Il tema del rischio vulcanico in Campania ha assunto un’importanza cruciale, specialmente considerando la vulnerabilità dei cittadini di diverse città . Con oltre 76.000 abitanti a Pozzuoli, 25.000 a Bacoli e più di 11.000 a Monte di Procida, la pianificazione dell’emergenza è diventata una priorità . Questo piano di evacuazione prevede uno spostamento organizzato verso diverse regioni italiane, in base alla prossimità e alla capacità di accoglienza, coinvolgendo tutto il paese.
Destinazioni e coordinamento regionale
Il piano di evacuazione prevede che i cittadini di Pozzuoli vengano accolti in Lombardia, mentre quelli di Bacoli saranno distribuiti tra Umbria e Marche. Per Monte di Procida, il piano prevede di indirizzare gli abitanti verso Abruzzo e Molise. I residenti di Fuorigrotta, un quartiere di Napoli, saranno trasferiti nel Lazio, mentre i napoletani di Chiaia e San Ferdinando si dirigeranno verso la Sicilia. L’approccio è sistematico, con ogni regione chiamata a preparare un proprio piano specifico di accoglienza e assistenza.
Ogni area ha un protocollo che definisce i punti di prima accoglienza, specificando gli alloggi disponibili, i servizi sanitari e le necessità logistiche per supportare gli evacuati. Questo approccio coordinato è fondamentale per garantire che gli abitanti possano ricevere un aiuto tempestivo e mirato, soprattutto in una situazione di emergenza.
Costi e risorse per l’accoglienza
L’operazione di accoglienza ha un costo significativo, con una spesa calcolata in 65 euro per ogni persona evacuta. Questo porta a una stima di oltre 5 milioni di euro spesi al giorno, il che equivale a circa 150 milioni di euro in un mese. Una tale somma richiederà un attento monitoraggio delle risorse e una pianificazione accurata per facilitare un intervento efficace.
Il primo cittadino di Bacoli, Josi Della Ragione, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla partecipazione delle persone all’esercitazione prevista per ottobre, sottolineando che in passato non c’è stata una grande adesione. La speranza è che, in vista di questa importante esercitazione, uomini e donne si facciano trovare pronti, consapevoli dell’importanza di una preparazione adeguata in caso di emergenze.
Esercitazione e test operativi
Un’importante fase del piano d’emergenza si svolgerà in ottobre, attraverso una grande esercitazione sul rischio vulcanico organizzata dalla Protezione Civile. Questo test servirà a verificare l’efficacia delle strategie messe in atto e il livello di preparazione delle autorità locali. È un’occasione per mettere a punto i dettagli operativi e garantire una serena e sicura evacuazione in caso di necessità .
L’esercitazione è un momento fondamentale per testare la capacità di risposta e il lavoro di squadra tra diverse istituzioni, evidenziando l’importanza della sinergia tra diversi enti coinvolti. Preparare un piano di emergenza non è solo una questione di protocolli formali, ma richiede una condivisione attiva delle responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti. Tutto ciò contribuirà ad attivare un sistema di difesa civile robusto e reattivo.
Il rischio vulcanico è una realtà costante in molte delle aree più popolose d’Italia, pertanto è essenziale che le comunità e le autorità rimangano all’erta e pronte a mettere in atto le procedure necessarie per proteggere la popolazione.