Omicidio a Vicenza, donna e nuora indagate per l’uccisione di Alessandro prima della partenza per Colombia

Omicidio a Vicenza, donna e nuora indagate per l’uccisione di Alessandro prima della partenza per Colombia

A Vicenza, la morte violenta di Alessandro, bloccato nel trasferimento in Colombia con la famiglia, ha portato all’arresto della madre Lorena Venier e della nuora Maylin Castro Consalvo per omicidio premeditato.
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A Vicenza, Alessandro è stato ucciso in un omicidio premeditato dalla madre e dalla nuora, in un contesto di forti tensioni familiari legate al suo imminente trasferimento in Colombia. - Gaeta.it

Una triste vicenda di cronaca si è consumata a Vicenza nelle ultime settimane. Alessandro, un uomo con un passato segnato da episodi controversi, aveva deciso di trasferirsi in Colombia insieme alla compagna e alla figlia neonata. I suoi progetti sono però stati bloccati da una morte violenta, collegata a dissidi familiari profondi. Le indagini hanno portato all’arresto della madre e della nuora, entrambe accusate di omicidio premeditato. I dettagli raccolti fino ad ora raccontano una storia di conflitti, gelosie e disperazione che si sono trasformati in tragedia.

La decisione di alessandro di trasferirsi in colombia e il dissenso familiare

Alessandro aveva pianificato di partire per la Colombia insieme alla compagna, Maylin Castro Consalvo, e alla loro figlia nata a gennaio. L’intenzione era di rilanciare una piccola attività di ristorazione che lui conosceva, per costruirsi un nuovo futuro lontano dall’Italia. Quest’idea non riceveva però il sostegno di chi gli era più vicino.

Maylin non voleva tornare nel proprio paese natale, e questa differenza di vedute creava già tensioni. Inoltre, Lorena Venier, madre di Alessandro, si opponeva fortemente alla partenza. Lorena ha descritto Maylin, durante l’interrogatorio, come “la figlia che non ho avuto” e temeva un distacco doloroso sia dalla nuora che dalla nipotina. Questo rifiuto sembrava essere alla base del conflitto più ampio che portò a un’escalation drammatica. Gli inquirenti ritengono che la paura della separazione definitiva abbiano spinto le due donne a compiere un gesto estremo.

Il delitto: modalità e ricostruzione

Il giorno prima della partenza prevista, madre e nuora avrebbero messo in atto un piano per eliminare Alessandro. Secondo le ricostruzioni della procura, l’uomo è stato prima stordito e poi soffocato con un cordino. Subito dopo sarebbe stato fatto a pezzi, con i resti occultati in un bidone dove è stata versata della calce viva.

È stata proprio Lorena Venier a fornire i dettagli durante l’interrogatorio, ammettendo l’atto definito da lei stessa “una cosa mostruosa”. L’omicidio pare il risultato di una situazione familiare al limite, fra tensioni mai risolte e forse episodi di violenza precedenti. La procura contesta a entrambe le donne la responsabilità con l’accusa di premeditazione. L’avvocato di Lorena, Giovanni De Nardo, ha sottolineato come la donna fosse lucida durante l’interrogatorio ma visibilmente scossa per la gravità dell’azione compiuta.

Gli aspetti psicologici, le indagini e il contesto familiare

Il coinvolgimento di Maylin Castro Consalvo aggiunge un ulteriore elemento complesso a questa vicenda. La donna, che ha dato alla luce la bambina a gennaio, ha manifestato segni di sindrome post partum, tanto da seguire una terapia presso il SERT. Il giudice ha previsto un interrogatorio specifico per lei nel prossimo agosto, volto a confrontare la sua versione con quella della madre di Alessandro.

I risultati dell’autopsia saranno determinanti per chiarire i dettagli della morte. Si punta soprattutto a capire se l’uomo sia stato sedato prima dell’omicidio. Nel frattempo, gli investigatori guardano anche al passato di Alessandro. Figlio di un padre egiziano che non lo aveva riconosciuto, era noto per comportamenti problematici. Ammetteva una passione per le armi e gli esplosivi, oltre ad alcuni atti di violenza, anche contro animali.

Nuove ombre sul passato di alessandro

Le denunce e i precedenti giudiziari nei suoi confronti confermano un carattere turbolento e violento. Questo quadro ha aperto nuovi scenari sull’intera vicenda, indicando che dentro quella famiglia c’erano problemi profondi e irrisolti che hanno trovato un tragico epilogo a Vicenza.

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