Piero Chiambretti chiarisce l'assenza del suo programma nei palinsesti Rai 2025/2026 e parla della tv italiana

Piero Chiambretti chiarisce l’assenza del suo programma nei palinsesti Rai 2025/2026 e parla della tv italiana

Piero Chiambretti chiarisce l’assenza del suo show nel palinsesto Rai 2025/2026, riflette sulle sfide della televisione italiana e sottolinea l’importanza di coraggio, sperimentazione e passione nella carriera.
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Piero Chiambretti chiarisce al BCT Festival le ragioni della mancata presenza del suo show nei palinsesti Rai 2025/2026, attribuendo la questione a un malinteso sulle tempistiche, e offre una riflessione critica sulla situazione e le sfide della televisione italiana oggi. - Gaeta.it

Dopo l’annuncio dei palinsesti Rai per il 2025/2026, Piero Chiambretti ha spiegato le ragioni dell’assenza del suo show nel calendario ufficiale. In occasione del BCT Festival di Benevento, il conduttore ha fatto chiarezza sulla questione, rispondendo alle domande dei giornalisti e riflettendo sullo stato attuale della televisione italiana, sulle sfide del settore e sulle sue esperienze personali.

Chiarimenti sulla mancata presenza nel palinsesto rai 2025/2026

Domenica 18 maggio 2025, durante il BCT Festival, Piero Chiambretti ha affrontato direttamente la domanda sul perché il suo programma non figurasse nel palinsesto Rai della stagione 2025/2026. Il conduttore ha spiegato che la questione non riguarda l’assenza vera e propria, ma una differenza di opinioni tra lui e l’azienda sulla data di partenza dello show.

Per Chiambretti, la partenza ideale sarebbe a settembre, mentre l’emittente preferisce marzo. Ha definito questa discrepanza come un “errore” nella comunicazione. Il conduttore ha assicurato che il contratto esiste, c’è una data concordata e un programma già stabilito. Più che una cancellazione o un rifiuto, è stato un malinteso sul calendario di messa in onda.

Questa spiegazione ha cercato di fugare le voci di eventuali problemi contrattuali o di collaborazione con la Rai, puntando l’attenzione su una semplice questione di tempistiche. L’ironia, che contraddistingue Chiambretti, è emersa anche nella sua risposta a varie domande durante l’intervento, restando fedele al suo stile comunicativo.

La televisione italiana oggi vista da piero chiambretti

Nel corso dell’intervista Chiambretti ha offerto una sua valutazione sulla situazione della TV italiana attuale. Ha detto che da anni si aspetta una rinascita o almeno un miglioramento significativo. Allude a tentativi con ogni tipo di “rimedio” possibile, dalle soluzioni più convenzionali a quelle meno ortodosse, ma il risultato è che la tv “vive, respira, si muove, ma non è sana“.

Ha aggiunto che si cerca a tutti i costi di mantenerla in vita, senza però sapere se ce la faranno davvero. Il conduttore ha sottolineato la mancanza di coraggio come il grande limite della televisione moderna. I programmi che si realizzano sono spesso frutto di calcoli e scelte che tendono a ridurre i rischi e non ad osare.

Chiambretti ha insistito sull’importanza di proporre contenuti che vadano oltre i gusti di pochi, valorizzando la sperimentazione. Ha spiegato che anche programmi considerati brutti possono avere valore se sono coraggiosi e originali, mentre l’attuale tendenza è riproporre formule già viste più volte, risultando meno interessanti degli originali.

Sperimentazione e ritorno al passato: due fattori chiave per la tv

Il conduttore ha evidenziato che il coraggio nella tv passa anche per la capacità di tornare indietro e riprendere elementi del passato che funzionavano, rivisitandoli in modo originale senza scadere nel copia-incolla. La sperimentazione non va intesa come fare cose incomprensibili o incompiute, ma come trovare nuove forme di linguaggio mantenendo chiarezza e attenzione al pubblico.

Secondo Chiambretti, bisogna valorizzare la narrazione e proporre contenuti semplici e diretti, perché gli spettatori sono intelligenti, ma al tempo stesso distratti da mille stimoli contemporanei. Un programma deve catturare l’attenzione rapidamente usando un buon italiano e storie raccontate in modo efficace.

Ha anche criticato le scelte di taglio dei programmi fatte dalla televisione in modo uniforme, senza considerare le singole peculiarità di ogni progetto. Questo approccio orizzontale produce una “marmellata” di contenuti simili e piatti, diminuendo le possibilità di emergere.

La collaborazione con francesca pascale e i progetti futuri

Durante la conversazione è emerso anche il rapporto professionale con Francesca Pascale, con cui Chiambretti condivide il palco al BCT Festival. Il conduttore ha definito Pascale una persona interessante, capace di “bucare il video“, ma ha detto che deve ancora trovare una propria direzione professionale chiara.

Ha ricordato che la sua esperienza televisiva con lei è stata improntata su un’immagine di rispetto e attenzione ai diritti civili, ma ha precisato che Pascale dovrà decidere quale strada intraprendere e coltivare le proprie idee. L’ex fidanzata di interlocutore di rilievo resta una presenza significativa, ma il conduttore ha spostato l’attenzione sulla necessità di costruire una carriera indipendente.

Chiambretti ha sottolineato l’importanza di trovare una passione, definendola il motore di ogni percorso professionale, e ha detto che la passione è fondamentale per affrontare le difficoltà della carriera e della vita, perché senza quella “non si va lontano“.

Riflessioni personali sulla carriera e la passione

Interrogato sul suo rapporto con il passato e il futuro, Chiambretti ha affermato che guardare avanti serve a evitare errori già commessi e a sfruttare al meglio le proprie capacità, basandosi su ciò che si è costruito negli anni. Ha usato una metafora automobilistica per spiegare come affronta le sfide: conoscere i limiti della “macchina” per non perdere il controllo.

Riguardo al suo percorso, ha ricordato l’importanza del contatto con il pubblico sin da ragazzo. Racconta che, avendo un debole per le donne, si è accorto che far ridere crea empatia, prima con un sesso e poi con entrambi, trasformando l’attenzione in vera “audience“.

Ha anche precisato che talento, passione e una dose di fortuna o destino possono essere decisivi, ma senza competenza non si va lontano. Ha citato casi di persone sospinte dalla raccomandazione senza risultati e altri senza alcun aiuto ma capaci di emergere, confermando che alla fine il talento pesa.

L’intervista ha evidenziato un Chiambretti consapevole, pragmatico e attento agli aspetti concreti della televisione e della sua carriera, capace di miscelare ironia a riflessioni lucide su un mondo in continuo cambiamento.

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