Nuovo caseificio perla a gioia del colle: produzione di 10.000 tonnellate di formaggi pugliesi e investimenti da 25 milioni

Nuovo caseificio perla a gioia del colle: produzione di 10.000 tonnellate di formaggi pugliesi e investimenti da 25 milioni

Granarolo inaugura il nuovo caseificio Perla a Gioia del Colle (Bari) con un investimento di 25 milioni, puntando su produzioni casearie pugliesi di qualità e tutela delle denominazioni italiane.
Nuovo Caseificio Perla A Gioia Nuovo Caseificio Perla A Gioia
Granarolo ha inaugurato a Gioia del Colle un nuovo caseificio da 25 milioni di euro, specializzato nella produzione di formaggi tipici pugliesi, con un forte legame al territorio, valorizzando tradizione, qualità e filiera locale. - Gaeta.it

Il gruppo Granarolo ha inaugurato a Gioia del Colle, in provincia di Bari, il nuovo caseificio Perla. Lo stabilimento è stato recuperato e riconvertito con un investimento di 25 milioni di euro. L’obiettivo è trasformare 60.000 tonnellate di latte di filiera in 10.000 tonnellate di prodotti caseari, puntando soprattutto sulle specialità pugliesi. L’inaugurazione ha visto la presenza di esponenti di rilievo del governo italiano e dell’Unione Europea, sottolineando l’interesse istituzionale verso questo progetto che rappresenta un passo importante per il settore lattiero-caseario nella regione.

Il valore del legame tra tradizione, territorio e produzione consorziata

Sara Guidelli, direttrice generale di Legacoop Agroalimentare, ha evidenziato il ruolo delle filiere cooperative nell’ambito della produzione lattiero-casearia. La filiera di Granarolo si distingue come esempio concreto di collaborazione tra diversi attori che condividono una radice comune: la tradizione locale. La combinazione di cultura, capacità artigianali, biodiversità e rispetto del territorio costituisce la base su cui si creano prodotti riconosciuti come simboli della dieta mediterranea.

Un esempio di collaborazione e qualità

Guidelli ha definito il progetto Perla una dimostrazione dell’importanza di mantenere vivo il legame con le radici locali per ottenere risultati concreti in termini di qualità e riconoscibilità. La cooperazione tra produttori permette di valorizzare il saper fare antico, trasmettendo ai consumatori finali storie di territorio e genuinità attraverso prodotti con caratteristiche uniche.

La nuova struttura di Gioia del Colle conferma così la capacità del sistema lattiero-caseario italiano di incidere sull’economia locale e sui mercati globali, offrendo prodotti in sintonia con la tradizione ma al passo con le richieste moderne.

La riconversione dello stabilimento e le produzioni previste

Lo stabilimento di oltre 55.000 metri quadri, già esistente, è stato oggetto di un’ampia riconversione per rispondere alle esigenze di una produzione moderna e specializzata. Granarolo ha scelto di puntare non solo sulla lavorazione del latte ma anche sulla produzione di formaggi tipici pugliesi come burrata, stracciatella, mozzarella e ricotta. Questi prodotti sono destinati sia al mercato nazionale che a quello internazionale, riflettendo una strategia commerciale calibrata sulla valorizzazione delle eccellenze locali. Attualmente, la fabbrica dà lavoro a 45 persone, ma è previsto il raddoppio del personale entro il 2027, creando quindi nuove opportunità occupazionali nel territorio.

L’attenzione della direzione verso la formazione è stata evidenziata dal presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari. Ha spiegato che molti dipendenti, prima impegnati in attività di confezionamento del latte, stanno ora acquisendo competenze specifiche per diventare maestri nella produzione di specialità casearie distintive come la burrata, prodotto divenuto simbolo del Made in Italy gastronomico. Questa trasformazione rappresenta un cambio di prospettiva nel modo di concepire il lavoro all’interno dell’azienda, puntando su professionalità precise e qualità artigianale.

Strategie per la tutela delle denominazioni alimentari italiane

Durante l’inaugurazione, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, ha affrontato il tema delicato della protezione delle denominazioni di origine come la mozzarella. Ha sottolineato che l’Italia ha adottato di recente una legge che introduce nuovi reati per contrastare le contraffazioni, tra cui l’uso abusivo di simboli che richiamano l’italianità dei prodotti. Questo provvedimento intende risolvere da una volta per tutte un problema antico e diffuso, puntando a tutelare con maggior rigore le eccellenze alimentari italiane riconosciute a livello mondiale.

Lollobrigida ha spiegato che la legge nasce dalla volontà di dare risposte concrete alle richieste del settore agroalimentare e di chi produce rispettando standard elevati. L’innovazione legislativa offre strumenti più incisivi per identificare e punire chi utilizza impropriamente marchi e denominazioni, difendendo così la reputazione di prodotti che rappresentano l’Italia nel mondo.

L’importanza della filiera territoriale e le sfide della produzione

Gran parte del progetto si basa sul legame con il territorio e sulla valorizzazione delle materie prime locali. L’area di Puglia e Basilicata rappresenta infatti un distretto importante per la produzione di latte e derivati. Granarolo si è impegnata a garantire l’assorbimento di tutta la materia prima prodotta, cercando di gestire in modo efficace anche i picchi di produzione che possono verificarsi stagionalmente. Questa scelta va nella direzione di sostenere gli allevatori locali e mantenere una coerenza con la mission aziendale rivolta alla qualità e alla tracciabilità.

Apprezzamenti internazionali per la burrata di gioia del colle

Calzolari ha sottolineato il riscontro positivo ricevuto durante la recente fiera Tutto Food, dove la burrata prodotta dal caseificio è stata molto apprezzata da buyer italiani ed esteri, soprattutto per l’equilibrio tra gusto e qualità del servizio offerto. L’apprezzamento internazionale conferma la capacità di Granarolo di collocare i prodotti pugliesi nei mercati esteri più selezionati, rafforzando l’immagine del Made in Italy caseario anche al di fuori dei confini nazionali.

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