Nel pomeriggio a Pesaro si è svolto un flashmob dedicato alla solidarietà con il popolo palestinese, organizzato in occasione della giornata europea contro il genocidio. Centinaia di persone hanno risposto all’appello, manifestando in piazzale Collenuccio con letture di poesie tratte da «Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza» e alzando le bandiere della pace e quelle della Palestina. Le emozioni sono state forti, tra commozione e indignazione diffusa.
Le modalità della manifestazione e la partecipazione cittadina
La manifestazione a Pesaro è durata meno di un’ora ed ha coinvolto diverse associazioni locali come «Donne in cammino per la pace» e Amnesty Pesaro. I partecipanti hanno pronunciato frasi in arabo e italiano, dando voce a un dolore condiviso. La scelta dei fazzoletti bianchi e rossi, insieme alle bandiere, ha voluto sottolineare il desiderio di fermare il conflitto e riportare attenzione sulle condizioni drammatiche in cui si trova Gaza.
La partecipazione è stata spontanea e sentita, con cittadini di tutte le età che si sono uniti per dare visibilità a una causa spesso dimenticata. Questo evento non si è limitato a un semplice gesto simbolico ma ha rappresentato un momento di riflessione collettiva e di impegno civile. La presenza delle associazioni ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sui diritti umani nel contesto di una crisi umanitaria che coinvolge migliaia di persone.
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L’impegno del comune come città gemellata con rafah
L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale di Pesaro, che ha inteso sottolineare il legame speciale con la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il sindaco Andrea Biancani e le assessore Camilla Murgia e Sara Mengucci hanno spiegato che l’obiettivo principale è stato interrompere il silenzio sulla strage in corso e interpellare la comunità locale su come possa contribuire a fermare la violenza.
Pesaro ha voluto ribadire il proprio ruolo di città solidale, attenta ai diritti umani e contraria a qualsiasi forma di sopruso. La condanna rivolta al governo israeliano di Netanyahu è stata netta, evidenziando le responsabilità nelle violenze e negli attacchi ai civili palestinesi. Il messaggio ha voluto essere chiaro: oltre alla solidarietà, c’è la necessità di salvaguardare la vita e l’identità di un popolo che sta subendo sofferenze e distruzioni.
Reazioni e atmosfere durante il flashmob
All’interno di piazzale Collenuccio si respirava un’atmosfera di partecipazione collettiva, in cui le parole lette hanno toccato temi di sofferenza ma anche di speranza. Alcuni momenti hanno suscitato emozioni forti, con sorprese e qualche lacrima, segno di quanto il messaggio abbia raggiunto i cuori dei presenti. Gli interventi in arabo hanno portato una dimensione autentica all’evento, mettendo in evidenza storie personali e realtà spesso ignorate nei media.
L’uso delle bandiere e dei fazzoletti ha favorito una visuale immediata della protesta pacifica, richiamando l’attenzione dei passanti e delle istituzioni. Le associazioni coinvolte hanno ribadito l’impegno a mantenere alta la guardia sulle condizioni di Gaza e a promuovere azioni di solidarietà anche nelle prossime settimane. Questa iniziativa ha permesso di unire voci diverse sotto un unico grido di pace e denunciare la durezza di una crisi umanitaria tuttora aperta.