Il mistero che circonda la scomparsa di Emanuela Orlandi continua a destare interesse e interrogativi. Durante la puntata del 6 dicembre del programma “Far West“, condotto da Salvo Sottile su Rai Tre, un ex dipendente del ministero della Difesa ha fornito dettagli inediti riguardanti un volo aereo, organizzato su richiesta del Vaticano, avvenuto alcune settimane dopo il misterioso allontanamento della giovane. Ecco i dettagli emersi.
Il volo sospetto e organizzazione segreta
Durante l’intervista, il maresciallo dell’Aeronautica in congedo, attualmente 63enne, ha rivelato di essere stato coinvolto nella segreteria particolare dell’allora ministro della Difesa Giovanni Spadolini al momento della scomparsa di Emanuela, avvenuta il 22 giugno 1983. Questo ex funzionario ha affermato che, a fine agosto o inizio settembre dello stesso anno, il Vaticano richiese ufficialmente la creazione di un volo per il trasferimento di due uomini e due donne a Londra.
Secondo le sue dichiarazioni, il Vaticano coinvolse i servizi segreti italiani, Sismi e Sisde, ordinando di usare l’entrata VIP dell’aeroporto di Ciampino, preferibilmente durante le ore notturne, per garantire maggiore riservatezza durante il trasferimento. Questa rivelazione ha riacceso i riflettori su un caso che, malgrado il passare degli anni, rimane avvolto nel mistero.
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La testimonianza dell’ex funzionario e il documento svelato
L’ex agente ha specificato che la richiesta di questo trasporto aereo proveniva da un alto prelato, indicando che l’operazione riscontrava il sostegno di un politico italiano di grande rilievo. Questo non fa altro che alimentare le voci riguardanti la rete di poteri in gioco in una vicenda che ha colpito l’opinione pubblica e ha suscitato indignazione. Tuttavia, l’ex 007 ha puntualizzato di non avere certezza se Emanuela fosse presente a bordo del volo, rispondendo con cautela: “Questo non lo so, ma ho fornito al magistrato alcune possibili chiavi di lettura per arrivarci.”
In aggiunta, il programma ha messo in evidenza un documento firmato dall’ex arcivescovo di Canterbury, George Carey, che nega qualsiasi legame con la vicenda di Emanuela Orlandi. Questo è stato un tassello aggiuntivo in un mosaico già complesso, su cui si interrogano investigatori e giornalisti da oltre quattro decenni.
Un caso aperto: la ricerca della verità continua
Il caso di Emanuela Orlandi ha visto susseguirsi interrogatori, testimonianze e diverse piste investigative, senza mai giungere a una chiarificazione definitiva. Nonostante gli sforzi delle autorità, rimangono numerosi elementi da esplorare, e ogni nuova informazione tende ad aprire nuove strade per la comprensione della situazione. Le dichiarazioni del maresciallo, cariche di dettagli precisi e richiami a passaggi storici, pongono interrogativi tanto penetranti quanto inquietanti.
Sia che guidino verso una soluzione o meno, queste nuove informazioni non fanno che alimentare l’interesse intorno a uno dei casi di cronaca nera più noti in Italia, e la ricerca della verità continua a suscitare attenzione in un settore difficile da decifrare. Resta da vedere quali sviluppi emergeranno dalle indagini in corso, in quest’epilogo della storia ingarbugliata e misteriosa di Emanuela Orlandi.