Passeggero italiano fermato a bologna con vertebre di delfino senza documenti, multa da 10mila euro

Passeggero italiano fermato a bologna con vertebre di delfino senza documenti, multa da 10mila euro

Un passeggero italiano fermato all’aeroporto G. Marconi di Bologna con vertebre di delfino senza certificato CITES, sequestrate dalla Guardia di Finanza e sanzionato con 10mila euro per importazione illegale.
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Un passeggero è stato fermato all’aeroporto di Bologna con vertebre di delfino senza certificato CITES, con sequestro dei reperti e multa di 10mila euro per violazione delle norme sul traffico di specie protette. - Gaeta.it

Un passeggero italiano è stato fermato all’aeroporto “G. Marconi” di Bologna con vertebre di delfino nascoste nella sua valigia. La Guardia di Finanza ha sequestrato i reperti e ha elevato una sanzione di 10mila euro perché mancava il certificato richiesto per l’importazione di specie protette secondo la normativa CITES.

La scoperta delle vertebre di delfino all’aeroporto di bologna

Durante un controllo di routine all’aeroporto “G. Marconi”, la Guardia di Finanza ha individuato due vertebre di delfino all’interno del bagaglio di un passeggero italiano appena sbarcato da Capo Verde. Le ossa erano nascoste tra i vestiti, il che ha insospettito gli agenti. Dopo un’ispezione accurata, i militari hanno verificato che i reperti non erano accompagnati dalla documentazione necessaria prevista dalle leggi internazionali sulla protezione delle specie animali.

La mancanza del certificato CITES, obbligatorio per l’importazione, ha subito reso chiaro che l’azione violava le normative vigenti. Il sito “G. Marconi” è uno degli scali italiani più trafficati e soggetto a rigidi controlli per limitare il traffico illegale di materiali protetti. L’intervento della Guardia di Finanza ha quindi bloccato un traffico illecito di parti di specie marine, che altrimenti avrebbe potuto proseguire inosservato.

Norme europee e internazionali sul traffico di specie protette

Il certificato CITESConvention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora – serve a regolare il commercio di specie animali e vegetali tutelate a livello internazionale. In assenza di questo documento, il trasporto o l’importazione di materiali vietati può configurare una violazione legale e conseguire sanzioni amministrative o penali.

Le vertebre di delfino, specie protetta, rientrano fra questi oggetti la cui commercializzazione e circolazione sono severamente vietate senza autorizzazioni. L’Italia recepisce queste regole per prevenire il traffico di specie selvatiche, contrastandone l’estrazione e il commercio illegale. Le autorità aeroportuali, in collegamento con la Guardia di Finanza, controllano ogni anno centinaia di arrivi stranieri per evitare che questi prodotti entrino nel mercato illecito italiano.

Dettagli sull’illecito contestato e sanzioni comminate

Al passeggero fermato all’aeroporto di Bologna è stata contestata l’importazione irregolare di materiale proveniente da specie protette. Le due vertebre di delfino erano prive del certificato CITES e non potevano essere introdotte nel territorio italiano. Il valore delle ossa non emerge, ma la sanzione amministrativa ammonta a 10mila euro, una cifra che si rifà al regolamento vigente per questo tipo di infrazioni.

Il sequestro delle ossa impedisce il loro utilizzo o vendita. Le autorità hanno anche avviato accertamenti per capire se si tratti di un caso isolato oppure di un fenomeno più ampio di traffico illecito, fondamentale per applicare eventuali provvedimenti penali. Operazioni di questo tipo servono a frenare la domanda di oggetti misteriosi e non dichiarati, che altrimenti alimenterebbero un mercato clandestino pericoloso per la biodiversità.

Il contesto attuale del contrasto al traffico illegale di specie animali

Nel 2025, la lotta contro il traffico illegale di specie protette continua ad attirare l’attenzione delle forze dell’ordine italiane ed europee. Gli aeroporti restano frontiere importanti dove intercettare materiali vietati, e le attività di controllo si intensificano proprio per evitare la diffusione di reperti provenienti da animali in via di estinzione.

La cooperazione internazionale facilita gli scambi di informazioni tra paesi coinvolti, mentre gli interventi sul territorio rafforzano sia la prevenzione sia i percorsi per la tutela degli ecosistemi. Episodi come quello avvenuto all’aeroporto “G. Marconi” segnalano che il fenomeno non è ancora superato. L’impegno degli operatori resta cruciale per salvaguardare specie come il delfino, per le quali l’esportazione o il commercio illegale rappresentano una minaccia grave.

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