Occupazione in abruzzo: aumentano le richieste di naspi e permangono criticità sul lavoro stabile

Occupazione in abruzzo: aumentano le richieste di naspi e permangono criticità sul lavoro stabile

In Abruzzo aumentano le richieste di NASpI nel primo trimestre 2025, mentre i consiglieri 5 Stelle criticano le dichiarazioni dell’assessore Magnacca e chiedono politiche più efficaci per contrastare la precarietà lavorativa.
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L'articolo evidenzia il contrasto tra le dichiarazioni ottimistiche dell'assessore al lavoro dell'Abruzzo e i dati INPS che mostrano un aumento delle richieste di NASpI, segnalando una situazione di precarietà e disoccupazione crescente, con critiche dai consiglieri 5 Stelle che chiedono politiche più efficaci e formazione mirata. - Gaeta.it

La discussione sul mercato del lavoro in Abruzzo si accende dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale al lavoro, Tiziana Magnacca, che ha descritto un quadro positivo sull’occupazione. I dati più recenti dell’INPS mostrano invece un trend contrario, con un aumento delle richieste di NASpI, l’indennità per chi perde il lavoro. I consiglieri regionali del movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, manifestano dubbi e criticano la narrazione ufficiale, ritenendola distante dalla realtà vissuta quotidianamente dai cittadini abruzzesi.

Dati inps e richieste di naspi in aumento nel primo trimestre 2025

Secondo i dati pubblicati dall’INPS relativi al primo trimestre 2025, le richieste di NASpI in Abruzzo hanno raggiunto quasi 9.000 domande. Questo numero segnala un incremento della disoccupazione e una maggiore precarietà tra i lavoratori regionali. La NASpI è destinata a chi perde la propria occupazione e viene considerata un indicatore utile per monitorare lo stato del mercato del lavoro. L’aumento delle domande suggerisce che, nonostante alcune dichiarazioni istituzionali, il tessuto occupazionale è tutt’altro che stabile o in crescita significativa.

Tipologie di contratti e occupazione intermittente

Tale flessione nei rapporti di lavoro si manifesta anche nella tipologia dei contratti sottoscritti. Molte assunzioni registrate nel sistema informativo lavoro riguardano infatti contratti di pochi giorni o addirittura di poche ore. Questo tipo di occupazione intermittente non garantisce continuità o stabilità economica ai lavoratori. Le assunzioni stagionali o a chiamata sono frequenti nel territorio e fanno aumentare i numeri delle comunicazioni obbligatorie, ma non riflettono un miglioramento duraturo delle condizioni occupazionali.

Critiche al racconto dell’assessore magnacca e al funzionamento dei centri per l’impiego

I consiglieri regionali del movimento 5 Stelle mettono in discussione la lettura dei dati fatta dall’assessore Magnacca, sottolineando che si basa soprattutto sulle comunicazioni obbligatorie del SIL senza distinguere tra le diverse forme contrattuali. Il riferimento esclusivo a questi numeri porta a interpretazioni fuorvianti, presentando una realtà di lavoro frammentato e precario come un aumento solido dell’occupazione.

Difficoltà dei centri per l’impiego

Viene inoltre evidenziata la situazione dei centri per l’impiego, che faticano a connettere domanda e offerta e spesso lasciano le persone in attesa di percorsi formativi o opportunità lavorative concrete. Tale lentezza diminuisce le possibilità di inserimento stabile nel mercato del lavoro. I consiglieri evidenziano anche come il tasso di occupazione, definito “record storico” dall’assessore, sia sostanzialmente invariato rispetto al 2023, suggerendo una narrazione sovrastimata rispetto ai dati reali.

L’incidenza delle occupazioni stagionali e il futuro instabile per molti lavoratori abruzzesi

Nel contesto abruzzese il periodo estivo porta una crescita temporanea degli occupati, dovuta a contratti brevi nel turismo e nei servizi. Camerieri, bagnini o badanti ottengono lavori a tempo limitato, spesso part time e irregolari. Queste posizioni alimentano i numeri sull’occupazione stagionale e influenzano il dato complessivo sull’occupazione, ma non assicurano continuità lavorativa.

Al termine della stagione, molti di questi lavoratori rimangono senza lavoro e dovranno richiedere nuovamente la NASpI, se ne hanno diritto. Alcuni potrebbero perdere questo sostegno e tornare nella condizione di disoccupati senza protezioni. Il ciclo di contratti brevi conferma un mercato del lavoro segnato dalla precarietà, con poche prospettive di stabilità e un sistema di sostegno che non riesce a intervenire efficacemente.

Le sollecitazioni per politiche di formazione e sostegno più concrete

Erika Alessandrini e Francesco Taglieri propongono di investire su percorsi formativi mirati e su strumenti capaci di accompagnare i lavoratori verso occupazioni più stabili e dignitose. Ritengono indispensabile un ripensamento della funzione dei centri per l’impiego, e una maggiore attenzione ai segnali che arrivano dalle statistiche ufficiali e dal territorio.

Sottolineano l’esigenza di allontanarsi da narrazioni che esaltano dati parziali o stagionali. Secondo i consiglieri regionali l’Abruzzo necessita di strategie concrete per affrontare la precarietà diffusa e creare opportunità reali di impiego. Solo così si potrebbe evitare che molte persone restino intrappolate in un loop di lavori temporanei e richieste di NASpI, senza mai trovare un’occupazione duratura.

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