Papa Francesco, attualmente ricoverato all’ospedale Gemelli dal 14 febbraio a causa di una polmonite bilaterale, ha inviato un messaggio ai fedeli in cui esprime gratitudine per il sostegno ricevuto e riflessioni sul Vangelo del giorno. Nonostante la sua assenza fisica, il Pontefice ha voluto che le sue parole risuonassero tra le persone, offrendo conforto e incoraggiamento in un momento difficile.
Un messaggio dal cuore dell’ospedale
Nelle sue parole, il Papa ha sottolineato l’importanza della vicinanza e della preghiera, ringraziando medici e operatori sanitari per il lavoro instancabile e la dedizione dimostrata nella sua assistenza. “Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come ‘portato’ e sostenuto da tutto il Popolo di Dio”, ha dichiarato, evidenziando la connessione profonda che sente con i fedeli di tutto il mondo. Bergoglio ha condiviso con franchezza la sua esperienza di fragilità , riconoscendo che tali momenti rivelano una benedizione nascosta: la capacità di empathizzare con le sofferenze degli altri.
Francesco ha invitato tutti a riflettere sulla propria vita e a cercare di vedere il mondo con occhi nuovi, favorendo così una comprensione più profonda e caritatevole delle persone che ci circondano. La sua affermazione, “Impariamo a confidare nel Signore”, rappresenta il cuore del suo messaggio, un invito a non perdere mai la speranza, anche davanti alle difficoltà .
Riflessioni su vista e caritÃ
Il Santo Padre, nel suo messaggio, ha toccato temi fondamentali come il modo in cui giudichiamo gli altri, esortando i fedeli a “allenare gli occhi a osservare bene il mondo”. Ha richiamato il Vangelo del giorno, dove Gesù ci invita a guardare prima dentro noi stessi per poter poi vedere le imperfezioni altrui. “Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”, ha commentato Francesco, sottolineando che la correzione fraterna deve avere radici nell’amore e nella comprensione reciproca.
In questa riflessione, ha invitato le persone a chiedersi come si sentono guardate dagli altri e quale tipo di parole utilizzano nelle interazioni quotidiane. “Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità ?”, ha domandato, stimolando così una profonda introspezione e consapevolezza.
Un appello alla pace
Non è mancato, nel suo messaggio, l’appello alla pace, un tema caro al Pontefice e sempre presente nei suoi interventi pubblici. “Prego soprattutto per la pace”, ha affermato, evidenziando come la guerra si presenti come una tragedia insondabile, specialmente nelle regioni più colpite. Bergoglio ha ricordato la situazione in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu, invitando i fedeli a unirsi in preghiera per tutte le vittime di conflitti e violenze.
In un contesto così complesso, il Papa ha ribadito l’urgenza di un impegno collettivo per costruire un futuro di dialogo e comprensione, rimarcando che ogni gesto di pace è fondamentale per interrompere il ciclo di odio e conflitto. Le sue parole, cariche di speranza e impegno, risuonano come un forte richiamo alla responsabilità di tutti noi di lavorare per un mondo migliore e più giusto.