Pescara: le perplessità della consigliera Simona Barba sugli affidi diretti e le consulenze comunali

Pescara: le perplessità della consigliera Simona Barba sugli affidi diretti e le consulenze comunali

La consigliera Simona Barba solleva preoccupazioni su affidi diretti e consulenze nel Comune di Pescara, evidenziando la necessità di trasparenza, etica e separazione tra politica e tecnica nell’amministrazione pubblica.
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Pescara: le perplessità della consigliera Simona Barba sugli affidi diretti e le consulenze comunali - Gaeta.it

La consigliera comunale Simona Barba, rappresentante di AVS – Radici in Comune, ha recentemente sollevato questioni importanti riguardanti le procedure di affido diretto e l’uso delle consulenze nel Comune di Pescara. Durante un intervento in Consiglio Comunale, Barba ha messo in evidenza pratiche che potrebbero compromettere la trasparenza e l’integrità dell’amministrazione pubblica, invitando a una riflessione collettiva sui procedimenti adottati.

analisi degli affidi diretti e delle consulenze

Nel suo discorso, la consigliera ha evidenziato la frequente invocazione dell’urgenza per giustificare l’adozione di affidi diretti. Questo metodo di gestione ha generato un acceso dibattito nelle commissioni consiliari, portando a interrogativi sulla mancanza di applicazione sistematica del principio di rotazione. Secondo Barba, tale principio dovrebbe essere rispettato per tutto l’Ente Comunale, invece di essere attuato solo in alcune aree. Questo approccio parziale crea disparità tra i vari settori, minando il principio di equità.

La consigliera ha anche insistito sull’importanza della trasparenza, considerandola un requisito imprescindibile nella gestione pubblica. Ha citato il caso dell’architetto Lepore, la cui situazione è stata discussa in Consiglio il 27 agosto. Il suo coinvolgimento in ambiti tecnici, mentre al contempo ricopre un ruolo politico nella lista del Sindaco, getta ombre sul necessario confine tra indirizzo politico e attività tecnica. Questo sovrapporsi di ruoli può generare problematiche relative all’inefficienza e alla scarsa lucidità nel processo decisionale.

le preoccupazioni sull’etica della governance

Le questioni etiche legate alla governance hanno trovato ulteriore eco quando Barba ha menzionato un episodio legato al comportamento di Lepore durante un sit-in del 6 agosto, dove il consulente aveva espresso commenti accesi contro i manifestanti. Il Sindaco, durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 agosto, ha dichiarato di stigmatizzare il comportamento del consulente, ma ha al contempo minimizzato la responsabilità, evidenziando che al momento dell’incidente Lepore non ricopriva un incarico ufficiale. Tuttavia, a soli tre giorni dall’episodio, gli è stato conferito un nuovo incarico, creando confusione e discussione sulla coerenza e sull’adeguatezza delle decisioni.

Questa situazione esemplifica come l’amministrazione pubblica possa essere avvolta in una nebbia di tecnicismi, a volte pericolosamente vicini ai limiti della trasparenza e delle normative. Barba ha chiesto che si attui un esame critico delle pratiche attualmente in uso, sottolineando che un approccio etico è fondamentale per una governance responsabile. La sua richiesta si rivolge specificamente ai membri della maggioranza, affinché non si accontentino di cavilli giuridici, ma aspirino a uno standard alto di etica nel servizio pubblico.

l’importanza della separazione tra politica e tecnica

La consigliera ha ribadito come la separazione tra politica e parte tecnica sia un pilastro dell’organizzazione amministrativa. Il ruolo della politica dovrebbe limitarsi all’indirizzo di governo, mentre la progettazione e la realizzazione devono essere compiti distinti e chiaramente definiti. Tuttavia, la compresenza di ruoli come quella dell’architetto Lepore sfida questi principi, rendendo dubbio l’operato di chi assume decisioni per le politiche pubbliche.

La necessità di riforme e di maggiore chiarezza nei procedimenti amministrativi è dunque evidente. La questione non riguarda solo un singolo episodio, ma un sistema che potrebbe beneficiare di un’analisi profonda e di un intervento normativo che stabilisca regole precise per la gestione delle consulenze e degli affidi.

Questa situazione chiede una risposta da parte di tutti gli attori coinvolti nel governo locale, spingendo verso un dialogo sincero e costruttivo per affrontare le criticità emerse e garantire una governance più trasparente e responsabile.

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