Il tyrannosaurus rex, uno dei dinosauri più famosi, ha finalmente una storia evolutiva più chiara grazie a una ricerca condotta dall’University College di Londra. La specie, emersa in nordamerica, deriva da antenati che migrarono dall’asia oltre 70 milioni di anni fa. I ricercatori inoltre hanno collegato la crescita in dimensioni dei tirannosauridi e di un gruppo affine chiamato megaraptor a cambiamenti climatici avvenuti nel cretaceo superiore.
L’origine del tyrannosaurus rex e i suoi antenati asiatici
La provenienza geografica del tyrannosaurus rex ha diviso a lungo paleontologi. Secondo un nuovo studio, i suoi antenati diretti giunsero in nordamerica dall’asia passando attraverso lo stretto di bering, una terra emersa che collegava la siberia e l’alaska nell’era cretacea. Questo percorso migratorio spiega le strette relazioni tra il tyrannosaurus rex e il tarbosaurus asiatico, più vicini tra loro rispetto al daspletosaurus, un altro tirannosauride nordamericano.
Il ritrovamento di numerosi fossili di tyrannosaurus rex in nordamerica ha reso chiaro che quella area fu il luogo dove si sviluppò la specie. Tuttavia, l’antenato diretto potrebbe ancora essere scoperto in asia, sottolineando che il continente asiatico fu cruciale nella diffusione di questi grandi predatori. Lo studio suggerisce che la zona nordamericana, in particolare, fu la culla della comparsa del tyrannosaurus rex come lo conosciamo.
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Relazioni evolutive e caratteristiche dei megaraptor
I megaraptor rappresentano un gruppo di dinosauri carnivori strettamente imparentati ma piuttosto enigmatici, con poche prove fossili a disposizione. Originati probabilmente in asia 120 milioni di anni fa, si diffusero in europa e africa. Anche se più lunghi del tyrannosaurus, con braccia lunghe dotate di artigli fino a 35 centimetri, i megaraptor differivano per testa sottile e struttura corporea.
Lo studio ha analizzato la diffusione di tirannosauridi e megaraptor usando modelli matematici basati su fossili, evoluzione, geografia e clima, ricostruendo i percorsi migratori e le condizioni ambientali. Questi modelli hanno offerto spunti sul modo in cui questi predatori si sono adattati e diffusi in varie aree, mettendo in luce differenze di adattamento climatici tra i gruppi.
Impatto del clima sulla crescita e diffusione dei tirannosauri
Le ricerche indicano che la crescita delle dimensioni dei tirannosauridi e megaraptor coincise con un raffreddamento globale dopo un picco di temperature sui 92 milioni di anni fa. Questi dinosauri sembrano aver sviluppato una maggiore tolleranza ai climi freddi rispetto ad altri gruppi che vivevano nello stesso periodo.
Il tyrannosaurus rex, che alla fine del cretaceo poteva pesare fino a nove tonnellate, ha associato questa capacità di adattarsi a temperature più basse con la sua evoluzione e diffusione in nord e sud america. I megaraptor raggiungevano lunghezze vicine ai 10 metri, segno di una crescita parallela ma con caratteristiche diverse. Questi dati aiutano a spiegare la presenza di grandi carnivori in ambienti climatici che mutavano rapidamente nell’era dei dinosauri.
L’importanza delle scoperte per la paleontologia moderna
Lo studio dell’University College di Londra contribuisce a chiarire il percorso evolutivo del tyrannosaurus rex, mettendo in luce l’importanza dei movimenti migratori e delle variazioni climatiche nel plasmare la sua comparsa in nordamerica. I collegamenti con il tarbosaurus in asia circa 70 milioni di anni fa e l’analisi dei megaraptor forniscono un quadro più dettagliato delle dinamiche che hanno favorito la sopravvivenza e la diffusione di questi predatori.
Comprendere come i tirannosauridi abbiano potuto affrontare temperature più fredde apre nuove strade per studiare l’adattamento dei dinosauri al clima, con riflessi anche sulla paleobiologia e sugli ecosistemi della fine del cretaceo. Questi dati arricchiscono la conoscenza storica dei dinosauri e indicano possibili nuovi siti di ritrovamento fossile in asia.