Nuovo codice della strada e impatto sulle vendite di vino in Toscana: perdite fino al 20% per le aziende vitivinicole nel 2025

Nuovo codice della strada e impatto sulle vendite di vino in Toscana: perdite fino al 20% per le aziende vitivinicole nel 2025

Il nuovo codice della strada 2025 in Toscana ha ridotto le vendite del vino fino al 20% a causa di una percezione errata sul consumo e la guida, con Coldiretti Toscana che promuove la campagna “Keep calm and bevi vino italiano” per un consumo responsabile.
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Nel 2025, le nuove sanzioni del codice della strada hanno ridotto del 10-20% le vendite di vino in Toscana, a causa di una percezione errata sul consumo alcolico e la guida. Coldiretti Toscana ha lanciato la campagna “Keep calm and bevi vino italiano” per promuovere un consumo responsabile senza penalizzare il settore vitivinicolo regionale. - Gaeta.it

Il 2025 ha portato cambiamenti importanti nel codice della strada che stanno influenzando la vendita del vino in Toscana. Nel corso dei primi mesi dell’anno, le vendite del settore vitivinicolo regionale hanno subito una contrazione fra il 10 e il 20 per cento. Coldiretti Toscana ha reso note queste cifre durante eventi di richiamo dedicati al vino italiano, tra cui il Vinitaly di Verona e TuttoFood. Alla base di questo calo c’è un dibattito che intreccia sicurezza stradale e abitudini di consumo, con effetti diretti sull’economia locale.

Come il nuovo codice della strada ha cambiato la percezione del consumo di vino alla guida

I cambiamenti normativi introdotti nel codice della strada hanno posto maggiore enfasi sulle sanzioni per chi guida con un tasso alcolemico che supera lo 0,5 g/l. Questo limite non è nuovo: era già in vigore negli anni precedenti. Cambiano però le sanzioni, diventate più severe e amate dall’opinione pubblica come un deterrente forte. Il problema, rileva Coldiretti Toscana, è che la comunicazione mediatica ha trasmesso un messaggio troppo rigido e poco preciso: «non si può guidare se si beve». Ma bere vino con moderazione non è sinonimo di guida in stato di ebbrezza.

Questa confusione ha spaventato molti clienti del comparto enologico, limitando il consumo di vino soprattutto in ambienti come ristoranti, agriturismi e locali pubblici. L’allarme nasce dalla percezione diffusa che anche una minima quantità di alcol renda impossibile mettersi al volante. Il risultato è una stretta sulle vendite, che impatta negativamente tutta la filiera: dai viticoltori ai distributori, dai ristoratori ai produttori di beni alimentari connessi al mondo del vino.

Il ruolo della campagna “keep calm and bevi vino italiano” e le richieste di Coldiretti toscana

Coldiertti Toscana ha lanciato, insieme a Filiera Italia e Fipe-Confcommercio, la campagna “Keep calm and bevi vino italiano”. L’iniziativa è stata presentata a Verona durante Vinitaly e ora arriva a TuttoFood con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio fra rispetto delle regole e consumo consapevole. La presidente Letizia Cesani ha ribadito l’importanza di mantenere al centro la sicurezza, «una legge che salva vite va sempre sostenuta», ed ha messo in luce come il messaggio errato trasmesso dai media stia danneggiando l’intero settore vinicolo.

Questa campagna si propone di raddrizzare la rotta, puntando a far capire che bere vino, se fatto con consapevolezza e moderazione, è compatibile con la guida sicura. Il vino, infatti, rappresenta una componente tradizionale e culturalmente radicata della Dieta Mediterranea, apprezzata anche in forma sociale e conviviale alla tavola di ristoranti e abitazioni private.

L’invito è rivolto tanto ai consumatori quanto agli operatori del settore: rilanciare l’importanza del consumo responsabile senza fasciare il vino come pericoloso di per sè. Così facendo si può ripristinare fiducia e riprendere quota nelle vendite, senza rinunciare alla sicurezza sulla strada. Coldiretti Toscana segnala che occorre un cambiamento nella narrazione pubblica, per evitare di comprimere la domanda e danneggiare un settore che contribuisce all’economia della regione.

Impatto economico sulle imprese vitivinicole toscane e prospettive per il 2025

La riduzione del fatturato stimata da Coldiretti Toscana si aggira da un minimo del 10% fino al 20%, un colpo evidente per tante aziende che operano nel comparto vinicolo regionale. Questo calo rappresenta una sfida non solo per i produttori, ma anche per tutta la filiera: distributori, ristoratori e piccoli commercianti che vivono di queste vendite. Il fermo del mercato del vino non è causato da un calo della qualità o della domanda complessiva, ma da una percezione distorta dei vincoli imposti dal codice della strada.

La Toscana, conosciuta per le sue produzioni enologiche di pregio, soffre quindi una fase delicata, in cui l’equilibrio fra sicurezza pubblica e economia locale rischia di rompersi. Gli operatori del settore chiedono quindi misure che possano chiarire i limiti reali del consumo e facilitare un approccio più bilanciato. I mesi a venire saranno determinanti per capire se la campagna “Keep calm and bevi vino italiano” saprà sdrammatizzare la situazione e riportare i consumatori alla tavola di ristoranti, enoteche e agriturismo, senza incertezze.

La filiera del vino e la necessità di dialogo

La filiera del vino continua a essere un tassello fondamentale della cultura e dell’economia toscana, ma la strada verso una nuova consapevolezza resta ancora in salita, richiedendo attenzione e dialogo fra istituzioni, produttori e pubblico.

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