Papa Francesco celebra la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e riflette sul Giubileo

Papa Francesco celebra la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e riflette sul Giubileo

Papa Francesco, nell’omelia dei Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, sottolinea l’importanza della preparazione al Giubileo e invita alla riflessione sulla vocazione universale di Roma.
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Papa Francesco celebra la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e riflette sul Giubileo - Gaeta.it

Nell’intenso clima di attesa che precede il Giubileo, Papa Francesco ha pronunciato parole significative nell’omelia dei Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. La celebrazione, tenutasi nella storica Basilica di San Pietro, ha rappresentato un importante momento di riflessione e gratitudine per la comunità ecclesiale e per la città di Roma, impegnata in un frenetico lavoro di preparazione. Di fronte a una platea composta da cittadini, pellegrini e turisti, il Pontefice ha evidenziato il significato profondo dei lavori in corso, legati alla vocazione universale della capitale.

Le parole del Papa sulla preparazione al Giubileo

Nel suo intervento, Francesco ha messo in luce l’impatto che l’anno appena concluso ha avuto sulla vita della metropoli. «L’anno che si chiude è stato un anno molto impegnativo per la città di Roma», ha affermato, evidenziando come tutti coloro che hanno attraversato la città abbiano potuto percepire le trasformazioni in atto. I «cantieri grandi e piccoli» che costellano Roma rappresentano non solo attività di ristrutturazione, ma una preparazione più ampia in vista dell’importante evento giubilare. Il Papa ha invitato a una riflessione profonda: lo sforzo collettivo di questi lavori non è soltanto pratico, ma carico di un significato che allude alla vocazione stessa della città, nota come culla della cristianità.

Francesco ha illustrato come il lavoro svolto in questo anno di preparazione possa essere interpretato come una risposta alla vocazione universale di Roma. La sua missione, come ha ribadito il Pontefice, è quella di accogliere ogni persona, affinché possa sentirsi «figlio di Dio» e, quindi, parte di una comunità più ampia, in cui ci si percepisca come «fratelli». In questa prospettiva, il Papa ha voluto rimarcare l’importanza di costruire legami e di coltivare un senso di fraternità tra tutti, sottolineando che il lavoro effettuato deve ben rispecchiare questi valori.

Il canto del “Te Deum” e un invito alla gratitudine

Al termine dell’omelia, i presenti sono stati coinvolti nel tradizionale canto del «Te Deum», un momento liturgico di ringraziamento per l’anno appena passato. Durante la celebrazione, il Papa ha espresso la sua riconoscenza nei confronti di Dio, non solo per il lavoro svolto, ma anche per il grande orizzonte di speranza e di fraternità che ha caratterizzato le attività di preparazione al Giubileo.

Francesco ha invitato tutti i fedeli a sollevare una nota di gratitudine: «In questo momento vogliamo elevare il nostro rendimento di grazie al Signore perché ci ha permesso di lavorare, di lavorare tanto». Il Pontefice ha ribadito l’idea che ogni singolo atto, anche il più piccolo, deve essere ispirato da un sentimento di comunità e accoglienza, un principio fondamentale per la crescita della città e per la sua anima cristiana.

La Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, così pregna di significato, ha quindi assunto un ruolo chiave nella riflessione collettiva di una Roma che si prepara a ospitare il mondo intero e a celebrare valori di condivisione e unità. Sono stati dei momenti di intensa partecipazione, nei quali il Papa ha cercato non solo di confortare, ma anche di stimolare una visione nuova e inclusiva della società, sempre più necessaria nel contesto attuale.

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