Nella regione dell’Aquila, un tema scottante è emerso tra gli Operatori Socio-Sanitari validati nei concorsi, ma attualmente in attesa di assunzione. La stagnazione delle assunzioni non solo provoca frustrazione tra questi professionisti, ma mette anche in seria difficoltà il sistema sanitario locale, il quale attraversa una fase critica. In questo contesto, analizziamo il ruolo degli OSS, le motivazioni dietro la loro attesa e come questa pesa sulla qualità dei servizi sanitari.
Il ruolo chiave degli operatori socio-sanitari
Gli Operatori Sociò-Sanitari rivestono un’importanza fondamentale nel contesto delle strutture sanitarie. Mentre medici e infermieri si occupano di interventi clinici di alta specializzazione, gli OSS si concentrano sull’assistenza quotidiana e sul supporto emotivo dei pazienti. Il loro compito va ben oltre la semplice cura fisica; sono il punto di riferimento per coloro che necessitano di sostegno personale, quotidiano e umano.
In situazioni di stress, come quelle tipiche degli ospedali o delle case di riposo, gli OSS hanno il compito di alleviare il carico di lavoro degli infermieri e dei medici, permettendo loro di dedicarsi a compiti più tecnici. Si occupano dell’igiene personale dei pazienti, dell’alimentazione e della loro mobilizzazione. Ma il loro valore aggiunto risiede nella capacità di riconoscere e rispondere ai bisogni emotivi, creando un ambiente di cura più umano e accogliente. In un sistema sanitario che tende a omettere l’aspetto umano della cura, la loro figura è più importante che mai.
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L’immobilismo delle assunzioni: la voce degli operatori
La situazione degli OSS idonei del concorso indetto dalla ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila nel 2021 è aggravata dalla mancanza di assunzioni. Nonostante la graduatoria di merito sia stata approvata il 28 luglio 2022, circa 170 professionisti attendono ancora l’opportunità di iniziare a lavorare. Gli OSS esprimono un certo sdegno, sentendo di essere stati ignorati dalle istituzioni locali. Gli appelli rivolti al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e all’assessore alla salute, Nicoletta Verì, sono rimasti finora inascoltati.
Le riunioni e le proteste organizzate dai sindacati non hanno ancora portato i risultati sperati. La frustrazione è palpabile: gli OSS considerano un diritto fondamentale quello di essere assunti dopo aver superato con successo un concorso pubblico, e vedono la loro attesa come un segnale di disinteresse da parte delle autorità regionali. Con l’ormai consolidata mancanza di progressi, cresce il timore che questa situazione possa avere ripercussioni sulla qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini, già sottoposti a sovraccarichi.
La questione della trasparenza nelle assunzioni
La questione della trasparenza e dell’equità nelle assunzioni pubbliche è cruciale e prevista dall’articolo 97 della Costituzione italiana. Questo articolo stabilisce che le procedure di assunzione devono essere ispirate a principi di imparzialità ed efficienza. La mancata assunzione degli OSS, nonostante esista una graduatoria approvata, sembra contraddire questo principio, creando un vuoto normativo grave.
La situazione attuale non può essere considerata accettabile: i professionisti idonei, dopo aver dimostrato le loro competenze, meritano l’opportunità di lavorare. Per questo motivo, il loro appello non è solo un desiderio di occupazione, ma una legittima richiesta di avere riconosciuti i loro diritti e le loro competenze.
Le prospettive future e il fondo sanitario regionale
Nel contesto politico attuale, la Regione Abruzzo ha recentemente modificato il riparto del fondo sanitario regionale, portandolo all’1,5% rispetto all’assegnazione precedente dello 0,5%. Di questi fondi, il budget destinato alla ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ammonta a 18.821.550 euro. È sulla scia di questi sviluppi che gli OSS sperano ci sia una quota dedicata all’assunzione dei professionisti idonei.
La comunità si aspetta che le autorità regionali, a partire dal Presidente Marsilio, ascoltino le richieste legittime degli OSS e agiscano concretamente per facilitare il scorrimento della graduatoria. Solo attraverso l’impiego di personale qualificato sarà possibile rispondere in modo adeguato alle esigenze sanitarie della popolazione. La valorizzazione delle risorse umane diventa quindi indispensabile per mantenere alta la qualità dei servizi nel sistema sanitario locale.