche di produzioni ad alto budget, con un uso intenso del suono, colori e immagini.
Questo mix tra racconto tradizionale e immagini all’avanguardia spinge il film verso un genere nuovo, che combina una dimensione d’autore con tecnologia digitale, creando una storia che si rivolge tanto agli appassionati di cinema quanto agli esperti di innovazioni digitali.
Il progetto ha attirato l’interesse di star internazionali, pronte a prestare i propri volti come avatar di se stessi, in una modalità che amplia le possibilità di franchising e distribuzione globale.
In attesa dell’uscita prevista per il 2026, “Pompei Z” promette di segnare una tappa importante nell’evoluzione della produzione cinematografica italiana, mettendo in discussione i confini tra realtà e immaginazione digitale e aprendo nuove porte alle storie raccontate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.