Dal 22 al 24 ottobre 2023, Pescara ospiterà una importante riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7, un evento che affronterà temi cruciali come la sicurezza alimentare, le infrastrutture, gli investimenti sostenibili e la salute globale. La città si prepara ad accogliere i rappresentanti dei paesi più industrializzati al mondo, ma questo avviene in un contesto di polemiche locali riguardanti la chiusura di Istituzioni culturali.
La security a Pescara per il G7
In occasione del G7, la Prefettura e la Questura di Pescara hanno individuato cinque aree di massima sicurezza, necessarie per garantire lo svolgimento dell’incontro in condizioni ottimali. Tra queste spiccano l’AURUM, una storica sede di incontri e manifestazioni, e l’Archivio di Stato, che dipende dal Ministero della Cultura e ospita una ricca collezione di documenti storici.
La scelta di queste aree non è casuale; l’AURUM, situato sul lungomare, è facilmente accessibile e offre spazi adeguati per eventi di tale rilevanza. Contestualmente, è fondamentale garantire che tali misure non compromettano l’accesso del pubblico ai luoghi di cultura. Questo è un aspetto particolarmente sentito per l’Archivio di Stato, che rappresenta un importante patrimonio culturale per la comunità.
Leggi anche:
Le forze dell’ordine stanno quindi implementando misure di sicurezza decisamente rigorose, con un occhio di riguardo sia alla protezione dei partecipanti all’evento, sia all’integrità delle istituzioni culturali. Questo bilanciamento tra sicurezza e accesso afferma l’importanza della cultura e del patrimonio nella vita quotidiana della città.
Polemiche sulla chiusura dell’Archivio di Stato
La chiusura dell’Archivio di Stato per consentire lo svolgimento del G7 ha suscitato preoccupazioni tra i cittadini e gli esperti del settore culturale. Lilith Zulli, Responsabile Funzioni Centrali FP CGIL di Pescara, ha espresso forti dubbi tramite i media riguardo a questa decisione. La chiusura è programmata dal 21 al 24 ottobre, proprio durante i giorni cruciali per la riunione ministeriale.
Zulli ha sottolineato l’importanza della fruizione continua dei luoghi di cultura, evidenziando che dal 2016, la disponibilità dei servizi culturali è stata dichiarata essenziale. La chiusura temporanea di un’istituzione statale come l’Archivio di Stato è vista come una misura sproporzionata, soprattutto se confrontata con la gestione dei diritti dei lavoratori durante eventi di sciopero.
Questo solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche culturali locali, con Zulli che fa notare come queste decisioni possano riflettere una percezione di disinteresse verso il patrimonio culturale della città. La speranza espressa è che la candidatura di Pescara a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per il 2026 porti non solo visibilità, ma anche investimenti adeguati nella cultura.
Le aspettative per il futuro culturale di Pescara
La situazione attuale invita a riflessioni più ampie sulle politiche culturali in atto a Pescara. La chiusura dell’Archivio di Stato durante un evento di così rilevante portata potrebbe sembrare una scelta temporanea, ma pone un interrogativo significativo sul valore attribuito alla cultura rispetto a eventi di natura politica ed economica.
Pescara, città ricca di storia e cultura, rischia di sembrare secondaria se le istituzioni locali non si impegnano a garantire una visione equilibrata e proattiva per il futuro. I cittadini e i vari operatori del settore culturale auspicano che la possibilità di essere designata come Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea si traduca in misure effettive per la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale.
Nell’attesa di vedere come si svilupperà la questione, l’attenzione rimane focalizzata sulla capacità della città di destreggiarsi tra la necessità di sicurezza per eventi internazionali e il diritto dei cittadini di accedere ai tesori culturali che rappresentano l’identità di Pescara.