Olio d’Abruzzo verso il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta per valorizzare il prodotto regionale

Olio d’Abruzzo verso il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta per valorizzare il prodotto regionale

Il settore olivicolo abruzzese punta al riconoscimento IGP per l’Olio d’Abruzzo, con il sostegno del Ministero delle Politiche agricole, della Regione Abruzzo e del gruppo promotore guidato da Pietro Di Paolo.
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Il settore olivicolo abruzzese avanza verso il riconoscimento IGP per l’Olio d’Abruzzo, un passo strategico per valorizzare qualità, tradizione e competitività sul mercato nazionale e internazionale. - Gaeta.it

Il settore olivicolo abruzzese si prepara a un passo decisivo con la richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica protetta per l’Olio d’Abruzzo. L’iniziativa coinvolge tutti i protagonisti della filiera regionale, pronta a rafforzare l’identità e la qualità del prodotto sui mercati nazionali e internazionali, anche in un momento segnato da diverse difficoltà produttive.

Il percorso ufficiale per l’ottenimento dell’IGP olio d’abruzzo

L’iter per il riconoscimento di una denominazione IGP è entrato in una fase cruciale. Nei giorni scorsi, dopo l’istruttoria del Ministero delle Politiche agricole e il parere favorevole della Regione Abruzzo, è stata convocata la riunione di pubblico accertamento. L’appuntamento è fissato per mercoledì 14 maggio alle ore 11:00 presso la sala Camplone della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, in via Conte di Ruvo a Pescara.

Durante l’incontro, i funzionari ministeriali e le autorità regionali leggeranno e discuteranno il disciplinare di produzione previsto nel dossier. Questo documento descrive le modalità di produzione a cui dovrà attenersi l’olio certificato IGP. Il pubblico accertamento consente al Ministero di verificare che il disciplinare rispetti i criteri di metodo leale e costante definiti dal regolamento n. 2024/1143.

Nel corso dell’evento prenderanno parte, oltre ai rappresentanti istituzionali, anche gli operatori del comparto olivicolo coinvolti nella richiesta. La partecipazione e il confronto diretto tra le parti sono momenti fondamentali entro la fase di valutazione e approvazione del marchio.

Il valore strategico dell’IGP per l’olio d’abruzzo secondo la regione

Emanuele Imprudente, vicepresidente della giunta regionale e assessore all’agricoltura, ha sottolineato l’importanza che il riconoscimento IGP comporta per il territorio abruzzese. Il marchio rappresenta la formalizzazione della qualità e dell’eccellenza di un prodotto tradizionale, consolidando la reputazione di un settore chiave per l’economia locale.

L’assessore ha evidenziato il lavoro del gruppo promotore e l’accordo con l’Assessorato regionale, elementi che hanno permesso di avvicinarsi a questo risultato. L’obiettivo dichiarato riguarda il miglioramento della competitività del prodotto abruzzese sui mercati nazionali e internazionali. In questo senso, la tutela del marchio offrirà una nuova spinta per l’agroalimentare regionale, valorizzando le peculiarità dell’olio extravergine prodotto in Abruzzo.

Il discorso pubblico attorno all’IGP si focalizza sulla necessità di sostenere la qualità territoriale come volano di sviluppo, rafforzando la visibilità di un comparto che ha radici profonde nel tessuto agricolo locale.

Il contributo e le aspettative del gruppo promotore

Il dottor Dario Ricci, vicepresidente del gruppo promotore, ha definito il riconoscimento dell’IGP come un’azione significativa per il rilancio della produzione olivicola in Abruzzo. Ricci ha sottolineato la qualità riconosciuta dell’olio abruzzese, frutto di una tradizione consolidata.

Il gruppo promotore, guidato dal dottor Pietro Di Paolo, ha lavorato negli ultimi due anni per mettere insieme diverse realtà del settore: organizzazioni di produttori, frantoiani, cooperative agricole e singoli produttori. Grazie alla loro collaborazione si è potuto redigere un disciplinare condiviso che assicura qualità e controlli.

Questa rete di operatori ha reso possibile la creazione di un progetto strutturato, dove ogni parte ha un ruolo nel definire standard e obiettivi comuni. L’aspettativa è che il marchio IGP non sia solo un riconoscimento formale, ma uno strumento per rilanciare la filiera e favorire una migliore organizzazione produttiva.

Le sfide attuali e le prospettive per il rilancio del settore olivicolo abruzzese

Il comparto olivicolo regionale attraversa una fase di difficoltà legate soprattutto alle piccole dimensioni delle aziende agricole e alla scarsa remunerazione dei produttori. Questi fattori rischiano di compromettere la sostenibilità economica e lo sviluppo del settore.

Con l’ottenimento dell’IGP prenderà il via un programma di ristrutturazione e rafforzamento della filiera. Il piano punta a intervenire sulle criticità produttive attraverso strumenti di cooperazione tra operatori e iniziative di marketing mirate, per migliorare la percezione dell’olio abruzzese sia in Italia che all’estero.

Uno degli obiettivi è difendere il giusto reddito per chi coltiva e trasforma le olive, valorizzando la qualità certificata. Il consolidamento del marchio mira a rendere più chiaro il legame tra olio e territorio, spingendo clienti e distributori a riconoscere la peculiarità del prodotto abruzzese.

Inoltre, la strategia si basa su innovazioni tecniche e logistiche, oltre che sull’aggregazione di produttori, per rendere più competitivo il sistema regionale e contrastare la concorrenza di altri territori italiani ed europei.

L’impegno comune nel settore mostra come la difesa di una tradizione agricola possa integrarsi con la necessità di rispondere a sfide economiche e di mercato in un contesto attuale. Sarà decisivo seguire con attenzione l’evoluzione dei passaggi burocratici e l’avvio concreto delle misure previste dopo il riconoscimento IGP.

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