L’inchiesta della procura di Torino sulla cooperativa rear, attiva nei servizi di vigilanza e multiservizi, ha portato alla chiusura delle indagini su otto persone, tra cui spiccano politici del Partito democratico. I sospetti riguardano un uso scorretto di finanziamenti pubblici tra il 2020 e il 2021. Il caso riaccende il dibattito sulla trasparenza nelle società partecipate e sulle responsabilità degli amministratori coinvolti, con un fascicolo che pesa sulla politica locale.
Dettagli dell’indagine sulla cooperativa rear
La procura di Torino ha avviato l’indagine nel 2023 concentrandosi sulla cooperativa rear, realtà storica nella città che si occupa di sicurezza e servizi vari. Al centro del sospetto ci sono i finanziamenti pubblici ricevuti nell’arco di due anni. Sono coinvolti l’ex presidente e socio Mauro Laus, deputato del Pd, insieme all’attuale presidente Antonio Munafò, e altri dirigenti. Tra loro, risaltano anche due figure politiche locali: l’assessore comunale ai grandi eventi Mimmo Carretta e la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo, entrambi esponenti del Pd.
La gestione finanziaria oggetto dell’inchiesta riguarda soprattutto risorse erogate tra il 2020 e il 2021, periodo in cui Laus aveva ruoli operativi importanti all’interno della cooperativa. La procura, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Alessandro Aghemo, contesta una serie di irregolarità nella distribuzione e nell’impiego di questi fondi. La vicenda ha acceso i riflettori sulle modalità con cui vengono amministrate le risorse destinate a realtà cooperative con rilievo pubblico.
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Le accuse mosse agli indagati
Le contestazioni principali riguardano l’infedeltà patrimoniale e la malversazione dei finanziamenti pubblici. Le indagini hanno fatto emergere l’impiego di fondi ricevuti per la cooperativa in attività private non autorizzate. Tra le presunte irregolarità figurano pagamenti di stipendi per lavoro mai svolto, uso improprio di immobili aziendali e investimenti in società esterne che non avevano collegamenti con le attività ufficiali della rear.
Altri sospetti coinvolgono i cosiddetti superminimi assegnati a Laus e ad alcuni suoi familiari, insieme a incrementi salariali concessi a personale selezionato senza rispettare le regole interne dell’organizzazione. Questi dettagli hanno attirato particolare attenzione, visto che indicano possibili favoritismi e violazioni delle procedure di gestione delle risorse.
Gli elementi raccolti finora non si limitano a una semplice contestazione amministrativa, ma entrano nel campo delle ipotesi di reato che riguardano la correttezza nell’utilizzo delle somme pubbliche attribuite alla cooperativa.
Posizione e difesa degli indagati
Mauro Laus, il nodo centrale della vicenda, ha sempre negato le accuse. La sua difesa, guidata dall’avvocato Maurizio Riverditi che assiste anche Carretta e Grippo, ha evidenziato una collaborazione costante con la magistratura. Il legale sottolinea che l’indagine verte esclusivamente sulla gestione interna della cooperativa e non tocca l’attività politica dei suoi clienti né appalti pubblici.
Riverditi ha inoltre citato una precedente ispezione ministeriale che avrebbe già chiarito alcuni punti emersi nell’inchiesta, indebolendo almeno in parte il quadro accusatorio. Alla consegna degli atti dell’indagine, gli indagati possono chiedere l’interrogatorio o presentare memorie difensive nell’arco di venti giorni, passaggio preliminare prima che la procura decida se avanzare la richiesta di rinvio a giudizio.
Questo percorso sarà determinante per la prosecuzione della vicenda, con ripercussioni non solo sulla cooperativa ma anche sulla reputazione politica delle persone coinvolte, soprattutto in una città come Torino dove simili episodi hanno già sollevato polemiche.
Impatto politico e considerazioni sulla vicenda a torino
La vicenda rear si inserisce in un contesto delicato per il Partito democratico locale, già segnato da precedenti questioni giudiziarie. Il coinvolgimento di figure politiche di primo piano come Laus, Carretta e Grippo mette pressione sul partito e suscita attenzione nell’opinione pubblica.
Nonostante la difesa provi a distaccare l’indagine dall’arena politica, il procedimento rischia di influire sulla credibilità degli esponenti democratici torinesi. Mauro Laus ha sempre ribadito la sua volontà di chiarire ogni punto, ma il proseguo dell’inchiesta sarà seguito con interesse particolare da media e cittadini.
La situazione riflette la difficoltà di gestire società legate a finanziamenti pubblici senza incorrere in sospetti o accuse. Il prosieguo del caso rear potrà quindi rappresentare un test importante sul funzionamento delle controlli e delle responsabilità, soprattutto nelle cooperative che operano in settori strategici come la sicurezza e i servizi comunali.