Il comune di reggio emilia ha disposto la chiusura temporanea del parco della resistenza dopo il ritrovamento di frammenti di cemento-amianto legati all’incendio dello stabilimento inalca. L’area verde torna off limits domani fino a sabato per interventi specifici di bonifica. Il caso riporta l’attenzione anche sulla situazione dei lavoratori dell’impianto, ancora in attesa di risposte dopo tre mesi dal rogo.
Il contesto dell’incendio inalca e gli effetti sulla zona
L’incendio dello stabilimento inalca scoppiato l’11 febbraio ha avuto un impatto significativo su più livelli. Oltre al danno ambientale si è aperta una questione legata alla salute pubblica, considerando la presenza di amianto e altri materiali potenzialmente tossici. La zona limitrofa al sito è rimasta sotto osservazione e sotto controllo tramite interventi mirati.
L’area scelta per il rogo è un grande polo di lavorazione della carne che fa parte del gruppo cremonini, nome noto nel mercato agroalimentare italiano. Il disastro ha richiesto una chiusura immediata per effettuare bonifiche e valutare le condizioni ambientali. Il parco della resistenza, proprio per la sua vicinanza, ha subito un’interdizione prolungata.
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Questi eventi hanno creato disagio nella comunità locale: gli utenti del parco hanno perso uno spazio verde importante, mentre le autorità hanno dovuto svolgere continue analisi e procedure di intervento. Le nuove chiusure implicano che la situazione non è ancora tornata alla normalità. I tecnici hanno sottolineato la presenza di frammenti di amianto in quantità ridotte, ma pericolosi se lasciati nell’area senza interventi tempestivi.
Difficoltà lavoro e pressione sindacale dopo il rogo inalca
Tre mesi dopo l’incendio, la condizione dei lavoratori dello stabilimento inalca rimane critica. I dipendenti di inalca, gescar e fabbrica del lavoro subiscono disagi rilevanti. Sono spesso costretti a trasferte continuative verso altri siti di mantova, modena e piacenza o a utilizzare gli ammortizzatori sociali. La situazione aumenta la pressione psicofisica ed economica su chi ha perso il posto fisso in loco.
I sindacati provinciali hanno lanciato un appello urgente al presidente della regione emilia-romagna, michele de pascale. Vogliono un confronto immediato per affrontare l’incertezza legata al futuro dei lavoratori. All’inizio, dopo il rogo, si era ventilata la possibilità di una riapertura della fabbrica, anche se non a breve termine. Quelle prospettive sembravano fondate, anche sulla base delle dichiarazioni ufficiali e degli impegni annunciati dal gruppo cremonini.
Il silenzio che è seguito ha invece alimentato preoccupazioni e tensioni. I sindacati definiscono la situazione insostenibile, con un clima che peggiora giorno dopo giorno. Le difficoltà economiche e logistiche dei lavoratori aumentano, mentre non emergono segnali certi dalle istituzioni o dal gruppo imprenditoriale.
Chiusura temporanea del parco della resistenza per rischio ambiente
Il provvedimento del comune di reggio emilia riguarda la sospensione dell’accesso al parco della resistenza, zona molto frequentata nel capoluogo emiliano. La decisione nasce dalla scoperta di piccoli frammenti di cemento-amianto in punti precisi del parco, individuati durante un sopralluogo congiunto tra tecnici comunali, arpae e ausl. L’incendio del grande stabilimento inalca, appartenente al gruppo cremonini, ha provocato una dispersione di materiali pericolosi.
Questa non è la prima chiusura: il parco era già rimasto chiuso dal 15 febbraio al 21 marzo subito dopo quel rogo devastante. In quella circostanza si era intervenuti per consentire le operazioni di bonifica e mettere in sicurezza l’area. La nuova ordinanza, che entra in vigore domani e terminerà sabato, serve a proseguire nei controlli e rimuovere eventuali rischi residui.
Le autorità hanno confermato che le quantità individuate sono contenute e localizzate. In ogni caso il comune ha voluto evitare rischi per la popolazione ordinando questo stop breve ma necessario. Le operazioni di monitoraggio ambientale proseguono quindi con la massima attenzione per escludere qualsiasi pericolo per chi frequenta il parco.