Nuova opera di land art di dario gambarin a castagnaro dedicata a papa leone xiv su 25mila metri quadri

Nuova opera di land art di dario gambarin a castagnaro dedicata a papa leone xiv su 25mila metri quadri

Dario Gambarin realizza a Castagnaro, Verona, un’opera di land art su 25.000 metri quadrati dedicata a papa Leone XIV, unendo arte agricola e messaggi di pace e speranza.
Nuova Opera Di Land Art Di Dar Nuova Opera Di Land Art Di Dar
Dario Gambarin ha realizzato a Castagnaro (Verona) una grande opera di land art su 25.000 m², dedicata a Papa Leone XIV, che unisce arte, natura e spiritualità con un messaggio di pace e speranza. - Gaeta.it

Una grande opera di land art è stata realizzata nelle campagne di castagnaro, in provincia di verona, dall’artista dario gambarin, noto come “l’artista dell’aratro”. Questo intervento pittorico, tracciato su 25.000 metri quadrati di terreno agricolo, rende omaggio a papa leone xiv, esprimendo un messaggio di pace e speranza. La tecnica usata, che prevede il disegno del campo con trattore ed erpice rotante, conferma lo stile tipico di gambarin, che fonde arte e natura in forme suggestive.

Il contesto e la scelta del sito per l’opera di land art

Castagnaro è diventata la cornice naturale che ospita questa opera estesa oltre 2 ettari. Il territorio veronese, caratterizzato da ampie distese agricole, offre una superficie ideale per interventi di land art che richiedono spazio e visibilità dall’alto. La scelta di questo paese riflette la capacità di valorizzare ambienti rurali con espressioni artistiche contemporanee. L’area coinvolta comprende un campo coltivato, modificato con precisione per creare motivi visibili dall’altitudine.

Il progetto non solo riqualifica una porzione di terreno, ma coinvolge tutta la comunità locale nel dialogo tra arte, cultura e natura. È la prima volta che gambarin realizza un’opera dedicata direttamente a un pontefice, segnando una svolta significativa nella sua produzione artistica.

Tecnica di esecuzione: dal campo agricolo alla tela naturale

L’opera “Welcome on the Land – Benvenuto in Terra” è stata prodotta attraverso tecniche agrarie applicate a scopi artistici. Gambarin utilizza trattore ed erpice rotante per incidere il terreno, modificandone la texture e il colore, senza l’impiego di pigmenti chimici. Questi strumenti agricoli creano solchi e alterano la luce riflessa dalla terra, contribuendo a definire i contorni della composizione.

Questa tecnica è ormai il segno distintivo di gambarin, che considera il campo come tela e il ciclo agricolo come parte del processo creativo. Il lavoro richiede pianificazione e precisione: la grande dimensione dell’opera necessita passaggi multipli, in cui ogni linea deve essere eseguita con cura per mantenere l’integrità del disegno dall’alto. Gli strumenti agricoli producono effetti di profondità e movimento, valorizzando la fisicità del terreno.

Il significato e l’ispirazione dell’opera rivolta a papa leone xiv

Al centro del grande dipinto si trova il simbolo dell’Ordine degli Agostiniani, a cui appartiene papa leone xiv. Questa scelta rimarca il legame spirituale e storico tra il Pontefice e la sua famiglia religiosa. Gambarin ha dichiarato che la creazione è partita da un’idea molto precisa: tradurre in forma visiva le parole pronunciate da papa leone xiv l’8 maggio 2025, giorno della sua elezione.

Il messaggio “La pace sia con tutti voi” ha dato vita a una rappresentazione che vuole diffondere un auspicio universale di dialogo e serenità. L’opera si propone non solo come omaggio, ma anche come segnale di fiducia nelle possibilità di un futuro senza conflitti. Il gesto artistico invita a riflettere sui ruoli della religione e dell’arte nel favorire la coesione sociale.

Impatto culturale e rilievo nell’ambito della land art contemporanea

L’intervento di gambarin a castagnaro integra il panorama della land art con un’opera che unisce dimensioni rurali e spirituali. Nel 2025 l’arte sul territorio si conferma come strumento per raccontare storie e valori condivisi, specie se connessi a figure di rilievo come il papa. Questa maxi-pittura agricola diventa così un esempio di arte partecipata e di ritmo naturale.

Il progetto si distingue anche per l’originalità tecnica, poiché sfrutta macchinari agricoli come mezzi di espressione estetica, senza danneggiare l’ambiente. Dario gambarin conferma, con questo lavoro, la sua capacità di coniugare l’impronta tradizionale del lavoro nei campi con una narrazione artistica contemporanea, sempre radicata nel territorio.

L’opera è destinata a mantenere il suo valore simbolico finché il ciclo agricolo non ne trasformerà nuovamente il fondale. Nel frattempo resta una testimonianza visibile della sintesi tra natura, fede e arte che caratterizza l’odierna scena artistica in italia.

Change privacy settings
×