Openbox 2024: La mostra sostenibile dei giardini dell'Aventino a Roma

Openbox 2024: La mostra sostenibile dei giardini dell’Aventino a Roma

“Openbox 2024” a Roma promuove la sostenibilità e il patrimonio artistico, con opere che stimolano la riflessione sulle crisi ecologiche, coinvolgendo anche studenti in laboratori creativi per un futuro più responsabile.
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Openbox 2024: La mostra sostenibile dei giardini dell'Aventino a Roma - Gaeta.it

Il progetto “Openbox”, giunto alla sua quinta edizione, riflette un forte impegno per la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale di Roma. Organizzato dall’Associazione Amici dell’Aventino Ets, in collaborazione con il Municipio I Roma Centro, l’evento rappresenta un dialogo tra arte contemporanea e natura, offrendo agli artisti un palcoscenico unico nei giardini dell’Aventino. La mostra aprirà ufficialmente domenica 8 dicembre alle 10.30 presso i giardini di piazza Albina e in via di Sant’Alessio, dove sarà accessibile gratuitamente fino al 7 febbraio 2025.

Un approccio artistico alla sostenibilità

Quest’anno, Openbox punta l’attenzione su temi rilevanti come la sostenibilità, le trasformazioni ambientali e gli effetti del cambiamento climatico. Le opere esposte mirano a stimolare una riflessione profonda sulle attuali crisi ecologiche e sull’importanza della responsabilità individuale nel preservare gli ecosistemi. In un contesto in cui il pianeta affronta sfide senza precedenti, l’arte diventa un potente veicolo per esplorare soluzioni e modelli di vita che rispettano la natura.

I temi di sostenibilità e transizione ecologica non sono solo una tendenza, ma una necessità urgente. Le installazioni esposte inviteranno i visitatori a considerare il proprio ruolo in questo grande equilibrio ecologico, ricollegandosi a esempi di buone pratiche del passato. La mostra rappresenta, quindi, non solo un evento culturale, ma un appello a una presa di coscienza collettiva in un momento cruciale della nostra storia.

Opere e installazioni al centro della mostra

Le installazioni di quest’anno sono frutto di un’attenta selezione di artisti che utilizzano materiali e concetti legati alla sostenibilità. Tra queste emerge l’Anfora di terracotta di Elisa Majnoni, collocata nel Giardino di Sant’Alessio, come simbolo di un passato di armonia con il territorio. Questa opera, ispirata al Monte dei Cocci, richiama l’attenzione sulla necessità di riflettere sulle eredità culturali e materiali che abbiamo ricevuto.

Nella piazza, l’installazione “Molti molta molte – Il luogo del delitto” di Paola Romoli Venturi diventa un monito visivo attraverso un nastro segnaletico che delinea l’impronta di una balena apparentemente morta. Questo elemento scenico non solo incuriosisce, ma suscita anche un senso di tristezza e smarrimento, evidenziando i danni inflitti agli oceani dalla plastica. Nella stessa area, “L’Isola dell’Aventino – L’arma del delitto”, si concentra sulla rappresentazione di uno stomaco di cetaceo, ricolmo di bottiglie di plastica, elemento che le creature marine scambiano erroneamente per cibo.

Collaborazione e educazione: Un laboratorio di sostenibilità

Una particolarità di Openbox 2024 è la collaborazione con gli studenti della scuola Giacomo Badini, coinvolti nel laboratorio “Salva la tua balena”. Qui, gli alunni sono chiamati a creare opere d’arte utilizzando plastica raccolta nella zona dell’Aventino, un gesto significativo che sottolinea l’importanza della comunità nella lotta contro l’inquinamento. L’iniziativa offre ai giovani la possibilità di apprendere attivamente il valore della sostenibilità attraverso l’arte, incoraggiando un cambiamento di mindset che può perdurare nel tempo.

Anche il progetto di Pino Genovese, con la sua opera “Costellazione”, invita a riflettere sulla necessità di un ritorno a materialità più pure e autentiche. Le pietre levigate, appese davanti alla chiesa di Sant’Alessio, si presentano come elementi naturali che richiamano all’attenzione l’armonia tra l’uomo e la natura, evidenziando la bellezza intrinseca dei materiali primordiali.

La mostra Openbox 2024 si conferma così come un’importante vetrina artistica e culturale che, attraverso una sintesi tra estetica e riflessione, invita tutti a partecipare a un dialogo urgente sulla nostra responsabilità verso il pianeta.

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