La figura di papa leone xiv emerge da un ritratto fatto da Maurizio Misitano, responsabile dei progetti internazionali presso la Curia agostiniana, che ne racconta il carattere riservato e la volontà di dialogo che hanno convinto i cardinali a sceglierlo nel conclave. Un uomo abituato a stare in mezzo alla gente, pronto all’ascolto, che ha percorso insieme a Misitano un lungo cammino di progetti sociali. Ecco come si presenta il nuovo pontefice agli occhi di chi lo conosce da vicino.
Un legame consolidato in anni di progetti sociali internazionali
Maurizio Misitano conosce papa leone xiv da tempo, sin dall’epoca in cui lui era priore generale degli agostiniani. Nei lunghi anni di collaborazione hanno costruito iniziative a livello internazionale, gettando le basi per la fondazione agostiniani nel mondo. Questa realtà, attiva da dieci anni, nasce grazie anche a quell’impegno comune che ha coinvolto le comunità agostiniane in vari paesi. Misitano ricorda come quei progetti fossero concepiti non solo per l’impatto sociale ma per unire persone da diverse parti del globo.
L’amicizia professionale si è tradotta in una conoscenza profonda del carattere del futuro papa, che si è sempre mostrato aperto, disponibile e pronto a coinvolgere tutti nei progetti comunitari. A quei tempi, Prevost aveva già la fama di uomo umile, capace di ascoltare senza giudizi. La loro ultima conversazione risale a poche settimane fa nei corridoi della Curia generalizia, dove il neo pontefice ha chiesto notizie della fondazione con interesse e parole di ringraziamento. Questo incontro conferma un tratto costante: l’attenzione alle persone e la voglia di mantenere i legami, anche nei momenti più impegnativi.
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Un pontefice definito dall’amicizia e dal dialogo
Secondo Misitano, la scelta di papa leone xiv nel conclave è stata dettata dalla sua capacità di far dialogare chiunque, un tratto che lo distingue da altri protagonisti della Chiesa. La sua umiltà e il senso di appartenenza a una famiglia più ampia lo rendono un punto di riferimento per tutti. Non a caso, il neo pontefice viene descritto come un uomo pronto a fare comunità, capace di convocare attorno a un tavolo chi ha posizioni differenti. Questa propensione non nasce dall’oggi, ma da anni di esperienza vissuti in ambienti di gruppo e di servizio.
Misitano racconta che da priore generale, Prevost era solito giocare a tennis con gli studenti agostiniani, un gesto che esprime una dimensione più umana e diretta. I momenti conviviali condivisi a tavola hanno rafforzato l’idea di un uomo semplice, che ama la compagnia senza formalismi. Questi particolari svelano un pontefice abituato a relazionarsi con gli altri in modo genuino, senza distanze.
L’emozione e la sorpresa di fronte alla nomina del nuovo papa
Il giorno dell’habemus papam ha provocato in Misitano una forte emozione. Ha raccontato di essersi sentito felice, più che sorpreso, nel riconoscere nelle parole rivolte al nuovo pontefice la conferma di un percorso umano coerente. La definizione di “underdog”, spesso accostata a papa leone xiv, risulta più comprensibile dal punto di vista di chi lo conosce. Misitano chiarisce che questa parola calza bene per chi non conosce a fondo la sua storia e il suo impegno. Chi lo frequenta sa che dietro quell’apparente semplicità c’è un uomo determinato, attento a costruire ponti e ad ascoltare senza pregiudizi.
Il riferimento all’underdog sottolinea come il nuovo pontefice abbia saputo mantenere una posizione di umiltà anche nei momenti più decisivi. Questo gli ha permesso di conquistare la fiducia dei cardinali e di presentarsi come colui che unisce, più che divide.
Papa leone xiv e la possibile futura vita nella comunità agostiniana
Infine, Misitano immagina che papa leone xiv possa trovare presto momenti di relax e serenità proprio nella comunità agostiniana, dove lo chiamano ancora “Bob”. Quel soprannome, semplice e affettuoso, rivela il rapporto diretto e affettuoso che lega Prevost alla sua cerchia originaria. Il ricordo e l’appartenenza a questa realtà potrebbero offrirgli un ritorno alla tranquillità, ben diverso dall’intenso ritmo della guida della Chiesa universale.
Rimane da vedere quando e come il pontefice sceglierà di tornare a questa dimensione più personale. Eppure, si può immaginare che ogni tanto cercherà un angolo di normalità in mezzo alla sua nuova, grande responsabilità. Intanto, chi lo conosce resta a osservare un cammino iniziato con umiltà e spirito di comunità, caratteristiche che continuano a definire papa leone xiv.