Nelle ultime tre giornate, più di 10.000 studenti hanno avuto l’opportunità di partecipare all’evento “Porte Aperte“, organizzato dalla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università di Napoli Federico II. Quest’iniziativa, voluta dal direttore Andrea Prota, si propone di guidare i giovani in un momento cruciale della loro vita, aiutandoli a compiere una scelta informata riguardo al proprio futuro accademico. Un’importante misura per ridurre i tassi di abbandono degli studi universitari.
L’importanza dell’orientamento per studenti delle scuole superiori
Ogni anno, il numero di partecipanti a “Porte Aperte” cresce, confermando l’importanza di questa iniziativa. Si tratta di un’occasione unica per gli studenti delle scuole superiori di entrare in contatto diretto con l’offerta formativa dell’università e di ricevere informazioni cruciali sui diversi corsi di laurea. L’orientamento si rivela dunque fondamentale non solo per presentare le diverse aree accademiche, ma anche per fornire una visione chiara degli sbocchi professionali legati a ciascun percorso di studi.
La Scuola Politecnica ha istituito tre poli didattici principali per garantire un’apprezzabile varietà di scelte. Gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare Palazzo Gravina, il Politecnico di Piazzale Tecchio, e il Campus universitario di Monte Sant’Angelo, ognuno dei quali rappresenta settori specifici della formazione: Architettura, Ingegneria e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Durante queste giornate, gli studenti hanno interagito direttamente con i docenti, partecipando a seminari e colloqui individuali che hanno arricchito la loro comprensione dei diversi corsi offerti.
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Attività interattive e esperienze pratiche nei laboratori
Uno dei punti di forza dell’iniziativa è stato l’approccio interattivo proposto. Non si è trattato solo di presentazioni frontali, ma gli studenti hanno potuto sperimentare anche attività pratiche nei laboratori, per immergersi nel mondo accademico. Dove non è stato possibile accedere direttamente ai laboratori, sono state allestite dimostrazioni informative, in modo da spiegare il tipo di lavoro svolto nel contesto universitario.
A Monte Sant’Angelo, ad esempio, è stata allestita una simulazione di un’indagine scientifica, dove i partecipanti hanno potuto osservare come si effettuano i rilievi su una scena del crimine. Questa esperienza ha catturato l’attenzione di molti giovani, che hanno potuto familiarizzare con l’idea di diventare esperti investigatori scientifici nel futuro.
Un’ulteriore novità di quest’anno è stata l’inclusione di testimonianze dirette degli studenti attuali. Attraverso colloqui faccia a faccia, i futuri universitari hanno potuto apprendere direttamente dai loro coetanei già immersi nel percorso di studio. Ciò ha offerto un più ampio panorama della vita accademica e facilitato l’inserimento nella comunità universitaria.
Un futuro di opportunità: l’orientamento continua oltre le giornate
Le giornate di orientamento non si sono limitate a queste tre intense giornate. Il dottor Prota ha ribadito che l’Università è pronta ad accogliere studenti anche al di là di questo evento, invitando le scuole superiori a organizzare visite in gruppo. L’orientamento rappresenta un tema centrale per il futuro accademico degli studenti, pertanto iniziative come “Porte Aperte” rivestono un’importanza strategica per creare un legame duraturo tra il mondo scolastico e quello universitario.
Ogni partecipante ha avuto l’opportunità di prenotarsi online, e riceverà un attestato di partecipazione, un riconoscimento concreto di questo primo passo verso il futuro. La sinergia tra docenti, studenti e i rappresentanti delle scuole è fondamentale per il successo di queste iniziative, come sottolineato da Prota, che ha ringraziato tutti coloro che si impegnano attivamente per garantire il successo di questo progetto di orientamento.