A Verona, nel quartiere Parona, è stato scoperto un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale durante i lavori di riparazione di un muro di contenimento. L’episodio si colloca a circa un anno e mezzo dal ritrovamento e disinnesco di un altro ordigno nella stessa zona, concluso a dicembre 2023. Le autorità hanno subito attivato le procedure di sicurezza per garantire la tutela delle persone residenti nelle vicinanze.
Il ritrovamento dell’ordigno durante i lavori
Il nuovo ordigno è emerso nel corso di interventi ordinari di manutenzione promossi dal Comune di Verona nel quartiere di Parona. La ruspa, impegnata nel rifacimento di un muro di contenimento, ha urtato accidentalmente l’ordigno nascosto sotto la struttura in ristrutturazione. Al momento del rinvenimento non si segnalano esplosioni o danni, ma la situazione ha richiesto l’attivazione immediata delle misure di sicurezza previste per queste situazioni.
L’area si presenta quindi come un punto in cui si concentrano reperti bellici risalenti a oltre settant’anni fa, verosimilmente residuati degli eventi bellici che hanno interessato la città durante la seconda guerra mondiale. La scoperta pone nuove sfide per la gestione del territorio, soprattutto in zone urbanizzate dove il rischio può coinvolgere più persone.
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Intervento delle forze dell’ordine e evacuazione
Al momento della segnalazione sono intervenuti gli agenti delle volanti della Questura di Verona e della polizia locale. Per precauzione, hanno evacuato due palazzine vicine al sito, dove abitano circa quindici famiglie. Si è scelto di mettere in sicurezza l’area per impedire che i residenti potessero trovarsi in pericolo durante le operazioni di rimozione dell’ordigno.
Si è scelto di mettere in sicurezza l’area per impedire che i residenti potessero trovarsi in pericolo durante le operazioni di rimozione dell’ordigno.
La presenza degli artificieri è stata segnalata tempestivamente e le autorità locali hanno coordinato la gestione della situazione con l’obiettivo di ridurre al minimo impatti e disagi per la comunità. L’evacuazione è stata condotta in modo ordinato e senza emergenze, dimostrando la capacità di reazione dei servizi di sicurezza cittadina.
Coordinamento con la prefettura e artificieri dell’esercito
Le forze dell’ordine hanno informato la Prefettura di Verona, che ha assunto il coordinamento delle operazioni di disinnesco e rimozione dell’ordigno. Gli artificieri coinvolti provengono dall’Esercito Italiano, con base a Legnago, a pochi chilometri dalla città.
Il compito degli artificieri consiste nella messa in sicurezza e successiva neutralizzazione del residuato bellico. I tecnici militari, esperti in questo tipo di interventi, si muovono con procedure rigide volte a garantire sicurezza e stabilità. Le operazioni richiedono attenzione e precisione, viste le condizioni delicate dell’ordigno e il contesto urbano in cui si trova.
Il coinvolgimento diretto dell’esercito sottolinea l’importanza e la pericolosità di questo ritrovamento, oltre a confermare la collaborazione tra istituzioni civili e militari in casi di emergenza legati a residui bellici ancora presenti sul territorio nazionale.