Un attivista della campagna “A pieno regime” ha annunciato che la facoltà di Studi Umanistici e Lettere dell’Università Federico II di Napoli sarà occupata per svolgere un’importante assemblea regionale sul disegno di legge 1660, in agenda per domani alle 15. L’iniziativa mira a raccogliere sostegno e a mobilitare la comunità accademica contro un provvedimento che, secondo i manifestanti, minaccia libertà civili fondamentali.
Le motivazioni dell’occupazione
La decisione di occupare la facoltà non è casuale. Gli attivisti, che hanno partecipato a una assemblea nazionale a Roma, vogliono dare continuità all’impegno di protesta. Con la scelta di Napoli come sede, queste azioni mirano a coinvolgere un numero ancora maggiore di studenti e cittadini nella battaglia contro il ddl 1660, descritto come un “disegno di legge liberticida”. La riunione dell’assemblea è vista come un’opportunità per discutere e pianificare la partecipazione a un corteo nazionale fissato per il 14 dicembre, una data simbolica per il movimento.
Durante l’assemblea, gli attivisti si concentreranno su diversi aspetti di questa proposta di legge, evidenziando le sue implicazioni potenzialmente dannose. La volontà di radunarsi in un luogo simbolico come un’università sottolinea l’importanza della cultura e dell’educazione nella lotta per i diritti civili. Gli organizzatori sperano che l’atmosfera accademica e di confronto possa stimolare un dibattito proficuo e diretto tra i partecipanti.
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I contenuti del ddl 1660
Il ddl 1660, promosso dai Ministri Nordio e Piantedosi, prevede misure che, secondo gli attivisti, danneggerebbero la coesione sociale. Tra le disposizioni contestate vi sono penali severe per chi blocca lavori pubblici e divieti per la vendita di schede SIM a migranti privi di permesso di soggiorno. Questi aspetti sono stati definiti dagli organizzatori come un attacco diretto ai diritti fondamentali degli individui e un passo indietro nella conquista di libertà civili.
I manifestanti, sostenuti anche da figure pubbliche come Zerocalcare e Ilaria Salis, stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, esortando tutti a unirsi nella lotta contro leggi che percepiscono come repressive. Durante l’assemblea di domani, si parlerà anche del modo in cui mobilitarsi in vista della manifestazione del 14 dicembre a Roma, dove si prevede una massiccia partecipazione.
La risposta della comunità e i prossimi passi
L’assemblea di domani non rappresenta solo un momento di confronto, ma anche di chiamata all’azione per tutti coloro che sono preoccupati per il futuro della democrazia in Italia. Gli attivisti hanno invitato non solo gli studenti, ma anche i docenti e i cittadini a partecipare, sottolineando l’importanza di una mobilitazione collettiva contro leggi ritenute ingiuste.
La manifestazione del 14 dicembre a Piazzale del Verano rappresenterà il culmine di tali sforzi. Con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico vasto e di far sentire la voce di chi teme per le proprie libertà, la rete “A pieno regime” continua a organizzare eventi e assemblee in diverse città per mantenere alta l’attenzione sul ddl 1660. La fecondità di questo movimento dipenderà dalla capacità di coinvolgere vari strati sociali e di attrarre l’interesse di chi non si riconosce nelle misure proposte dal governo attuale.