Operazione contro l’elettricità rubata: arrestato l’amministratore di tre supermercati nel Lazio

Operazione contro l’elettricità rubata: arrestato l’amministratore di tre supermercati nel Lazio

Operazione della polizia di Latina scopre un sistema di furto di energia elettrica in supermercati, portando a sanzioni e all’arresto dell’amministratore unico coinvolto nell’allaccio abusivo.
Operazione contro lE28099elettricit Operazione contro lE28099elettricit
Operazione contro l’elettricità rubata: arrestato l’amministratore di tre supermercati nel Lazio - (Credit: www.h24notizie.com)

Il 17 ottobre, un’operazione della polizia di Latina ha portato alla luce il grave fenomeno dell’allaccio abusivo alla rete elettrica, scoprendo casi significativi di furto di energia elettrica in svariate attività commerciali. Sotto il coordinamento di E-distribuzione, il sopralluogo in un supermercato di Latina ha rivelato un sistema illecito che bypassava il contatore, consentendo al negozio di usufruire di energia senza pagare. La situazione ha sollevato di conseguenza un’indagine più ampia che ha coinvolto altri punti vendita collegati alla medesima società, portando a sanzioni economiche ingenti e a un arresto.

La scoperta dell’allaccio abusivo a Latina

Durante il controllo del supermercato di Latina, gli agenti hanno rinvenuto un allaccio temporaneo e perfettamente funzionante che bypassava il contatore della rete elettrica. Questo allaccio evidentemente era stato progettato appositamente per alimentare l’attività commerciale senza alcun costo. La presenza di un meccanismo del genere indica l’esistenza di una pianificazione e una volontà di eludere i pagamenti da parte dell’imprenditore. Gli investigatori hanno potuto documentare chiaramente l’illecito, avviando immediatamente le procedure per la verifica di altre strutture commerciali collegate.

Le verifiche successive si sono concentrate su due ulteriori punti vendita situati a Latina e Roma. Anche in questi casi, sono stati scoperti sistemi di allaccio abusivo analoghi a quello trovato inizialmente. Tali accertamenti dimostrano un modus operandi comune tra le attività commerciali riconducibili alla stessa società, suggerendo un’organizzazione intesa a sfruttare la rete elettrica a costo zero, danneggiando economicamente sia il fornitore di energia sia le attività innocenti che operano nel rispetto della legge.

Impatto economico della frode energetica

Dalle indagini, la società erogatrice ha quantificato la somma totale dell’energia sottratta in circa 270.000 euro. Di questa cifra, 100.000 euro riguardano i due esercizi commerciali a Latina, mentre per quello di Roma l’importo ammonta a 170.000 euro. L’ammontare del furto energetico non solo incide negativamente sui bilanci delle aziende erogatrici, ma rappresenta anche una minaccia per il mercato legale, creando un contesto di concorrenza sleale. Le imprese che operano abusivamente si avvantaggiano di costi significativamente ridotti, penalizzando chi rispetta le normative vigenti.

La cifra complessivamente sottratta implica seri rischi e perdite per l’intera comunità, dato che i costi di tale illegittimità ricadono infine sui consumatori attraverso tariffe più alte. Inoltre, la diffusione di tali attività illecite mina la fiducia nel sistema economico locale, dove le aziende oneste faticano a mantenere una posizione competitiva.

Arresto e interventi delle autorità

Dopo aver accertato la presenza degli allacci abusivi e la sostanziale quantità di energia sottratta, le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato dell’amministratore unico della società alla guida dei tre supermercati indagati. L’intervento è stato definito dalla Questura di Latina come parte di una strategia più ampia per identificare e reprimere le illegalità collegate alle attività imprenditoriali. L’obiettivo è mantenere un mercato equo e tutelare le imprese che operano rispettando le normative.

Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa di essere ascoltato dalla magistratura. Durante la direttissima tenutasi successivamente, il giudice ha convalidato l’arresto, ma non ha disposto misure cautelari aggiuntive, consentendo così all’individuo di tornare in libertà. La decisione del giudice di non applicare misure restrittive è indicativa di un contesto giuridico complesso, che richiede ulteriori chiarimenti riguardo la gravità dell’illecito perpetrato e le eventuali sanzioni future previste dalla legge.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

Change privacy settings
×