Pnrr: avanzi e scadenze, la Corte dei Conti fa il punto sui risultati raggiunti

Pnrr: avanzi e scadenze, la Corte dei Conti fa il punto sui risultati raggiunti

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Italia mostra progressi significativi nel raggiungimento degli obiettivi europei, ma evidenzia preoccupanti discrepanze nel progresso finanziario e nella spesa delle riforme.
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Pnrr: avanzi e scadenze, la Corte dei Conti fa il punto sui risultati raggiunti - Gaeta.it

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un tema centrale nel dibattito pubblico e politico in Italia, soprattutto mentre ci si avvicina alle scadenze europee. La Corte dei Conti ha recentemente fornito un aggiornamento sullo stato di attuazione dei 39 obiettivi europei del Pnrr, evidenziando significativi progressi e alcune aree di attenzione. Nonostante il traguardo del 43% di avanzamento complessivo e un tasso di completamento degli step procedurali nazionali dell’88%, ci sono importanti discrepanze riguardo l’avanzamento finanziario.

Obiettivi europei e avanzamento del Piano

Alla data del primo semestre 2024, la Corte dei Conti ha registrato il conseguimento di tutti i 39 obiettivi europei previsti dal Pnrr. Questo rappresenta un significativo passo avanti, con un tasso di avanzamento totale del 43%, in crescita di 6 punti rispetto al semestre precedente. Tuttavia, la Corte sottolinea che il progresso finanziario non è altrettanto incoraggiante, poiché continuano a persistere scostamenti rispetto al cronoprogramma inizialmente stabilito. Al 30 settembre 2024, il livello di spesa aveva superato i 57,7 miliardi di euro, corrispondente al 30% delle risorse complessive destinate al Piano, e circa il 66% di quelle programmate per il 2024.

L’aspetto positivo di questa relazione è rappresentato dal fatto che, nonostante non vi sia stata una piena corrispondenza tra gli obiettivi raggiunti e i fondi effettivamente spesi, gli obiettivi europei continuano a essere in linea con le scadenze concordate. Questo porta ad una valutazione generalmente favorevole del lavoro svolto finora, sebbene il focus debba rimanere sul rispetto dei cronoprogrammi finanziari.

Riforme completate e spese sostenute

Un altro aspetto fondamentale tratteggiato nella Relazione semestrale è il progresso riguardante le riforme associate al Pnrr. Secondo i dati forniti, il 63% delle 72 misure di riforma è stato completato, in netta contrapposizione con quanto avvenuto per gli investimenti, dove il tasso di completamento si attesta intorno al 6%. Questa situazione cambia radicalmente con il passare del tempo, con una previsione di incremento che porterà il tasso di completamento delle riforme al 66%, grazie al raggiungimento degli ulteriori 17 obiettivi europei nel secondo semestre del 2024.

La Corte dei Conti informa che riforme sono state avviate in tutte e cinque le missioni del Piano, ma il progresso finanziario per le sette riforme dotate di fondi specifici è più contenuto, con una spesa globale attuale del 4%. Questo dato, che equivale a circa 278 milioni su un totale di 6,9 miliardi previsti, è preoccupante, specialmente considerando che in tre casi su sette la spesa sostenuta si è mostrata pari a zero, mentre nei restanti casi è rimasta inferiore al 31%. Questo rende evidente la necessità di una revisione della programmazione e attuazione delle riforme.

Riflessioni sulle disparità tra obiettivi e progressi finanziari

La Relazione semestrale della Corte dei Conti mette in luce una disconnessione evidente tra il raggiungimento dei traguardi europei e le spese programmate. Nonostante l’ottimo risultato nel raggiungimento degli obiettivi, si deve riflettere sulla mancanza di un corrispondente avanzamento nelle spese locate. Questa discrepanza potrebbe influenzare in modo significativo le future approvazioni e finanziamenti da parte delle istituzioni europee, che si aspettano un’implementazione finanziaria rapida e efficace delle riforme.

A questo punto, è cruciale che le autorità italiane si attivino per garantire che le riforme previste dal Pnrr non solo vengano completate dal punto di vista burocratico, ma che anche le risorse finanziarie vengano spese in modo efficiente. Una pianificazione strategica e un monitoraggio costante potrebbero risultare determinanti per assicurare che le opportunità offerte dal Piano non vengano sprecate, a beneficio del Paese e della sua economia.

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