Ordinanza in friuli venezia giulia sospende lavori nelle ore più calde per tutelare lavoratori fino a settembre

Ordinanza in friuli venezia giulia sospende lavori nelle ore più calde per tutelare lavoratori fino a settembre

Il Friuli Venezia Giulia vieta il lavoro nelle ore più calde fino al 15 settembre per proteggere i lavoratori da colpi di calore, con misure condivise da governo regionale e sindacati.
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Il Friuli Venezia Giulia ha introdotto un’ordinanza che vieta il lavoro nelle ore più calde (12:30-16) fino al 15 settembre, per proteggere i lavoratori dal rischio colpi di calore, con il coinvolgimento di sindacati e istituzioni regionali. - Gaeta.it

Il friuli venezia giulia ha adottato un’ordinanza urgente per affrontare l’emergenza caldo che mette a rischio la salute dei lavoratori esposti a elevate temperature. Firmato dal governatore Massimiliano Fedriga, il provvedimento si concentrerà sul divieto di lavoro nelle ore centrali della giornata, in particolare in cantieri, attività agricole e luoghi di lavoro senza adeguata ventilazione. Questa misura resterà in vigore fino al 15 settembre, con l’obiettivo di limitare i colpi di calore e ridurre lo stress termico durante il periodo estivo.

Le disposizioni principali dell’ordinanza per limitare il lavoro sotto il sole

L’ordinanza introduce una sospensione del lavoro nelle ore più calde, precisamente dalle 12.30 alle 16, estesa a diverse realtà lavorative del friuli venezia giulia. Sono colpiti cantieri edili e stradali, cave, attività florovivaistiche e agricole, oltre agli ambienti interni privi di climatizzazione o ventilazione adeguata. Questa ultima precisazione nasce dalla consapevolezza che anche nei luoghi chiusi il calore può raggiungere livelli pericolosi per la salute.

L’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, ha sottolineato la necessità di una risposta rapida e chiara, per dare regole precise a tutela degli operatori, soprattutto quelli che lavorano all’aperto. Il rischio di colpi di calore è concreto soprattutto in giornate con temperature e umidità elevate, fattori che combinati possono causare gravi problemi fisici. Il provvedimento mira a evitare situazioni di emergenza sanitaria, limitando i turni lavorativi nelle fasce orarie più critiche.

Il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni regionali

L’ordinanza non è nata in isolamento ma è frutto di un confronto rapido ma mirato con le organizzazioni sindacali, per assicurare una risposta condivisa tra lavoratori e imprese. L’incontro tenutosi in regione ha visto la partecipazione di figure chiave: oltre a Riccardo Riccardi, erano presenti gli assessori alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, e al lavoro, Alessia Rosolen. Questo confronto ha permesso di calibrarne i contenuti e trovare un equilibrio tra esigenze produttive e tutela della salute.

L’assessore Bini ha messo in luce l’impegno della regione nel garantire misure concrete in un lasso di tempo molto breve, considerando la necessità di, citando le sue parole, “venire incontro alle necessità di aziende e lavoratori in un periodo di emergenza”. L’attivazione velocissima testimonia l’urgenza che questa problematica ha raggiunto in friuli venezia giulia. I sindacati hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, riconoscendo il valore di una protezione mirata e attenta.

Il ruolo del cambiamento climatico nelle nuove regole sul lavoro estivo

L’assessora Alessia Rosolen ha richiamato l’attenzione sull’influenza del cambiamento climatico, ormai evidente anche sul territorio regionale. Questo fenomeno richiede una riflessione continua sulle condizioni di lavoro nei mesi più caldi, che in futuro sarà necessario affrontare anche con strumenti legislativi nazionali e accordi di contrattazione collettiva tra parti sociali.

I dati climatici parlano chiaro. Le ondate di caldo si susseguono con maggiore frequenza e intensità, esponendo i lavoratori a situazioni potenzialmente pericolose. Per questo, le regole adottate in friuli venezia giulia segnano un passo verso nuove norme di sicurezza che potranno essere modulate e aggiornate in relazione agli scenari climatici in evoluzione. Il provvedimento locale potrebbe rappresentare un modello per le altre regioni italiane, alle prese con problemi analoghi nel proteggere chi lavora all’aperto o in ambienti caldi.

Vigilanza e monitoraggio fino a metà settembre

Questa ordinanza rimarrà operativa fino a metà settembre, accompagnata da una vigilanza attenta sulle condizioni meteorologiche e segnalazioni di situazioni a rischio. Il friuli venezia giulia continua a monitorare le temperature per intervenire quando serve e ridurre i casi di malori e incidenti dovuti al caldo eccessivo durante le ore lavorative.

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