Papa Francesco crea 21 nuovi cardinali, il concistoro più numeroso della storia recente

Papa Francesco crea 21 nuovi cardinali, il concistoro più numeroso della storia recente

Papa Francesco crea 21 nuovi cardinali, superando il limite di 120, e promuove una Chiesa cattolica globale con maggiore rappresentanza da Asia, Africa e America Latina.
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Papa Francesco crea 21 nuovi cardinali, il concistoro più numeroso della storia recente - Gaeta.it

In un evento che segna una tappa significativa nel percorso del pontificato di Papa Francesco, sono stati creati 21 nuovi cardinali, un eccezionale concistoro che porta il numero totale dei cardinali con diritto di voto a 140, superando il limite di 120 stabilito da Paolo VI. Questa nomina sottolinea l’impegno di Francesco verso una Chiesa cattolica sempre più globale, che mira a includere voci e rappresentanti dalle diverse periferie del mondo, in particolare dall’Asia e dall’America Latina.

Un concistoro storico

Il concilio, che si svolge nel giorno antecedente alla festività dell’Immacolata, risulta tra i più numerosi della storia della Chiesa. Con queste nuove nomine, Papa Francesco ha nominato circa l’80% dei membri elettori del Collegio cardinalizio dal momento della sua elezione nel 2013. Una particolare attenzione viene riservata ai cardinali provenienti dal “global south”, con una netta riduzione della rappresentanza europea. Questa tendenza è stata evidenziata non solo dalla composizione dei nuovi cardinali, ma anche dalla scelta di escludere figure storicamente influenti come l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che non ha ricevuto la berretta. Questo evento si svolge in concomitanza con la riapertura di Notre Dame a Parigi, ma il Papa ha declinato l’invito a partecipare, preferendo concentrarsi su altri impegni.

Rinunce e novità

Tra le nomine, una sorprendente rinuncia ha colpito l’attenzione. Il vescovo indonesiano Paskalis Bruno Syukur ha deciso di non ricevere il titolo per dedicarsi ulteriormente alla propria crescita spirituale. Questa decisione ha liberato uno spazio che è stato rapidamente colmato dall’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, mantenendo così il numero totale dei nuovi cardinali a 21. L’arcivescovo è emozionato per il riconoscimento e per l’importanza che ricopre la sua nuova carica a livello globale. La composizione geografica del nuovo Collegio cardinalizio riflette una pluralità che spazia su tutti i continenti, con un totale di 253 membri, di cui 140 hanno diritto di voto.

La rappresentanza italiana

L’Italia continua a mantenere una presenza significativa nel Collegio cardinalizio, con cinque nuove nomine tra cui Battaglia e Acerbi. Il numero totale di cardinali italiani elettori in conclave aumenta a 19. L’influenza dell’Italia nella Chiesa cattolica, seppur ridimensionata rispetto a precedenti conclavi, resta il gruppo nazionale più folto. Accanto a figure consolidate, come il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, e l’ordinario della Mongolia, Giorgio Marengo, la scelta di nuove nomine evidenzia la predisposizione di Papa Francesco a conferire ruoli di rilievo a rappresentanti con esperienze diverse.

Focus sulla presenza asiatica

In questo concistoro emergono anche nuovi nomi dall’Asia, con un aumento della rappresentanza da parte di cardinali asiatici. Tra questi, spicca l’arcivescovo di Teheran, Dominique Joseph Mathieu, e altri come Tarcisio Isao Kikuchi di Tokyo e Pablo Vigilio Siongo David dalle Filippine. La nomina dell’indiano George Jacob Koovakad, responsabile dell’organizzazione dei viaggi papali, indica il crescente riconoscimento di figure che operano non solo a livello locale ma con un impatto anche su scala globale. Ora, l’Asia conta un totale di 26 cardinali, un numero importante rispetto al passato.

Nomine dalle periferie africane e americane

Dall’Africa giungono due nuove nomine significative, Jean-Paul Vesco e Ignace Bessi Dogbo, portando il totale dei cardinali africani a 18. Da parte sua, l’America Latina è rappresentata da cinque nuovi cardinali, tra cui Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, noto per il suo legame con la teologia della liberazione. Solo una nomina proviene dal nord America, quella dell’arcivescovo di Toronto, Francis Leo, che si distingue per la sua posizione conservatrice. Un ulteriore aspetto rilevante è la nomina di Mykola Bychok, il quale diventa il primo cardinale della Chiesa greco-cattolica ucraina, arricchendo ulteriormente la diversità del Collegio cardinalizio.

Eventi come questi riflettono non solo la strategia di Papa Francesco, ma anche una Chiesa che guarda e si evolve, abbracciando la pluralità di culture e fede presenti nel mondo contemporaneo.

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