Padova, scatta l'operazione Digos: 34 Daspo per ultras coinvolti in violenti scontri a Cesena

Padova, scatta l’operazione Digos: 34 Daspo per ultras coinvolti in violenti scontri a Cesena

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Padova, scatta l'operazione Digos: 34 Daspo per ultras coinvolti in violenti scontri a Cesena - Gaeta.it

In un’azione tempestiva e mirata, la Digos di Padova ha notificato un totale di 34 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, più comunemente noti come Daspo, a ultras euganei coinvolti in episodi di violenza verificatisi durante l’incontro di calcio tra Cesena e Padova, disputato il 4 agosto scorso. Questo intervento, disposto dal questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei, evidenzia l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza durante eventi sportivi.

Scontri tra tifoserie: il contesto degli eventi violenti

La partita e l’escalation violenta

Il 4 agosto del 2023 si è svolto il turno preliminare di Coppa Italia tra Cesena e Padova, una partita non solo attesa per il valore sportivo, ma anche per la rivalità tra le due tifoserie. In occasione di questo evento, un gruppo di circa cinquanta tifosi del Padova ha creato una situazione di tensione che ha rapidamente culminato in violenti scontri. Armati di aste e bottiglie di vetro, alcuni membri del tifo padovano, coperti da travisamenti, hanno attaccato i supporter cesenati, iniziando un’escalation di violenza che ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine.

Le azioni delle forze di polizia

Le forze dell’ordine presenti hanno dovuto affrontare una situazione critica, con gli ultras che si sono scagliati contro i tifosi del Cesena lanciando oggetti contundenti. Grazie a un’azione coordinata, la polizia è riuscita a sedare gli scontri e a contenere i disordini, evitando che la violenza si propagasse ulteriormente. L’intervento tempestivo ha permesso di limitare le conseguenze, ma ha comunque lasciato sul campo un clima di paura e incertezza, con recidive di episodi simili che preoccupano il mondo del calcio e le autorità locali.

Le indagini della Digos: un lavoro certosino

Accertamenti e identificazione dei responsabili

Dopo i fatti violenti, è scattata un’indagine approfondita da parte della Digos di Forlì e Padova, e del commissariato di Cesena. Gli investigatori hanno iniziato a raccogliere prove tramite il sistema di videosorveglianza presente nella zona dello stadio e utilizzando le registrazioni delle unità specializzate di Polizia Scientifica. Attraverso questo lavoro minuzioso, sono riusciti ad identificare diversi responsabili degli scontri, portando infine alla decisione di emettere 34 Daspo.

Stratagemmi per eludere i controlli

Le indagini hanno anche rivelato che i tifosi del Padova sono arrivati allo stadio utilizzando sette minivan. Per evitare i controlli effettuati dalle forze dell’ordine, gli ultras hanno bivaccato presso un casello autostradale alternativo a quello presidiato, eludendo così i dispositivi di sicurezza predisposti per prevenire episodi di violenza. Questa modalità operativa ha suscitato ulteriori interrogativi riguardo alla sicurezza e alla protezione delle partite di calcio, in particolare in contesti di forte rivalità.

Provvedimenti e l’attenzione delle autorità locali

Effetti sui responsabili di violenza

I 34 provvedimenti Daspo emanati dal questore di Forlì-Cesena rappresentano una risposta chiara e ferma da parte delle autorità nei confronti della violenza nel calcio. Questi provvedimenti, che vietano ai soggetti colpiti di accedere a stadi e incitare disordini durante le manifestazioni sportive, rappresentano un deterrente significativo. Il messaggio è chiaro: la violenza non sarà tollerata e chi partecipa attivamente a tali episodi dovrà affrontare conseguenze legali e comportamentali severe.

La revisione delle misure di sicurezza

In risposta a tali eventi, è attesa una revisione delle misure di sicurezza presso le partite di calcio, con una maggiore attenzione alla prevenzione della violenza tra tifoserie. L’obiettivo è quello di garantire un ambiente sicuro per tutti i tifosi, affinché le manifestazioni sportive tornino a essere un momento di festa e aggregazione, piuttosto che un palcoscenico per atti di aggressione. La prima reazione delle autorità locali è stata quella di promettere un impegno costante per migliorare la sicurezza e prevenire il ripetersi di simili episodi in futuro.

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