La tensione tra Pechino e Washington resta alta sul tema del fentanyl, la droga sintetica che ha causato una grave emergenza sociale negli Stati Uniti. Pechino contesta di essere la principale responsabile della diffusione del narcotico e denuncia le restrizioni commerciali statunitensi sull’import di prodotti cinesi. La disputa si inserisce in un contesto di relazioni bilaterali ancora fragili, con implicazioni economiche e diplomatiche.
La posizione della cina riguardo alla responsabilità della crisi del fentanyl negli stati uniti
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito che la responsabilità principale per il problema del fentanyl spetta agli Stati Uniti. Nonostante la maggior parte dei componenti chimici del farmaco sintetico provenga dalla Cina, Pechino sostiene di aver messo in atto misure concrete contro il narcotraffico e di aver cooperato in diverse occasioni con le autorità statunitensi. Secondo Lin, gli Stati Uniti ignorano questi sforzi e preferiscono diffamare la Cina attribuendo a essa la completa colpa della crisi.
Questa posizione è stata espressa nel quadro di crescenti accuse da parte delle autorità americane, che dipingono Pechino come la fonte primaria del fenomeno. La Cina ricorda invece che il consumo e la diffusione interna del fentanyl sono questioni che riguardano direttamente la società americana, con una domanda interna che alimenta il mercato illecito. Le relazioni diplomatiche su questo tema continuano a essere tese, soprattutto perché il fentanyl causa decine di migliaia di morti per overdose ogni anno negli Stati Uniti.
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Il contesto commerciale e i dazi che restano sulla merce cinese nonostante la tregua
Oltre alla disputa sulla droga, Pechino critica l’adozione da parte degli Stati Uniti di dazi doganali su beni importati dalla Cina, che ammontano al 20% per un certo numero di prodotti. Questi oneri, motivati anche dall’accusa legata al fentanyl, non sono stati modificati durante la recente tregua commerciale raggiunta a Ginevra tra le due potenze. Lin Jian ha definito tali dazi “irragionevoli”, sottolineando come siano un ostacolo ai rapporti economici bilaterali e all’equilibrio del commercio globale.
La questione delle tariffe e il loro impatto sulle relazioni bilaterali
Il mantenimento di queste tariffe rappresenta un punto di contesa rilevante. La Cina spinge affinché Washington riveda queste misure, interpretate come una forma di pressione politica troppo rigida. Le discussioni sul commercio tra i due paesi restano così fragili, con una distonia che si riflette anche in ambito diplomatico e in altre questioni delicate come la sicurezza e la tecnologia.
Le dichiarazioni ufficiali di pechino sulla lotta al narcotraffico e l’appello a washington
La Cina, tramite Lin Jian, ha più volte affermato di impegnarsi nella lotta contro il traffico illecito di sostanze e ha colto l’occasione per esortare gli Stati Uniti a non ignorare questi sforzi. Pechino ha evidenziato diverse misure adottate per monitorare e controllare le sostanze chimiche considerate precursori del fentanyl, sottolineando la cooperazione istituzionale con le autorità statunitensi.
Restrizioni ed interventi contro il traffico illecito
Questi interventi hanno incluso restrizioni alle esportazioni di certi composti e la punizione di operatori coinvolti in attività illecite. Lin Jian ha chiesto a Washington di abbandonare atteggiamenti diffamatori e di riconoscere che il problema del fentanyl è complesso e va affrontato da entrambe le parti, con un coinvolgimento diretto delle istituzioni americane sul fenomeno interno.
L’ultimo appello si è svolto in un clima più teso rispetto al passato, ma conferma la volontà cinese di mantenere aperto il canale di dialogo e di negare che il Governo di Pechino sia il responsabile esclusivo dell’emergenza che ha colpito gli Stati Uniti in questi anni.